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Il Gede Risponde

IL GEDE: «Dopo un mese di allenamenti mi aspettavo un altro Parma»

IL GEDE: «Dopo un mese di allenamenti mi aspettavo un altro Parma»

Primo appuntamento del 2022 con “Il Gede Risponde”, la storica rubrica di Sportparma con la firma indelebile di mister Pietro Gedeone Carmignani.

Anali e commenti sull’ultima sconfitta del Parma contro il Frosinone (0-1) che aggrava ancora di più la situazione di classifica dei crociati. E rende ancora più inspiegabile la gestione sportiva di questa stagione. Poi la 23esima giornata di serie A, con l’Inter sempre più capolista del campionato. E infine un ricordo di Alberto Michelotti e Calisto Tanzi.

Il Parma sbaglia prestazione e perde una grossa occasione per accorciare il distacco dalla zona playoff. Come si può giustificare una prova così insufficiente dopo oltre 30 giorni di preparazione?
“Sicuramente ci si aspettava di più dopo un mese di lavoro in cui Iachini ha avuto modo di conoscere meglio la squadra, prepararla fisicamente e tatticamente. Nel primo tempo qualcosa c’è stato, si sono visti pressione e ritmo, ma nel secondo la squadra è sparita. Il Frosinone è apparsa una squadra con movimenti studiati, mentre il Parma si è affidato all’improvvisazione. C’è stato un calo fisico forse dovuto ai 30 giorni di stop. Nessuno si aspettava prestazione così”.

A distanza di sei mesi dall’inizio della stagione si può dire che il Parma non ha una rosa adeguata per sperare nella promozione in serie A?
“Bisognerebbe essere dentro per capire la situazione, è stata fatta una squadra per un tipo di allenatore e un tipo di gioco che non si è mai visto. Il Parma è partito per vincere il campionato, che sia chiaro, ma le strategie non sono comprensibili. Il calcio non può essere fatto al computer e con gli algoritmi. Bisogna capire se la squadra è stata costruita per Iachini, se gli acquisti di gennaio sono adatti al suo gioco… un po’ come il ritorno di Giampaolo alla Sampdoria. Bisogna prendere un allenatore simile a quello precedente. Le società devono pensare che quando costruiscono una squadra bisogna seguire una linea precisa, in sintonia con la rosa a disposizione. A Parma non si vede molta sintonia, c’è poca coerenza nella costruzione della squadra”.

Intanto la classifica piange. La rincorsa playoff è compromessa?
“Mi auguro che i risultati arrivino al più presto. A parte la classifica, 9 punti di distacco dalla zona playoff sono tantissimi, ma è l’ultima prestazione contro il Frosinone che preoccupa e non diffonde fiducia per il futuro”.

In serie A la marcia dell’Inter sembra inarrestabile….
“Sì, l’Inter vince sempre e in qualunque modo, non è solo fortuna. E’ una squadra di grande carattere che non molla mai, grazie ad una determinazione e grande spirito di squadra. Il Venezia era decimato dalle assenze (Covid), ma Inter ha giocato sempre all’attacco. L’Inter è sempre più sola al comando”.

Da Milan-Juventus e Lazio-Atalanta ci si aspettava qualcosa in più?
“Ci aspettavamo scintille e invece abbiamo visto due squadre stanche, nel secondo tempo la gara è diventata noiosa, bruttina. Due squadre che in questo periodo hanno dei limiti, ben venga la sosta per entrambe.
L’Atalanta ha giocato senza 9 titolari, non ha potuto fare il suo gioco, ma ha confermato il suo carattere. Le assenze condizionano le prestazioni delle squadra ma non la mentalità, anche se poi è stata costretta più a difendere che ad attaccare. La Lazio doveva fare di più, ha eprso una buona occasione”.

Il Napoli è la seconda forza del campionato…
“Il Napoli ha fatto quaterna, ha segnato due rigori, gara risolta nel secondo tempo. Un derby in tono minore, considerando la differenza tecnica tra le due squadre. Il Napoli ha vinto con il minimo sforzo. Un elogio a Insigne che con 115 reti segnate ha raggiunto Maradona”.

La Roma ha ingranato la quinta marcia o è ancora presto per emettere giudizi?
“La Roma comincia a fare risultati, gli è bastato un quarto d’ora per chiudere la partita, grazie alla sua fisicità ha travolto l’Empoli. Nel secondo tempo la squadra di Mourinho è calata e l’Empoli si è fatto sotto, ma la partita non si è riaperta. La Roma di ieri non è una sorpresa, sul mercato ha speso tanto”.

Le due genovesi hanno cambiato allenatore ma al momento i risultati non si vedono. Perché?
“Dal Genoa ti aspetti sempre che cambi marcia ma questo non succede, nelle ultime 10 partite ha fatto un punto. Hanno cambiato di nuovo allenatore, è arrivato Blessin. Non capisco, mercato strano. La Sampdoria ha preso Giampaolo, ha un passato ed è amato dalla piazza. Sono Scelte che mi lasciano perplesso. Bisognava scegliere un tecnico adatto alla salvezza e alla rosa a disposizione.
Giampaolo ha cambiato modulo e sistema di gioco, mi sembra che ieri abbia giocato col 4-1-4-1. Ha cambiato le disposizioni in campo ma i risultati non ci sono, dovrà lavorare parecchio”.

Occasione sprecata per il Cagliari?
“Cagliari-Fiorentina è stata una gara con tante occasioni fallite, rigori, pali e decisioni arbitrali al limite. Equilibrio sostanziale, pareggio giusto, il punto fa più comodo alla Fiorentina.

Negli ultimi giorni ci hanno lasciato Alberto Michelotti e Calisto Tanzi. Due personaggi che lei ha avuto modo di conoscere da vicino. Ci racconta qualche aneddoto?
“Mi piace ricordare un episodio successo quando ho preso il Parma il primo anno, il 23 dicembre 2001 giocammo contro la Fiorentina di Mancini e vincemmo 2-0, furono tre punti importantissimi. Il giorno dopo suona il telefono di casa, rispondo io e dall’altra parte della cornetta sento dire: ‘Sono Calisto, la chiamo per farle gli auguri di Natale e per ringraziarla perché finalmente posso passare una settimana serena’. Per me fu una telefonata emozionante. Ho grandi ricordi di Tanzi, ha fatto parte della mia vita sportiva, lo ricordo con grande affetto.
Su Michelotti vi racconto una storia che in pochi ricordano. Negli anni ‘80 Alberto faceva il dirigente dello Spezia e io ero il vice di Perani al Parma. In estate facemmo un amichevole in montagna, dalle parti di Tizzano, proprio contro lo Spezia. Noi avevamo solo un portiere a disposizione, ma nel secondo tempo prese una botta e non fu in grado di continuare; a quel punto andai io in porta, a fine primo tempo, e Michelotti cominciò a scherzare e a provocarmi dicendo che quella partita non era più regolare. Tra l’altro feci un paio di parate mica male. Sono state due persone che hanno fatto la storia sportiva di Parma e non solo”.

 

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