Pochissimi nomi altisonanti e nessuna follia. E’ la fotografia del calciomercato estivo (2023) di serie B,  20 giorni dopo l’apertura. Un mercato che, palesemente, stenta a decollare.

Il clima di incertezza che sta vivendo il campionato cadetto, congelato dai ricorsi dei due club esclusi (Lecco e Reggina) e dal sempre più probabile slittamento dell’inizio della stagione a settembre, sono motivi più che validi per giustificare un mercato “sterile”, almeno per il momento e salvo alcune rare eccezioni, tra queste il Parma di Krause, il quale ha già speso 5,5 milioni di euro (circa) per i cartellini di Partipilo, Begic e Colak, a fronte di zero entrate dalla cessioni. Non a caso il Parma è la squadra in testa alla classifica provvisoria degli investimenti sul mercato estivo, in perfetta “sintonia” con quanto avvenuto nelle ultime tre stagioni.
Al secondo posto di questa speciale graduatoria c’è il Palermo, altro club super ambizioso, che ha speso circa 5 milioni di euro per l’acquisto di Vasic, del portiere Desplanches e il riscatto di Stulac. 

Il resto delle squadre di B – finora – hanno piazzato colpi secondari, pur generando un deficit complessivo (acquisti e cessioni) stimato in circa 1,2 milioni di euro (dati Transfermakt.it). Il risultato economico è tutto sommato positivo, anche perché molti club stanno operando a costo zero, cioè ingaggiando giocatori svincolati o affidandosi ai prestiti annuali. 

Al 20 luglio i club con il bilancio di mercato in attivo sono Cremonese (5 milioni), Sampdoria (3,8 mln), Venezia (2,5 mln), Ternana (2 mln) e Pisa (1,7 mln).

Numeri destinati ad essere stravolti fino alla fine di agosto (le cattive abitudini non cambiano mai) quando la “giostra” del calciomercato chiuderà i battenti. Intanto accontentiamoci del bilancio provvisorio che, però, non è esaltante, tranne per pochi fortunati.