Se il buongiorno si vede dal mattino, per Alessandro Circati il posto da titolare è più vicino.
Il suo “sole” splende in alto e riscalda il cuore di mister Pecchia che lo tiene sempre più in considerazione nell’undici-tipo del Parma come centrale di sinistra. In tutta l’estate il difensore italo-australiano è stato il più utilizzato: sempre in campo dall’inizio nelle quattro amichevoli pre season e nella gara dei trentatuedisimi di Coppa Italia, che ha fatto da prologo al debutto in campionato contro la Feralpisalò. Sommando i minuti parziali dei test match e unendoli ai 90′ del “San Nicola”, si scopre che Circati ha giocato ben 348′ dei 450 a disposizione (recuperi esclusi): i primi 68′ contro la Fiorentina sono stati prontamente seguiti dai 56′ a Bressanone contro il Bochum e dai 61′ al “Tardini” contro il Sassuolo, per finire con i 73′ disputati in Spagna contro l’Elche. Praticamente un terzo di quanto fatto in tutta la scorsa annata, che lo aveva visto in campo per un totale di 942′.
Le prestazioni del centrale in maglia numero 39 sono sempre state un crescendo continuo fin dai primi giorni di allenamento a Collecchio e da quelli del ritiro a Valles. Scalate le gerarchie, il 19enne nativo di Fidenza s’è imposto come il leader di una difesa che, al centro, prevederebbe anche Delprato e Osorio, due dei senatori (nonché capitani) che tuttavia non hanno avuto grandi possibilità di giocare l’uno al fianco dell’altro. Per non parlare, poi, di Balogh e Cobbaut, con quest’ultimo addirittura relegato ai margini e considerato sacrificabile sul mercato. Merito dell’esplosione di Circati che sarà uno dei sicuri pilastri del Parma non solo della stagione 2023/2024, ma anche del futuro alla luce del rinnovo contrattuale fino al 2027.