Come ogni lunedì torna la storica rubrica di Sportparma “Il Gede Risponde”.
Analisi e commenti sul Parma, vittorioso a Cosenza (1-3), e sull’intera giornata di serie A che ha visto l’Inter vincere il derby d’Italia contro la Juventus.
Il Parma infila l’ottavo risultato utile consecutivo, è un risveglio tardivo?
“Speriamo non sia un risveglio tardivo, l’ottavo risultato consecutivo significa che il Parma c’è e ci crede ancora, anche se la zona playoff è lontana. L’importante è crederci. Oltre ad aver vinto c’è il conforto della buona prestazione che fa ben sperare per il finale di stagione, perché significa che la condizione è buona e la squadra è in crescendo”.
Intanto i giovani crescono e brillano…
“Bernabé, a parte la doppietta, ha giocato una grande partita. Tutta la squadra è da elogiare, compreso il mister che è andato avanti per la sua strada col 3-4-1-2, a Cosenza con l’aggiunta di Pandev dal primo minuto. Non è stata una gara facile, ma la prova di grande personalità del Parma ha coperto alcuni errori ed imperfezioni: Turk, Danilo, Bernabè, Pandev hanno compensato le prove incerte di Tutino e Simy, attaccanti deludenti”.
A proposito di giovani, è questo uno problema principali del fallimento della Nazionale?
“Bisogna avere il coraggio di far giocare i giovani, Iachini ce l’ha, vedi Turk e tutti gli altri. I bravi devono giocare. Ma il discorso sulla Nazionale è più complesso: all’Europeo siamo stati aiutati anche dalla buona sorte, mentre contro la Macedonia abbiamo avuto tutte le situazioni contrarie. Il calcio è fatto anche di casualità. Agli Europei non eravamo più forti degli altri, potevamo perdere con la Spagna, l’Austria e in finale ai rigori. L’esatto contrario di quanto successo nelle qualificazioni al Mondiale, vedi i rigori contro la Svizzera. La gente deve capire che nel calcio c’è tanta casualità; la vittoria dell’Inter di ieri sera, ad esempio, è l’inno della casualità. Non sempre chi gioca meglio vince.
Per ritornare al discorso dei giovani: nell’era dell’Italia di Lippi in serie A avevamo il 60% di calciatori italiani, ora con Mancini solo il 30%. Questo è nocivo. Ci sono meno italiani nelle prime squadre. E ancora: Donnarumma il miglior giocatore dell’Europeo è stata un’esagerazione, ora il ragazzo subisce le critiche, non ha il caldo e la tranquillità di un ambiente dove è cresciuto e commette errori in continuazione, anche se è una grande portiere. Non è sereno”.
E’ anche un problema legato agli osservatori, a come vengono “reclutati” e cresciuti i giocatori italiani?
“Molte società non mandano più gli osservatori come si faceva una volta, spesso si affidano ai mediatori, prevalentemente stranieri. Le squadre non vengono più costruite con l’occhio del tecnico della prima squadra che mandava a vedere un potenziale acquisto l’allenatore in seconda, i suoi collaboratori e il ds, sui campi bagnati, asciutti, ecc. Prima c’era una selezione più accurata. Quando il Milan prese Frank Rijkaard mandò una settimana un osservatore per osservarlo fuori dal campo, dove e cosa mangiava. Oggi questo non si fa più”.
Cosa pensa dei deferimenti che hanno coinvolto il Parma e altri 10 club?
“Le accuse sono gravi, se uno è colpevole è giusto che venga condannato, ma non posso esprimere un giudizio perché non conosco i fatti e spero vivamente che il Parma ne esca pulito da questa situazione”.
Juve-Inter, derby pazzo?
“Inizialmente le emozioni le ha regalate soltanto Handanovic con delle scelte completamente sbagliate, tra respinte non fatte, altre centrale e nessuna uscita. E’ stata una partita molto agonistica, con tanta corsa e fisicità in ogni parte del campo. La Juve, soprattutto nel primo tempo, ha fatto molto di più di un Inter che mi è apparsa legata nella manovra e nel gioco di squadra. La Var e l’arbitro ci hanno messo del loro, assegnando un rigore per un fallo casuale, poi la ripetizione del rigore; insomma, parecchia confusione. Nella ripresa episodi similari in area nerazzurra non sono stati puniti. Nel secondo tempo si è giocato nella metà campo dell’Inter a conferma che non sempre il risultato premia chi più ha meritato, la Juve ha giocato un’ottima gara, l’Inter ha preso 3 punti, la cosa necessaria per ritrovare il morale. Alla Juve resta la prestazione con tanto di rabbia e proteste”.
Colpaccio del Napoli a Bergamo…
“Il Napoli ha vinto a Bergamo con una prova concreta, ma la partita l’ha fatta l’Atalanta; se non segni alla fine finisci per perdere. Napoli abilissimo a sfruttare gli episodi e adesso non si nasconde più come ha detto anche Spalletti nel post partita, mentre per Gasperini diventa difficile la Champions soprattutto quando perdi gare di questo tipo”.
Vincono entrambe le romane… E’ una svolta?
“La Roma da quando sono diminuite le polemiche sugli arbitri, sulla rosa a disposizione e sulla bravura o meno dei giocatori, ha inanellato vittorie in serie, grazie a prestazioni convincenti. La strada da seguire è questa e non certo l’altra, cioè quella delle polemiche. La Sampdoria ha fatto poco, non ha mai creato vere occasioni, perché la Roma ha saputo ben controllare la partita.
Riscatto Lazio dopo la pessima prova nel derby, prova convincente per tutta la durata della gara. Il Sassuolo perde dopo 6 risultati utili consecutivi, comunque tanta roba. Sassuolo sotto tono sul piano caratteriale perché ha reagito solo nel finale”.
Il successo della Fiorentina sull’Empoli è condito da polemiche velenose. Cosa ne pensa?
“Derby deciso dalla superiorità numerica e da un espulsione ingiusta di Luperto. Una volta rimasto in 10 l’Empoli ha perso di incisività, non riuscendo più neanche a ripartire. La Fiorentina ha creato tanto, soprattutto quando è rimasta in superiorità, ma è stata indecisa in zona terminale”.
L’Udinese ha asfaltato il Cagliari…
“E’ stato un disastro, dopo 30 minuti il Cagliari è uscito dalla gara, non solo sconfitta ma anche un passivo che toglie forza e morale. A parer mio oggi si dovranno ben interrogare negli spogliatoi, è la quarta sconfitta consecutiva. Di contro, straordinaria prestazione dell’Udinese, di Beto e di tutta la squadra che è in grande condizione, il merito è di Cioffi”.
Nella lotta salvezza quanto pesano la confitta della Salernitana e la vittoria dello Spezia?
“La Salernitana gioca e conclude ma se trovi un portiere che para tutto come Berisha fai zero gol. Con questa sconfitta la Salernitana potrebbe aver terminato le sue speranze salvezza. Ha perso una partita dove ha fatto di tutto per vincere. Torino concreto, ritrova il successo che mancava da 8 giornate. Lo Spezia vince uno scontro salvezza importante deciso da un gol al 94’. Gara ricca di tensione per l’importante posta in palio. Lo Spezia vola in classifica, vittoria pesantissima, mentre il Venezia precipita”.