Entra in contatto:
Parma Empoli 1 1 9a giornata Serie A 2024 2025 gli allenatori Roberto DAversa e Fabio Pecchia

Parma Calcio

Pecchia: «Ricordo a tutti che siamo in A». D’Aversa: «Qui mai da nemico»

©Foto: Lorenzo Cattani

Pecchia: «Ricordo a tutti che siamo in A». D’Aversa: «Qui mai da nemico»

Dalla sala stampa dello stadio Tardini, le parole a caldo dei protagonisti, dopo il pareggio tra Parma ed Empoli (clicca qui per le pagelle).

Davanti ai microfoni i due mister Pecchia e D’Aversa; per il Parma, dopo una conferenza insolitamente di breve durata con poche domande concesse ai giornalisti, ha parlato più a lungo anche il centrocampista Adrian Bernabé, grande protagonista del match.
Le dichiarazioni raccolte per SportParma.com da Leonardo Gabelli e Lorenzo Fava, presenti in sala stampa.

PECCHIA «Rimane un po’ di tutto: rabbia soddisfazione, consapevolezza… e un punto. Nessuna rabbia per il rigore di Bonny, sarebbe stata una gran bella conclusione di un’azione fatta bene. Avremmo meritato anche il vantaggio, sicuramente qualcosa di più. Il primo tempo, pur creando più volte i presupposti per segnare, dovevo fare dei cambi, delle scelte: con Charpe volevo riempire e ci serviva maggiore struttura con Mandela.
Man è rimasto in spogliatoio per scelta tecnica, Bernabé lì può essere una soluzione, ma deve abituarsi a giocare sotto pressione perché noi passiamo da lui per pulire tanti palloni e costruire. Poi siamo stati bravissimi nel secondo tempo, nel palleggio e a non subire mai ripartenze.
Al di là dell’aspetto tattico, Keita ha fatto un buon inserimento, non solo nella gara ma nel gruppo. Ci darà una grande mano, abbiamo un giocatore in più con lui. Anche con Charpentier abbiamo un giocatore in più. Tutti dentro, ma con una crescita anche dei giocatori.
Voglio ricordare un piccolo dettaglio, siamo in Serie A: siamo abituati a pensare e vedere un Parma che gioca, ma siamo in Serie A. È normale doversi giocare i secondi tempi: ci sono gli avversari e sono avversari di Serie A. Gli errori li abbiamo commessi, potevamo portare a casa altre partite, ma gli episodi sono figli dell’essere in Serie A».

D’AVERSA: «Tre o quattro giocatori sono scesi in campo stringendo i denti: è normale che si potesse calare un po’ nel secondo tempo. C’è il rammarico perché avremmo potuto concretizzare qualcosa in più: è l’aspetto mentale che dobbiamo migliorare. Vero che abbiamo una squadra giovane ma non possiamo peccare d’ingenuità: nell’intervento di Suzuki su Colombo, se non protestiamo nemmeno, non creiamo nemmeno il dubbio che possa esserci rigore. Anche oggi, come contro la Lazio, abbiamo rischiato di buttare via la partita: nel secondo tempo abbiamo smesso troppo presto di giocare. Risultato comunque giusto, che rispetta l’andamento della gara: primo tempo meglio noi, nel secondo il Parma. Se avessimo perso, non avremmo avuto nulla da recriminare: dobbiamo capire se per merito del Parma o se per demerito nostro.
Quattro anni, come quelli vissuti qua con la mia famiglia, non si dimenticano facilmente: ho ancora tanti amici, tanti rapporti in campo e fuori. È la prima volta che tornavo e sono tornato da avversario, ma non tornerò mai da nemico. Si mettono delle etichette, e quando sono stato qui nell’arco dei 4 anni abbiamo sempre giocato in maniera diversa: con Bruno Alves dietro giocavamo in un modo, con tanti passaggi; poi, abbiamo avuto tanti giovani e giocavamo in maniera diversa. Sono un allenatore che cerca sempre di far rendere sempre i giocatori in maniera ottimale».

BERNABÉ «Nel primo tempo è mancato tutto, molto sottotono, mentre nella ripresa abbiamo giocato su un altro livello. In mediana o più avanti? Ho la possibilità di fare entrambi i ruoli. Ci sono partite che è più facile giocare davanti alla difesa, oggi venivano uomo contro uomo. Ovviamente ci manca la vittoria, non solo in casa ma anche fuori: contro Cagliari e Udinese è diversa da oggi. Oggi abbiamo subito solo 5 tiri in tutta la partita e abbiamo preso gol, dobbiamo continuare a insistere.
Arrivavamo in ritardo in tutte le situazioni: non siamo stati aggressivi. Nel secondo tempo abbiamo giocato tutti nella loro metà campo, ma nel primo tempo non eravamo aggressivi. Si è vista poi la differenza.
Rigori? Ho calciato tante volte nella mia carriera, sono a disposizione: mi piace tirarli. Ma abbiamo tutti piena fiducia in Bonny. Non si deve sottolineare la prestazione che ha fatto perché ha sbagliato il rigore: bisogna ringraziarlo per tutto quello che ha fatto.
Sapevamo la differenza tra Serie B e Serie A, però la squadra sta tenendo il ritmo del gioco: teniamo tanto. Non è facile per una neopromossa. Mancano ancora tante partite: dobbiamo continuare in questo senso, ma migliorare nel calciare bene in porta perché è questo che ti fa vincere le partite. Io non smetterò di provarci: gli episodi non stanno girando a nostro favore, ma il calcio è così.
Giocando più dietro serve anche lavoro sporco e difensivo. Devo ancora migliorare per diventare più completo, lavoro a disposizione della squadra in entrambe le posizioni».

Commenti
Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità

Altri articoli in Parma Calcio