Avanti un altro. Dopo Giovanni Becali, ora è il turno di Gustavo Lescovich.
I procuratori parlano, gettano ombre sul futuro dei propri assistiti, spargono sospetti e alimentano polemiche. Ma, davanti a tutto questo, il Parma preferisce la linea del silenzio. Una scelta molto discutibile, perché tutto questo chiacchiericcio non giova a nessuno.
Becali (ancora lui) ha svelato l’interesse del Galatasaray per Dennis Man «ma al momento è solo un’idea. Vedremo a gennaio quale sarà la posizione del Parma e le sue chance di tornare in serie A. A Terim piace molto, ma il Galatasaray non può spendere più di 6-7 milioni, mentre il Parma ne chiede 11». Cifre che, se fossero vere (dubitiamo), genererebbero l’ennesima minusvalenza dato che a gennaio il presidente Kyle Krause ha sborsato la bellezza di 13 milioni di euro (più bonus). Parole che fanno seguito a quelle pronunciate la scorsa settimana (leggi qui); e da allora il giocatore è stato escluso dalla formazione titolare.
Dopo Becali, ieri è toccato al procuratore di Brunetta, espulso nell’ultima gara contro il Vicenza: «Stiamo analizzando le proposte di varie squadre – ha spiegato Lescovich -, anche se il tutto dipenderà dal Parma, essendo legato alla società fino al prossimo anno. Vedo, comunque, molto difficile una sua partenza a gennaio, ma se ci sarà un’opzione la valuteremo con il Parma e il Godoy Cruz». Parole, anche queste, inopportune e fuori luogo, considerando che Brunetta è un titolare fisso del Parma di Maresca. Parole irrispettose verso un club con la storia del Parma. Parole che servono solo ad alimentare il gran vociferare che ruota attorno al calciomercato e gli interessi economici di agenzie e procuratori, tutti assetati di denaro “facile”.
Davanti a tutto questo il Parma resta in silenzio. Una scelta coerente con la linea adottata fin dall’inizio dell’arrivo di Krause, ma che evidentemente non porta grandi frutti, anzi: fa arrabbiare ancora di più la tifoseria.