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Processo plusvalenze: per il Parma chiesta solo un’ammenda di 338mila euro

Processo plusvalenze: per il Parma chiesta solo un’ammenda di 338mila euro

Un sospiro di sollievo in termini di classifica per il Parma che oggi ha preso parte alla prima udienza del processo federale sul caso plusvalenze.

Il procuratore Giuseppe Chiné ha chiesto un’ammenda di 338mila euro per il club crociato più una serie di inibizioni a dirigenti e amministratori del vecchio Parma (pre Krause). Al club crociato era contestato l’articolo 31 comma 1 e soprattutto comma 2 del codice di giustizia sportiva il quale prevedeva pena come la penalizzazione in classifica o addirittura la retrocessione.

La Procura federale ha preso atto dell’avvenuto aumento di capitale di Nuovo Inizio (leggi qui), antecedente alla data dei fatti contestati e del successivo cambio di proprietà con l’acquisto del club da parte del presidente Kyle Krause. Elementi che hanno messo il riparo il Parma da conseguenze peggiori.
Il processo andrà avanti domani e venerdì, mentre la sentenza potrebbe arrivare prima di Pasqua o subito dopo e non è detto che accolga tutte le richieste dell’accusa. Nuovo Inizio è difeso dall’avvocato Mattia Grassani, uno dei massimi esperti di diritto sportivo in Italia, mentre il Parma Calcio 1913 dall’avvocato Vittorio Rigo, anche quest’ultimo esperto di diritto sportivo.

Fanno rumore le altre richieste della Procura avanzate nei confronti degli altri club coinvolti nel processo, tra queste i 12 mesi di inibizione per Andrea Agnelli, 16 mesi e 10 giorni per Fabio Paratici e undici mesi e 5 giorni di inibizione per Aurelio De Laurentiis. Alla Juventus chiesti 800mila euro di multa.

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