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Feralpisalo Parma 1 2 30a giornata Serie B 2023 2024 mister Fabio Pecchia abbraccia il team manager Alessio Cracolici a fine partita

Parma Calcio

Post Bari-Parma: le parole di Pecchia, Estévez, Delprato e Pederzoli

©Foto: Lorenzo Cattani

Post Bari-Parma: le parole di Pecchia, Estévez, Delprato e Pederzoli

A margine della 36ª giornata di Serie B, le dichiarazioni dei protagonisti di Bari-Parma (clicca qui per le pagelle).

Le parole “a caldo”, dopo la promozione in Serie A, dell’allenatore Fabio Pecchia, del direttore sportivo Mauro Pederzoli e dei capitani Enrico Delprato e Nahuel Estévez ai microfoni di SkySport, trascritte da Lorenzo Fava per SportParma.

PECCHIA «Non mi lascio andare neanche ora. E’ stato un campionato complicatissimo fino all’ultimo, arrivare a 73 punti e giocarsi ancora la promozione non era mai successo negli ultimi anni. Lo dicevo da tempo che sarebbe stata combattuta fino alla fine, abbiamo avuto avversari forti che ci hanno stimolato e spinto. C’è gioia ma anche tanta stanchezza.
Un aggettivo per la squadra? Non c’è un aggettivo. Voglio bene a questa squadra, ho abbracciato tutti i ragazzi, anche chi ha giocato meno. E’ la vittoria del club.
La più complicata delle tre promozioni in Serie A? Le vittorie sono belle tutte. A Verona è stata complicata perché giocata fino all’ultimo. Cremona una favola bellissima, questa la più dura. Ancora non siamo primi, è un campionato in cui siamo davanti sin dall’inizio. L’obiettivo era portare questo club storico in Serie A, siamo un club forte e io ho fatto solo la mia parte in un circuito importante. Ora dobbiamo terminare davanti, sarebbe una gran bella gioia.
Tanti attaccanti? Ecco perché voglio abbracciare tutti i miei ragazzi. Anche per la giovane età, non sono abituati a cambi continui, rotazioni. Siamo stati una squadra divertente, con entusiasmo, che ha giocato sempre per vincere. Mi sono affidato all’intelligenza del gruppo, di questa squadra, perché l’obiettivo era quello di andare in Serie A.
Tante volte si è detto che il Parma avrebbe dovuto vincere in carrozza, perché la squadra per lunghi tratti ha giocato da grande squadra. Ma questo perché c’era impegno e voglia di stare lì. Il campionato è stato durissimo, non era mai chiuso e i ragazzi lo sapevano. Oggi hanno giocato tre partite, perché per quanto possa essere isolato Como e Venezia hanno inciso. Grandi ragazzi, complimenti a tutti.
Un momento critico? Per me la partita che ha lasciato scorie è stata la sconfitta con il Catanzaro. Abbiamo fatto una grande partita in casa e perdere ci ha bruciato veramente molto. Ma la squadra ha mostrato una forza mentale straordinario, lì ho pesato l’anima della squadra. Grazie al Catanzaro che oggi si è giocato la partita, forse ci doveva qualcosa indietro dalla partita del Tardini. E’ stato un finale tosto, hanno recuperato moltissimo dietro e hanno spinto. Ma la squadra è stata solida.
Ho avuto un gruppo molto giovane, ma l’esperienza della scorsa stagione, terminata in un modo molto duro da accettare, ci ha permesso di costruire una mentalità e una voglia di un gruppo forte. I giovani devono giocare e sbagliare, di quelli commessi ne abbiamo fatto tesoro.
Una dedica speciale? È sempre riduttivo, ma la prima chiamata dopo ogni partita è per mia madre e mio padre, che è il primo critico. Prima la famiglia.
L’importanza di Ansaldi? Abbiamo un rapporto stupendo, gli ho detto che è stato di un’importanza straordinaria. Al di là delle presenze in campo. Mi serviva che stesse vicino al gruppo giovane, è un uomo straordinario, sempre con il sorriso, e che stesse vicino alla squadra nello spogliatoio è stato meglio di dieci assist».

ESTÉVEZ «Siamo molto felici tutti. Dal primo giorno ho visto un gruppo unito, che lottava per un obiettivo: avevo capito che questo gruppo aveva l’intenzione di portare il Parma dove merita.
Quelli sono momenti di forza, ricordo molto bene quella partita. Tutti i giorni. Saluto tutta la gente di Parma, che sarà felice: se lo meritano.
Io lavoro tanto per la squadra, abbiamo tanti giocatori di qualità e a me tocca fare in altro ruolo. Lo faccio volentieri per il Parma. Ora abbiamo un altro obiettivo: vincere il campionato.
Il mister ha fatto tanti cambi, ci sono 25-26 giocatori: tutti quelli che hanno giocato hanno risposto alla perfezione.

DELPRATO «Sto bene. Ho finito un po’ distrutto, ma giocando le ultime ogni 3-4 giorni è normale. Adesso l’emozione non si può descrivere, è incredibile. Non riusciamo a crederci: non possiamo descriverlo a parole. L’abbiamo cercata fin dal primo giorno, è una squadra forte: però poi ogni volta devi scendere in campo e vincere. A caldo le emozioni sono un po’ particolari.
I risultati delle concorrenti? Si dice di star concentrati su se stessi, ma era inevitabile che continuassimo a guardare i risultati di Catanzaro e Como. A prescindere dai loro risultati, abbiamo fatto la nostra partita per vincerla. Poi dopo il loro pareggio abbiamo capito che era meglio abbassarci un po’ e difenderci.
Abbiamo sposato una filosofia. La città non ha maia smesso di supportarci. Non vi nascondo che prima della partita c’era molta tensione. Anche nei primi 20-25 eravamo tesi, sbagliavamo molti passaggi. Ma finirla così è spettacolare.
Ho la fortuna di saper giocare in varie parti del campo. Magari pecco in qualcosa, ho qualità diverse, che cerco di metterle a disposizione del grippo: i due gol che ho segnato sono stati pesanti. E anche dentro lo spogliatoio abbiamo capito che erano tutti segnali importantissimi durante un’annata. Insieme al mister siamo stati bravi a non mollare mai un centimetro, perché è un campionato difficilissimo e si può perdere contro chiunque. Non vediamo l’ora di tornare a Parma e festeggiare insieme alla tanta gente che ci aspetterà».

PEDERZOLI «È un bel momento. Lo abbiamo detto tante volte, e può sembrare retorico, è un percorso partito da lontano: è una squadra giovane e forte, è stato un cammino evidentemente non lastricato di petali e rose, ma pieno di difficoltà. Abbiamo sempre tenuto la barra dritta e ora ci godiamo questo momento. E ce lo meritiamo anche.
Il grande merito è della proprietà che ci ha sempre concesso di esprimere le nostre idee anche nei momenti difficili. Noi non abbiamo mai cambiato la filosofia, con i giovani, di un calcio dominante. Questa è un po’ la chiave di volta del motivo che stiamo festeggiando questa sera.
Non abbiamo mai perso due partite di seguito: è stato un campionato di altissimo livello, atipico perché abbiamo dovuto fare un sacco di punti per andare su. Bravi a eludere i momenti difficili.
Io col Parma in A? L’obiettivo era portare in Serie A la squadra. Adesso ci saranno altri discorsi, ci sarà da programmare il futuro. Volevamo la Serie e ora siamo felicissimi».

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