Un passo avanti e uno indietro. Pur volendo sfidare le leggi della fisica e della matematica, il risultato non cambia: si resta sempre fermi allo stesso punto.

Vittoria strabiliante a Frosinone, sconfitta amarissima contro il Pisa. E’ il leitmotiv della stagione incostante del Parma targato Pecchia. E non c’è modo che questo trend possa cambiare, almeno questo dice il campo, al di là delle dichiarazioni ottimistiche e speranzose di dirigente (Pederzoli) e allenatore (Pecchia).
Dichiarazioni che non tengono conto di alcuni problemi strutturali che questa squadra si porta dietro da troppo tempo – come hanno più volte evidenziato i risultati ottenuti in campionato -, in primis la mancanza di un forte attaccante d’area di rigore, un bomber “patentato” che possa garantire quei 15-20 gol necessari per ambire ad un campionato di vertice. Perché i campionati di serie B (e non solo) si vincono così, soprattutto così. Le altre soluzioni (tattiche) sono le più complicate, le più azzardate per tagliare il traguardo prima degli altri.
Lo scorso anno il parco attaccanti composto da Pandev, Simy, Benedyczak, Inglese e Tutino ha segnato in tutto 16 reti, quest’anno Charpentier, Benedyczak, Inglese (a digiuno da settembre) e Vazquez hanno messo insieme lo stesso bottino (16 reti), sebbene alla fine del campionato manchino ancora 11 partite.

Vazquez falso nueve merita un capitolo a parte, perché con El Mudo prima punta (dall’inizio) il Parma ha ottenuto 2 vittorie, 1 pareggio e 2 sconfitte. Meriterebbe una sezione a parte anche Charpentier il cui acquisto resta avvolto nel mistero, ma restiamo sui numeri, perché ne bastano pochi per confermare che il problema principale del Parma è in attacco, in area di rigore più precisamente. Senza attaccanti (almeno uno) in doppia cifra, infatti, ogni altro discorso risulta inappropriato o addirittura fantascientifico. E non è solo un discorso di bottino (gol), perché avere una punta strutturata offre molteplici soluzioni offensive e un tipo di calcio differente rispetto a quello praticato oggi dal Parma.

In definitiva, le scelte delle ultime gare di Pecchia sembrano aver bocciato sia Charpentier che Inglese, tutto a favore dell’opzione d’emergenza Vazquez che comunque offre qualche garanzia in più in termini di rendimento. Scelte che appesantiscono ulteriormente e negativamente il bilancio delle ultime due sessioni di calciomercato, perché l’errore primordiale è stato quello di puntare su un parco attaccanti che al momento non offre garanzie, né tecniche né fisiche.