Nuovo appuntamento con “Il Gede risponde” l’appuntamento settimanale in esclusiva su Sportparma firmato dall’ex tecnico del Parma Pietro ‘Gedeone’ Carmignani.
Ha un valore speciale la vittoria del Parma a Ravenna?
“La differenza tra il Parma e le altre è troppo rilevante. La squadra deve dare sempre il massimo, a qualunque livello. E’ un orgoglio per i tifosi e la città. Dare sempre il meglio, anche se durante la settimana gli allenamenti logicamente saranno un po’ più rilassanti. C’è euforia per la promozione, ma i giocatori sono partecipi come sempre e questo si vede in campo”.
Tutti i giocatori vorrebbero rimanere a Parma anche il prossimo anno, una volontà scontata?
“E’ normale, a Parma c’è grande organizzazione a tutti i livelli, oltre alla promozione. E’ pacifico che vogliano far parte della Lega Pro, come potrebbero dire il contrario. Grande città, pubblico meraviglioso. Le idee la società ce l’ha, il mercato non si fa a luglio. Quindi le scelte sono state già fatte, conferme e non ma verranno comunicate successivamente”.
Stando alle ultime dichiarazioni del vice presidente Ferrari, il Parma fa gola a molti imprenditori. Le sembra normale dopo tutto quello che è successo la passata stagione?
“E’ evidente che il Parma fa gola a molti, e non solo dopo i disastri dello scorso anno. E’ una piazza invidiabile, per la tranquillità e serenità dell’ambiente. I tifosi sostengono la squadra anche se è ultima in classifica. Il Parma è una piazza pulita, appetibile per chiunque voglia investire, ma come ha detto Ferrari andranno avanti così, non vedo il problema”.
La serie A sembra un disco incantato, vince sempre la Juventus. Tutto meritato?
“Sì, la Juve ha eguagliato il record del 1915 con 5 scudetti di fila. Grande merito alla società, poi giocatori, staff tecnico e pubblico, tutti fanno parte di questo successo. Un grande elogio ad Allegri, ha fatto ancora meglio di Conte, ha vinto in condizioni più difficili. E’ sempre difficile mantenere questa voglia e fama dopo i successi passati dell’era Conte”.
Ma forse c’è anche un po’ di demerito degli avversari?
“Il gap è talmente elevato che chi vuole colmarlo dovrà investire molto, perché la Juve è tre passi più avanti. D’altro canto credo che sia molto difficile costruire una Juve più forte di questa. In Champions è uscita all’ultimo, ha giocato alla pari col Bayern, non dimentichiamolo. Domina in Italia e si fa valere in Europa. Allargando la rosa forse può aumentare maggiormente i distacchi in classifica. Sembrava che la partenza di Tevez facesse crollare il mondo, e invece…
Il fatto di essere pariti male è stato uno stimolo in più. Mi viene da pensare che Allegri abbia fatto una preparazione fisica forte all’inizio, questo significa che all’inizio sei lento, ma hai benzina fino alla fine; così è stato”.
La sconfitta dell’Olimpico è una punizione eccessiva per il Napoli?
“Il Napoli ha fatto di più e ha avuto le occasioni più importanti, ma la Roma ha saputo soffrire e colpire al momento giusto. Quando è entrato il genio di Totti ha illuminato la Roma. Il Napoli non meritava di perdere se vuole conservare il secondo posto in classifica; adesso non può fare più passi falsi, la Roma secondo me le può vincere tutte e tre”.
E poi c’è l’Inter che sembra aver ritrovato il passo giusto…
“Nella gara contro l’Udinese è partita non bene, poi ha avuto una reazione di cuore. E’ una squadra che dopo la sconfitta immeritata di Genova ha trovato un’andatura da grande. L’Udinese è cambiata molto con De Canio, si vede più un progetto di squadra. Il finale di stagione dell’Inter non è deludente, anzi, i problemi sono stati all’inizio. Permettetemi una nota finale: è assurdo che in questa partita non ci sia stato in campo nessun italiano; bisognerebbe porre dei limiti. E’ un segnale molto scoraggiante per il movimento calcistico italiano”.
Umiliante la sconfitta del Milan on casa del Verona, è d’accordo?
“Sì, prestazione deludente, anche quando stava vincendo 1-0. Il Milan non ha saputo gestire il risultato, eppure le motivazioni tra le due squadre erano molto diverse. La finale di Coppa Italia non è scontata, e in campionato deve guardarsi alle spalle, il vantaggio sul Sassuolo è di un solo punto. Il Verona ha tirato 12-13 volte in porta. Donnaruma il migliore in campo. Bisogna stare dentro lo spogliatoio per capire cosa sta succedendo. Sembra che manchino le motivazioni”.
Tra Milan e Sassuolo chi vede favorito nella lotta al sesto posto?
“Conta molto l’aspetto mentale e fisico, il Sassuolo dà la sensazione di esserci, il Milan no. Dal Milan solo segnali scoraggianti. Il Milan non è quello degli anni d’oro. Ha cambiato troppi allenatori perché non riesce a fare risultati. Non credo sia colpa degli ultimi allenatori, hanno le loro responsabilità, ma ci sono altri problemi. Brocchi ha accettato la panchina per cercare di cambiare sistema di gioco, ma devi essere cosciente del materiale a disposizione e dei reali obiettivi da raggiungere. La conferma di Di Francesco, invece, ha ridato entusiasmo all’ambiente. Sassuolo ha ambizioni, potrebbe ripercorrere in un certo senso la strada che ha fatto il Parma negli anni passati. Il Sassuolo ha disponibilità economiche e organizzazione. ”.
La lotta salvezza ha subito un altro scossone importante…
“Il Verona è matematicamente retrocesso, il Frosinone ha perso una grandissima occasione, devo dire che è stato sfortunato, ma alla fine ha prevalso la qualità superiore di giocatori superiori del Palermo come Gilardino, Vasquez e Sorrentino. Il Palermo è passato in vantaggio nel momento migliore del Frosinone. Per i siciliani sono tre punti determinanti per credere ancora nella salvezza, dove i discorsi restano aperti. Il Carpi ha giocato una partita come nel suo stile, grande coraggio e determinazione, è stata agevolata dall’espulsione dell’Empoli che non hanno regalato nulla.
La sfida salvezza va avanti, il calendario può essere importante e decisivo. Il Carpi giocherà in casa della Juve, mentre il Palermo gioca in casa con la Samp, ma sono convinto che nessuno regalerà niente”.
Il Leicester di Claudio Ranieri sta scrivendo una delle pagine più bello del calcio…
“Un’mpresa eccezionale. Il calcio deve regalare emozioni così, è una favola da aggiungere alla storia del calcio”.