(di Alessandro Porti) – Si è tenuta oggi a Collecchio la conferenza pre partita di Parma-Ternana. Parola come sempre, a mister Fabio Pecchia, che ha risposto alle domande dei giornalisti presenti in sala stampa.
Il tecnico di Formia non sottovaluta gli umbri, squadra che continua un ciclo di tre anni con Lucarelli (bestia nera dei crociati nella passata stagione), ma che ha già saputo battere nel doppio confronto del passato campionato alla guida della Cremonese. Qualità, corsa e sacrificio le prerogative che domani al “Tardini” non dovranno mancare al Parma, il cui sistema di gioco – come ribadito da Pecchia – resterà il consolidato 4-2-3-1; qualche dubbio non sciolto dal tecnico sui ballottaggi (Buffon o Chichizola tra i pali, Coulibaly o Delprato sulla destra), anche se l’undici tipo non cambierà molto da quello visto a Marassi.
Ecco le dichiarazioni di mister Pecchia raccolte dal nostro collaboratore Alessandro Porti:
IL VAR NON VA «Sinceramente non saprei dare una spiegazione. Penso agli ultimi 5 minuti in maniera positiva: avevamo avuto un’altra possibilità, potevamo e volevamo vincere. Gli episodi sono interpretazioni che danno in questi casi, faccio fatica a comprenderle».
TERNANA, PERICOLO FAVILLI «La Ternana è una squadra solida, già il fatto che l’allenatore è li dal terzo anno. Nel reparto offensivo ha aggiunto un giocatore che ha grande potenzialita, parlo di Favilli: ha avuto tanti problemi fisici, ma poteva pensare veramente ad un futuro diverso. Noi dobbiamo fare il nostro; loro sono una squadra forte, hanno fisicità, esperienza, quel pizzico di malizia che gli permette di girare delle situazioni a proprio vantaggio.Dobbiamo avere una voglia straordinaria di vincere».
BUFFON O CHICHIZOLA? «Gigi già da diverso tempo ha recuperato, il fatto che sia quotidianamente con il gruppo è un valore assoluto, come lo era la settimana scorsa. Vedremo se giocherà dal primo minuto. Ma, che sia in campo o no, conta il supporto che darà alla squadra».
IL PROGETTO DI PECCHIA «Dal primo giorno voglio costruire un gruppo con tanti giovani, i quali devono ancora esprimere il proprio valore, hanno tante qualità. Voglio che rendano orgogliosi i tifosi e per farlo ci vuole voglia, qualità e corsa; abbiamo giocatori davanti che hanno qualità e, se vogliono fare le due fasi, ci riescono. A Genova l’abbiamo fatto bene: gli ultimi 5 minuti mi è piaciuta molto la voglia di tener palla e fare il terzo gol; non importa il singolo, chi gioca, giocherà».
GLI STRASCICHI DELLE POLEMICHE «Mi piacerebbe vedere che si pensasse all’atteggiamento della squadra. Possono dire che Pecchia è un pazzo perché ha giocatori offensivi e li schiera tutti, io con l’introduzione del VAR vedo un atteggiamento con maggiore serenità all’interno del campo. Tante cose sono discutibili: ad esempio, sul fuorigioco si continua a lungo e poi si fischia. Ma questi episodi ci saranno sempre.
COSA RESTA DA GENOVA «La partita col Genoa sicuramente ci ha dato grandi spunti di riflessioni sul tipo di gara che dovevamo fare e sul tipo di pressing. Chiaramente ogni partita è diversa, non sempre si gioca davanti a 30mila persone: la squadra era veramente tecnica e fisica, livello alto. Ben vengano queste partite per creare stimoli».
VAZQUEZ A BASSA FREQUENZA «La partita che è stata fatta a Genova aveva ritmi altissimi, mi è piaciuta molto. Siamo riusciti a mantenere serenità anche se sotto di un gol, con la voglia di pareggiare. Quando abbiamo perso il palleggio, il giocatore che ne ha risentito di più ovviamente è stato Vazquez: è il giocatore che ci serve di più, che i ripulisce i palloni. E’ uno dei giocatori che ha tirato di più in porta in queste partite in tutto il campionato di Serie B. Ha un atteggiamento di altissimo livello, è un ragazzo di 33 anni che si comporta come un ventenne. L’abbiamo escluso dal centro di gioco: dobbiamo cercarlo di più».
FUORI BERNABÉ «Tengo conto dell’avversario come sempre, ma della settimana di allenamento. A parte Bernabé, che non farà parte del gruppo squadra, per il resto sono tutti a disposizione. Se la giocheranno tenendo conto di chi dobbiamo affrontare».
ENTUSIASMO DA CAVALCARE «Dobbiamo cavalcarlo questo entusiasmo, è bello. Per dare solidità a questo entusiasmo sono necessarie prestazioni e vittorie. Però anche domenica, tornando da Genova, c’era tanta gente che passava vicino al pullman e ci salutava con tanto entusiasmo. Hanno apprezzato, al di là del pareggio, la prestazione. E noi dobbiamo continuare su questa strada, perché dobbiamo trasmettere questo tipo di passione e di emozione e l’entusiasmo sarà sempre più cavalcante”. »