VALLES (BZ) – In casa Parma mancano ormai poche ore alle conclusione del ritiro di Valles (seguito da vicino per gli scorsi tre giorni anche dalla nostra redazione), che aveva avuto inizio domenica 23 luglio.
Domani la squadra farà rientro in Emilia, già pronta scendere in campo mercoledì per la partita contro il Sassuolo: un buon banco di prova di prova che aiuterà a capire, soprattutto, quanto l’esperienza in val Pusteria avrà giovato allo spogliatoio dei Crociati. Una squadra varia ed eterogenea, per età, nazionalità ed esperienza sportive, che Pecchia e il suo staff hanno voluto compattare in questa nove-giorni di ritiro. Trascorrere più tempo possibile insieme e svolgere attività di gruppo, fra campo e albergo, sono stati il leitmotiv di Valles. A questo proposito il mister di Formia ha proposto anche un’attività ludica extra calcistica volta a cementare ancor di più la compattezza fra i suoi 30 ragazzi, divisi a gruppi per riuscire a risolvere una caccia al tesoro. Un’occasione situazionale lontana dalle dinamiche prettamente calcistiche ma utile a sviluppare le capacità intellettive e l’affinità fra i giocatori.
Gli stessi giocatori che, poi, una volta terminate le sette di allenamento, hanno trascorso le giornate nella placida località altoatesina. Un locus amoenus privo di attrazioni e distrazioni, perfetto per godersi la quiete di una passeggiata ad alta quota (come avvenuto ieri, in occasione dell’uscita presso la Malga Fane, dove era in corso la tradizionale festa del paese) o per una sgambata in bicicletta, abitudine consolidata di Pecchia e dei suoi collaboratori, oltre che del croato Juric. Il solo giocatore a muoversi sulle due ruote, per la verità.
C’è chi ha occupato i momenti liberi del ritiro a Valles giocando a carte, una pratica di gruppo che non conosce confini: se da noi si va di briscola, nei Paesi sudamericani la fa da padrone il truco; le carte sono le stesse di quelle italiane (un mazzo da 40 a semi) e quando si gioca in quattro, in sei o in otto ci si divide in due squadre. Inseparabili dal loro truco i quattro argentini, anche se la coppia formata da Ansaldi e Valenti non ha avuto speranze contro il team Chichizola-Estévez. «Vincono sempre loro!» ci confessa uno degli sconfitti, intento a regalare qualche autografo ai tifosi giunti in buon numero da tutte le parti d’Italia in val Pusteria per seguire la preparazione a 1.373 metri d’altura.
I quattro argentini sono tra i più richiesti di grandi e piccini per una foto ricordo o una firma da apporre su una maglietta crociata. Il momento per incontrarli è sempre quello: dopo l’allenamento. Al di là delle transenne del centro sportivo a mettere ordine c’è un collaboratore esterno alla società, vera e propria da queste parti: Marco Vanoni, 54enne di Lambrate, senza fissa dimora, ma ormai ospite fisso delle sedi dei ritiri a Bolzano e provincia. Il suo epiteto, per questo, è divenuto il “clochard del calcio”. È lui che apre e chiude la porta ai giocatori per farli avvicinare ai fedelissimi presenti con buone unità in settimana a Valles. Ancor più numerosa la pattuglia di tifosi gialloblù, nel pomeriggio di sabato, allo stadio di Bressanone: fra tifo organizzato e famiglie in vacanza a tifare il Parma contro il Bochum saranno stati almeno in 250. Alcuni di questi, al termine dell’amichevole, hanno addirittura instaurato una sorta di “gemellaggio” – scaturito dalla passione per il luppolo, ça va sans dire – con gli ospitali dirigenti della squadra locale di pallamano (il Brixen Handball), padroni di casa e organizzatori presso la “Reiffeisen Arena” della parte food and beverage. La giornata di domenica ha visto protagonisti i ragazzi del “Parma Special – Va’ Pensiero”, che per il secondo anno hanno avuto la possibilità di disputate un allenamento congiunto contro la squadra di Pecchia (mister incluso). Una bellissima iniziativa di sensibilizzazione verso il mondo della disabilità.
In vero, anche l’unica di questo ritiro. Ma i tifosi gialloblù hanno saputo ovviare, godendosi altrimenti le belle realtà del sud Tirolo, all’assenza di un evento in particolare, a loro dedicato, che fosse organizzato dal club: niente vendita di merchandising, nessun palcoscenico serale (già visto in altre circostanze o in altre piazze). Un ritiro ascetico, in tutto e per tutto, ma che lascia in eredità l’amore incondizionato per il Parma della sua gente.