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estevez in parma vs cagliari

Parma Calcio

Il Parma non si ferma più: Vazquez e Man ribaltano il Cagliari (2-1)

©Foto: Lorenzo Cattani

Il Parma non si ferma più: Vazquez e Man ribaltano il Cagliari (2-1)

La più sincera sintesi per il match odierno è che abbiamo assistito a una partita bellissima tra due ottime squadre e ben allenate.

Nella vittoria in rimonta – la prima dopo i soli 4 pareggi raccolti dalle tante situazioni di svantaggio – di un Parma finalmente pieno di carattere, oltre al solito talento, sono il coraggio di Pecchia e la bravura dei suoi uomini, compresi i subentranti (oltre a Man autore del gol vittoria, sugli scudi un Camara in prepotente ascesa) a garantire altri tre punti alla squadra gialloblù, ora a due punti dal quarto posto del Südtirol.

PROLOGO: L’ATTESA A far da sfondo alla partita odierno contro un Cagliari imbattuto da dieci partite (ma solo due vittorie) è la splendida cornice del Tardini, pieno come nelle giornate migliori in una tiepida giornata primaverile.
Le maggiori defezioni a questo giro sono in difesa per il Parma: con Valenti e Osorio out a formare la coppia centrale gialloblù ci sono ancora Cobbaut e al suo fianco Balogh, preferito a Circati, e al ritorno da titolare dopo il match con l’Ascoli. Si rivede anche Ansaldi, che sostituisce a sinistra Coulibaly. Per il resto confermate le previsioni delle attese con Bernabé titolare e il tridente ormai collaudato Zanimacchia, Benedyczak, Vazquez. È tuttavia la disposizione a svelarsi solo a partita iniziata: Bernabé agisce da sotto-punta, a dare continuità al 4-2-3-1 molto fluido impostato ultimamente da Pecchia.
Risponde il Cagliari con il collaudato 4-3-2-1, dove sono Falco e Prelec, promosso titolare da Ranieri visto l’infortunio di Mancosu, ad agire dietro l’unica punta Lapadula, nemico pubblico numero uno.

PRIMO ATTO: MELODRAMMA Partenza propositiva del Parma, che nei minuti iniziali trova buon gioco soprattutto sul lato di destra, dove spesso Estevez e Bernabé forniscono soluzioni per il giro palla. È così che Benek viene liberato sul fondo per un tiro-cross insidioso che sibila sopra la traversa cagliaritana. Risposta immediata del Cagliari, che impensierisce un’ancora titubante difesa crociata, non punita col gol grazie alla spazzata di un sempre attento Ansaldi. I ritmi sono alti e nel breve ci sono ancora due occasioni gialloblù, prima una bella combinazione da corner libera Bernabé al limite che però, indisturbato, svirgola col destro sopra la traversa, dopodiché è ancora Benek, il migliore del primo quarto d’ora, a calciare pericolosamente. Occasionissima al 19’, sfonda Zanimacchia sulla sinistra, sul cross radente nasce una seconda palla su cui si fionda l’ubiquo Estevez calciando però contro Radunovic. Sono ventidue minuti di uno splendido Parma, che gioca e domina in tutto il campo, i ducali trovano un’altra conclusione ancora con il suo volante argentino, ma stavolta Estevez spedisce a un nonnulla dall’incrocio dei pali.
Ma come nel più classico dei drammi Lapadula ammutolisce la Curva Nord, al 32’ sul filtrante di Prelec – in ombra fino ad ora – s’incunea tra i sorpresi centrali del Parma, salta Buffon incerto in uscita e insacca il gol dello 0-1. Lapagol mina le certezze del Parma, che per i successivi minuti accusa il colpo e rischia di subire il raddoppio in almeno due occasioni, unica fiammata al 45’ con una ripartenza condotta da Vazquez e Zanimacchia, al termine della quale giunge ancora a concludere, centrale, Estevez (oggi, da mediano, il giocatore gialloblù con più conclusioni).

SECONDO ATTO: TRIPUDIO Il tentativo della scossa in casa Parma si chiama Camara, che sale al 46’ per Juric. Pecchia mischia anche le carte in tavola spostando Benek prima punta, il Mudo sulla trequarti e Camara esterno alto a sinistra con l’arretramento di Bernabé. Parte subito a ritmi elevatissimi la ripresa, col Parma ad assediare l’area rossoblù e a rendersi subito pericoloso proprio con Camara. Lo schieramento più offensivo porta inevitabilmente a uno sbilanciamento che scopre maggiormente la retroguardia parmense, che ancora rischia di farsi beffare da Lapadula.
Al minuto 14 si scatena un parapiglia che poco ha a che vedere con il gioco del calcio: sul colpo di testa in area piccola di Vazquez, spentosi fiaccamente a lato del palo, Marini dal VAR richiama il direttore di gara per segnalare un probabile, e francamente impercettibile a occhio nudo, tocco di mignolo di Azzi. La decisione, stante l’ormai consueto capannello che accalca l’arbitro al monitor, è inequivocabile: rigore. Il Mudo dal dischetto è una sentenza, e al 17’, tre minuti dopo l’interruzione del gioco, il Parma pareggia. La partita rimane assolutamente godibile con le due squadre che seguono il loro piano partita: i padroni di casa spingono alla ricerca del vantaggio e gli ospiti cercano di approfittare delle difficoltà del Parma nel difendere il lato debole o affidandosi al solito, indemoniato e indomito “Lapagol”. Se è vero che il coraggio è l’unica magia che val la pena di possedere, nel duello tra maghi della panchina è Pecchia che fa la magia: al 27’ Balogh non ce la fa e chiede il cambio. Al suo posto chi se non Man dunque? L’ala romena si alza nella linea dei trequartisti e spinge Zanimacchia in difesa come terzino destro. Passano trecento secondi e succede che, su una palla profonda di Bernabè, Man finalmente raccoglie i frutti del suo talento: si accentra dalla fascia destra, mette a sedere l’intera retroguardia a ospite e scarica all’incrocio opposto.
Al 42’ il Parma torna a un assetto più equilibrato: sale Circati ed esce Vazquez, che si prende l’accorata standing ovation del Tardini, sempre riconoscente al Mudo anche quando non nelle sue giornate migliori. Il Parma spreca, al 2’ dei 7 di recupero, il colpo del KO con Mihaila, che “si prodiga” in un inopinato “cucchiaino” su penalty, agilmente deviato sopra la traversa da Radunovic. Poco male perché al termine dei sette di recupero il risultato non cambia: 2-1 per un Parma che, dopo tre vittorie e un pareggio nelle ultime quattro, non vuole più fermarsi.

Che non sia finalmente arrivata la svolta per il Parma, tirato a lucido come mai in stagione. Si sente ancora in certi frangenti la mancanza di un predatore d’area, visto che nonostante il dominio in termini di gioco e occasioni i gol continuano a stentare. In più i cali di tensione indifesa, seppure contro un avversario arcigno come il Cagliari di Lapadula, rischiano di costare ancora caro. Ma per oggi va bene così.


PARMA – CAGLIARI 2-1
Reti: pt 32’ Lapadula (C), st 17’ rig. Vazquez (P), 32’ Man (P)

PARMA (4-2-3-1): Buffon; Delprato, Balogh (27’ Man), Cobbaut, Ansaldi (22’ st Coulibaly); Estevez, Juric (1’ st Camara); Zanimacchia, Bernabé, Benedyczak (22’ st Mihaila); Vazquez (42’ st Circati).
A disposizione: Chichizola, Corvi, Charpentier, Bonny, Sohm, Inglese, Zagaritis. All. Pecchia.
CAGLIARI (4-3-1-2): Radunovic; Zappa, Dossena, Obert, Azzi (33’ Barreca); Nandez, Makoumbou (38’ st Millico), Deiola (22’ st Lella); Falco (33’ Pavoletti); Lapadula, Prelec (22’ st Luvumbo).
A disposizione: Aresti, Altare, Di Pardo, Goldaniga, Koufarlidis, Rog, Viola. All. Ranieri.
ARBITRO: sig. Gariglio di Pinerolo
ASSISTENTI: sigg. Peretti di Verona e Lombardi di Brescia
NOTE: stadio Tardini; totale spettatori 12.051 (ospiti 662) per un incasso di 105.083, 52 euro. Al 47’ st Radunovic (C) para un calcio di rigore a Mihaila (P). Ammoniti: 11’ pt Cobbaut (P), 4’ st Lapadula (C), 6’ st Ansaldi (P), 8’ Benedyczak (P), 16’ Azzi (C) , 39’ st Mihaila (P), 48’ st Zappa (C), 49’ st Coulibaly (P) per gioco falloso, 34’ st Luvumbo (C) per comportamento non regolamentare. Corner: 2-4 (1-3). Recupero: 0’ pt, 7’ st.

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