Con l’avvicinarsi di Feralpisalò-Parma è soprattutto una l’incognita che riguarda le scacchiere di mister Pecchia: Adrian Bernabé.
Se gli altri ballottaggi vedono i Crociati giocarsi le proprie chance ruolo su ruolo per prendersi la titolarità, la posizione del numero 10 è un tema tattico chiave della partita. L’asso spagnolo, protagonista di un cameo fumantino contro il Brescia (clicca qui), potrebbe riprendersi il proprio posto da titolare nel centrocampo crociato, dopo i guai fisici che l’avevano tenuto fuori con Cosenza e Ternana. E ora per l’allenatore la difficoltà è decidere se e dove, eventualmente, fargli spazio nell’undici di partenza.
Subentrato contro le Rondinelle, Bernabé in regia può essere la soluzione che apre le porte a un Parma a trazione anteriore. Con lui a far gioco al fianco di Estévez nel 4-2-3-1 di base, rimarrebbero Sohm (o il più difensivo Hernani) e Mihaila a contendersi l’ultima maglia alle spalle del centravanti (verosimilmente Bonny). Questo assetto, il più utilizzato in stagione dai gialloblù, libera le qualità di sarto di Bernabé, che vanta un notevolissimo 84,38% nei passaggi riusciti (1064 su 1261): il catalano dispone della tecnica necessaria per dialogare con il quartetto di tenori in attacco. Per contrappasso, Bernabé offre meno garanzie quando si trova a fare la fase di difesa: il 58,9% (129/219) di duelli vinti rispecchia bene le difficoltà del numero 10, che paga soprattutto negli scontri aerei i suoi 170 cm.
In caso di mediana più robusta (con uno tra Hernani e Cyprien a lato di Estévez), le sua qualità saranno sicuramente utili nell’organizzare la manovra nella trequarti avversaria: dei 1064 passaggi riusciti ben 952 sono passaggi corti, dato che indica bene come il folletto spagnolo ami districarsi tra spazi angusti. Senza dimenticare l’incisività: i 6 gol e 3 assist sono un bottino di tutto rispetto a cui si sommano le 25 occasioni create e un rigore procurato.
Pecchia può dirsi contento del recupero di una delle pedine più affidabili di questa entusiasmante stagione. Le 27 presenze (22 da titolare) ne fanno un pilastro di questo Parma, ma l’allenatore crociato spesso gli ha risparmiato minuti, dosandone l’utilizzo: per ben 12 volte lo ha sostituito, mentre in altre 5 occasioni ha deciso di impiegarlo a gara in corso; in totale sono 2047 i minuti disputati in queste 29 giornate. Bisognerà capire sé quella del “Garilli” di Piacenza sarà la sua partita: la concorrenza nel mezzo è tanta, l’allenatore di Formia non ama giocare a carte scoperte prima della partita e pertanto anche l’ex Manchester City U23 – per di più diffidato – non potrà dormire sugli allori. Concentrazione massima, il «tutti dentro» di Pecchia ammette qualsiasi sorpresa.