Il ritorno di Alberto Cerri a Parma. La prima volta da avversario. Un giorno speciale, per lui e il Parma, anche se la crisi dei gialloblù e del Perugia non lascia spazio ai sentimenti e alle coccole. Domenica al Tardini Cerri sarà l’avversario numero uno, forte dei suoi 10 gol e 9 assist in 17 partite (Coppa Italia compresa). La forma dell’attaccante parmigiano è ottima, la voglia di lasciare il segno e è forte. Forte come la voglia di tornare al Tardini, dopo un mese, gennaio, di voci e indiscrezioni che lo hanno accostato alla maglia crociata. Un sogno che non si è avverato.
Il Parma, infatti, ha preferito puntare su un giocatore di proprietà come Da Cruz ad uno in prestito come Cerri. Scelte che hanno diviso la tifoseria, giuste o sbagliate, lo capiremo alla fine della stagione.
Intanto Cerri vive con grande attesa la sfida di domenica pomeriggio, perché tornare al Tardini dove esordì in serie A a soli 16 anni, è un’emozione fortissima, che bisogna sapere gestire. Lui che è cresciuto nella Folgore e poi nel settore giovanile crociato, vincendo uno scudetto Allievi e un torneo di Viareggio e il titolo di capocannoniere. Prima della seprazione e del fallimento del Parma Fc (una ferita sempre aperta), che aprì le porte del mondo Juventus, la squadra che detiene ancora il suo cartellino (scadenza giugno 2020) e che ogni anno lo manda in prestito con la speranza che il 21enne gigante parmigiano (1,94 cm) possa spiaccare il volo defitivamente.
Ora il “nemico” Parma, il “suo” Parma: un mix di ricordi e sogni, ma anche di speranze future. La partita d’andata al Curi la saltò per un problema muscolare. Domenica prossima è un’altra storia, sugli spalti e davanti la tv ci sarà la famiglia intera, compreso il nonno materno Ercole Gualazzini, ex campione di ciclismo: quattro tappe al Giro d’Italia, due al Tour de France e una alla Vuelta.