168 giorni dopo il “Tardini” può tornare a far festa. Avviene tutto nel modo più rocambolesco, inaspettato e bello possibile, con un gol all’ultimo secondo della partita contro il Benevento. Un gol arrivato dalla panchina e firmato dal beniamino del pubblico parmigiano: Valentin Mihaila.
Le due squadre giocano a viso aperto e divertono per tutto l’arco dei primi 45′, regalando occasioni da rete da una parte e dall’altra. Un po’ meno nel corso della ripresa in cui i tiri in porta sono sporadici. Solo nel concitato finale si soffre e si partecipa: prima il palo di Inglese, poi la solita “pezza” di Buffon e infine – quasi da non crederci – la marcatura sul gong finale del rientrante attaccante rumeno, che ha fatto esplodere di gioia i 3.550 accorsi alla prima al “Tardini”.
Questa volta i minuti di recupero hanno restituito ai crociati quanto sottratto dalla sfortuna (e dal merito degli avversari) in quel di Frosinone. Ma, nel complesso, la squadra di Maresca è sembrata essere più convincente rispetto alle precedenti uscite, amichevoli e non: la classe di Vazquez, seppur a sprazzi, ha illuminato per 90′, Mihaila e Inglese si sono rivsti in campo dopo i rispettivi infortuni, e la difesa – completamente nuova – è apparsa essere meno fragile del solito. Anche se la strada è ancora lunga e molti meccanismi andranno certamente rodati.
LA TATTICA – Come sempre, il Parma di Maresca adotta un sistema di gioco “liquido”. Il modulo varia a seconda delle varie fasi del gioco, ma oggi ancor più che a Frosinone i crociati sembrano disporsi con un 4-1-4-1. Schiattarella unico centrocampista in cabina di regia, con Juric e Vazquez mezz’ali avanzate sulla linea di Brunetta e Man. In difesa è la serata dei debutti di Busi (dirottato a sinistra) e del nuovo arrivato Cobbaut (subito preferito a Valenti, ancora in panchina).
Il Benevento si presenta al “Tardini” con uno spregiudicato 4-2-3-1. L’unico terminale offensivo, Sau, è supportato dall’imprevedibilità data da Improta, Elia e Roberto Insigne.
PRIMO TEMPO – Dopo uno spavento iniziale (colpo di testa di Ionita), è il Parma a farsi minaccioso all’8′ con una triangolazione fra Tutino, Juric e Brunetta, il cui tiro si perde alto. Il Benevento non sta a guardare e, sfruttando i meccanismi di una difesa crociata ancora poco rodata, chiama agli straordinari Buffon che al 15′ sfodera un doppio intervento nel giro di pochi secondi: il numero uno, prima, si tuffa sulla botta da fuori di Calò, poi con un tocco quasi impercettibile “mura” su Improta, imbeccato in area da Insigne.
La squadra di Maresca rompe il buon momento dei giallorossi al 24′: Brunetta su calcio di punizione mette i brividi a Paleari (fuori). Al 31′, sugli sviluppi di un angolo battuto rasoterra, il Parma andrebbe anche in gol con un siluro da fuori di Schiattarella, ma l’esultanza del fresco ex di turno viene cancellata, poco dopo, dall’arbitro Colombo che, su segnalazione del VAR, ravvisa la posizione di fuorigioco (influente) di Tutino, appostato davanti al portiere ospite nella traiettoria del tiro.
SECONDO TEMPO – Di tutt’altro genere la ripresa, decisamente meno vivace. Dopo una prima fase di studio, rompe gli indugi il Benevento che si vede in avanti con un doppio tentativo (impreciso) di Sau tra 12′ e 13′. Un paio di minuti dopo, Maresca prova a metter mano ai cambi, pescando dalla panchina Camara e Inglese (per Juric e Man). Proprio il numero 45 crociato si fa vivo e impegna con un rasoterra Paleari alla deviazione in angolo. Un minuto più tardi Maresca si gioca anche la carta Mihaila, al rientro dopo il lungo stop. Proprio i nuovi entrati sono protagonisti nei concitati momenti finali: al primo dei 4 di recupero Inglese svetta di testa e svernicia il palo alla destra di Paleari, che miracolosamente e involontariamente viene centrato dalla ribattuta di Mihaila da due passi (ma il rumeno era in offside). Il Parma chiude in dieci uomini per l’infortunio di Camara, portato fuori in barella, e deve soffrire al 49′ quando Moncini si libera a centro area, ma trova i guanti del solito Buffon, che preserva lo 0-0. Che si schioderà, insperatamente, 120″ dopo. Pallone filtrante disperato – ma delizioso – di Vazquez che, da cinquanta metri, pennella un assist al bacio per il taglio di Maihaila, freddissimo a superare Paleari e a far scatenare l’entusiasmo di compagni e tifosi. Tutti virtualmente “abbracciati” sotto la Curva Nord per festeggiare la vittoria al fotofinish.
PARMA-BENEVENTO 1-0
Rete: st 51′ Mihaila
PARMA (4-1-4-1): Buffon; Sohm, Osorio, Cobbaut, Busi; Schiattarella (34′ st Zagaritis); Man (15′ st Inglese), Juric (15′ st Camara), Vazquez, Brunetta; Tutino (31′ st Mihaila).
A disposizione: Colombi, Dierckx, D. Iacoponi, Benedyczak, Valenti, Correia. All. Maresca.
BENEVENTO (4-2-3-1): Paleari; Letizia, Glik, Barba, Foulon; Calò (32′ st Lapadula), Ionita; Improta, Insigne (18′ st Acampora), Elia (41′ st Masciangelo); Sau (18′ st Moncini).
A disposizione: Manfredini, Basit, Lapadula, Vokic, Kragl, Vogliacco, Di Serio, Talia, Sanogo. All. Caserta.
Arbitro: sig. Colombo di Como.
Assistenti: sig. Bindoni di Venezia e Pagliardini di Arezzo.
NOTE: stadio “Ennio Tardini” di Parma, totale spettatori n° 3.550. Ammoniti: al 26′ Man (P), al 39′ Glik (B), al 7′ st Juric (P), al 33′ st Acampora (B) per gioco falloso, 51′ Mihaila (P) per comportamento non regolamentare. Corner: 2-4 (1-2). Recupero: 2′ pt, 4′ st.