Il muro di cinta dello stadio di Budrio, rigorosamente in mattoni di argilla, ha retto alla forza d’urto del Parma. Lo 0-0 finale non deve scandalizzare nessuno, anche se il primo tempo della truppa di Apolloni non è stato all’altezza, condito da diverse lacune, incomprensioni e confusione offensiva. Esulta il Mezzolara di Bazzani, come se avesse vinto, e visti i valori in campo ha ragione a farlo. Ma non per questo il Parma esce dalla sfida con le ossa rotta, perché ha creato e sprecato almeno 7 occasioni da gol: Longobardi (destro centrale) e Sereni (sinistro sull’esterno della rete) nel primo tempo, Baraye (sinistro deviato in angolo dal portiere), Corapi (missile dalla distanza parato), ancora Baraye (colpo di testa fuori di poco), Sereni (sinistro a lato di poco) e Lauria (sinistro centrale).
I padroni di casa non sono stati a guardare la “bellezza” altrui e dopo pochi minuti dal fischio d’inizio si è capito che non sarebbe stata una passeggiata per il Parma, perché Bazzani ha organizzato una squadra cortissima, un 4-3-1-2 tutto pressing e ripartenze; due le occasioni pericolose, entrambe nel primo tempo con Visenti e Macagno, tra il 31′ e il 34′. Brividi che hanno svegliato i crociati che nella ripresa hanno alzato il ritmo, pur dovendo convivere con un terreno di gioco in modeste condizioni, dove in alcune zone il pallone rimbalzava in modo irregolare.
Non è un problema di approccio, anche se un sottile sospetto esiste e andrà vivisezionato attentamente prima di esprimere giudizi affrettati. Di sicuro, quando il motore del centrocampo (Giorgino-Corapi) non gira allora tutto il sistema Parma va in difficoltà, compreso il reparto offensivo. Il reparto che, se proprio vogliamo “accusare” qualcuno, ha sofferto maggiormente le maglie strette del Mezzolara, questa volta senza riuscire a trovare le dovute contromisure, come era successo nelle precedenti partite. E a nulla è servito l’esordio del volenteroso Guazzo, nella ripresa, o gli ingressi di Lauria e Miglietta, piuttosto che le sorprese iniziali Messina (per Adorni) e Sereni sulla fascia sinistra.
In definitiva, la difesa resta imbattuta, un solo gol subito in cinque gare; si inceppano attacco e centrocampo. Casualità o un piccolissimo campanello d’allarme?