Intervenuto oggi pomeriggio sulle frequenze di Rai Radio 1, il ds del Parma Mauro Pederzoli ha dato un’anticipazione del Parma che verrà.
Nel corso del programma “Domenica Sport” si è andati alla scoperta delle squadre neopromosse. Non poteva mancare il Parma, fresco campione del campionato di Serie B: «Il segreto? La continuità, aver voluto insistere in questo progetto basato sui giovani, iniziato tre anni fa – ha iniziato così l’uomo-mercato dei gialloblù –. Poi, l’arrivo di Pecchia, due anni fa, è stato determinante: è stato un processo di crescita continuo, tra alti e bassi inevitabilmente come capita quando si ha a che fare con i giovani. Però la proprietà ci ha permesso di insistere sul nostro lavoro e ci ha portato a continuare a crescere fino al raggiungimento dei risultati».
A detta anche di Pederzoli, uno dei principali autori del traguardo raggiunto, dopo tre campionati cadetti, è stato l’allenatore: «Pecchia ha evidentemente tante qualità, però la più interessante e giusta per il Parma è la capacità di lavorare con i calciatori giovani. Noi abbiamo scelto di puntare su un gruppo di ragazzi stranieri con diverse nazionalità di provenienza. Lui ha questa grandissima capacità di saperli gestire e far crescere sia dal punto di vista calcistico sia dal punto di vista umano: ha saputo creare un ambiente vincente».
Aver portato nella bacheca del club il trofeo del campionato di B che mai era stato conquistato ha sicuramente fatto piacere anche ai supporter gialloblù: «Io credo che la nostra tifoseria sia orgogliosa che della squadra che in questo momento la rappresenta – ha proseguito –. La città intera ci ha mostrato grande grande passione: il lavoro è sotto gli occhi di tutti. A livello di comunità tante iniziative hanno avvicinato la nostra tifoseria: c’è unità d’intenti».
Inevitabile parlare di mercato con chi ne è il diretto responsabile. Ma nessun nome, ovviamente, è uscito dalla bocca di Pederzoli: «Sì, qualche cosa faremo. La campagna formalmente non è ancora cominciata, ormai siamo abituati a convivere con questo mercato quasi infinito. La nostra convinzione è di avere i nostri giovani giocatori pronti ad affrontare un campionato difficile come la Serie A. Qualche ritocco ci sarà, ma no rivoluzioni eccessive. L’impatto con la Serie A e il livello sarà diverso: in A ci sono grandi squadre e sono tali perché hanno grandi giocatori. Bisognerà dimostrare di essere all’altezza sotto tutti gli aspetti: tecnico, tattico e fisico, soprattutto».
Infine, un tuffo nel passato con un excursus delle sue esperienze lavorative, in ambito calcistico, al di fuori dei confini nazionali: «Io ho lavorato in sette Paesi: per me è stata un’esperienza straordinaria. Sono cose soggettive, perciò non mi sento di consigliare nulla. È vero che il calcio è sempre uguale a tutte le latitudini, ma gli aspetti culturali sono diversi: e questo aiuta ad aprire la mente e ad imparare tanto» ha chiosato Pederzoli.