I proclami e le previsioni sul nuovo stadio Tardini sono miseramente falliti, almeno per il momento. Così come i tempi e le stime per la realizzazione.
La Conferenze dei Servizi non ha ancora dato il via libera al progetto (dopo le numerose richieste di chiarimenti e integrazioni) e il Parma Calcio non ha ancora trovato il luogo dove emigrare durante i complessi lavori di abbattimento e ricostruzione del nuovo stadio. Insomma, la palla rimbalza un po’ di qua e un po’ di là, alimentando incertezze e imbarazzi, tra scartoffie varie come una variante urbanistica da approvare e la durata della concessione dell’area al patron americano Kyle Krause.
“Lo stadio provvisorio resta una chimera – scrive Gabrile Majo su Stadiotardini.it – anche perché senza che sia stato approvato quello definitivo non lo si può manco prendere in considerazione. E intanto il tempo passa, senza che si sia neppure arrivati al duplice passaggio politico che secondo l’assessore Bosi (in sintonia col sindaco Guerra e l’assessore De Vanna) avrebbe dovuto svolgersi nello scorso mese di maggio, ma che facilmente slitterà a dopo le ferie” estive.
Nelle ultime ore sull’argomento è intervenuto proprio l’assessore Bosi il quale ha confermato le difficoltà del momento: “La conferenza dei Servizi ha espresso pareri tecnici – ha spiegato a Parmatoday -. Ci sono ancora alcune ultime questioni da limare. Perché, come sappiamo, dai conti dipendono anche questioni relative alla durata della concessione, relative al piano di rientro degli investimenti del Parma. Il Parma però ha anche questioni importanti da sciogliere, come il tema dello stadio provvisorio che, sicuramente, oggi è al centro dei loro pensieri e che inevitabilmente condiziona anche le scelte sul Tardini. Però il dialogo continua a essere molto positivo e siamo ancora fiduciosi”.
Una cosa è certa, le previsioni ottimistiche iniziali sono da cancellare. Per ora spazio all’incertezza.