Al Tardini, il big match della giornata di Serie B tra Parma e Venezia si conclude per 2-1 dopo 100 minuti entusiasmanti che suggellano il primato gialloblù e, forse, estromettono il Venezia dalla corsa al primato.
L’ANALISI Dopo la brutta prestazione di Modena, in quella che si presentava come la partita più difficile della stagione, nonché una delle più importanti nell’intera gestione Pecchia, il Parma dimostra di essersi scrollato di dosso anche le ultime scorie. Approccio alla partita gagliardo e feroce come poche altre volte quest’anno. tutte le cose non viste alla scorsa riescono oggi con grande continuità: pressione alta, ri-aggressione, copertura sui lanci alti (con Circati che per tutto il match sovrasta, di testa e non solo, gli attaccanti avversari), duelli e i continui interscambi in fase offensiva, che spesso coinvolgono anche i centrocampisti, le sovrapposizioni dei terzini. Difficile dire lo schieramento preciso del Parma, che solo nominalmente scende in campo col 4-2-3-1, in realtà quello che si presenta ai nostri occhi è un continuo balletto di giocatori che si scambiano e si muovono senza soluzione di continuità per prostrare un Venezia cui va dato il merito di aver trovato il gol senza soccombere agli uomini di Pecchia. Il secondo tempo viaggia su ritmi più bassi, ma il Parma si fa preferire, cuocendo a fuoco lento il Venezia, e vendicando la sconfitta dell’andata solo al minuto 100 tondo tondo, grazie a Camara.
Vittoria stra-meritata per uno dei migliori Parma della stagione, oltre ad un risultato che ci ricorderemo alla fine del percorso per la sua importanza.
LE SCELTE L’undici iniziale di Pecchia è una dichiarazione di guerra. Dopo la scoppola di Modena, per la partita più importante, finora, della stagione il Parma schiera in campo quasi tutti i suoi attaccanti. in uno schieramento che è sempre un 4-2-3-1 ma con tante , sarà addirittura Mihaila ad agire alle spalle del riferimento centrale Bonny, con Benedyczak attaccante esterno a sinistra. Insieme a Mihaila, ancora dal 1′ Man e Bernabé, oggi schierato in mediana: i tre, nelle rotazioni “pecchiane” – che oggi costringono alla panca Estévez – sono l’eccezione che conferma la regola: 5ª partita da titolare consecutiva. Solo panchina per l’ormai registrato capitano Delprato (al suo posto Coulibaly), con la fascia che tocca oggi a Osorio.
L’ex gialloblù Vanoli, ferito e orfano dell’appena ceduto Dennis Johnsen (3 gol e 6 assist per la sua ormai ex squadra), mischia le carte, e per la prima volta in stagione dispone i suoi col 4-4-2. Il parmense, ed altro ex di giornata, Nicholas Pierini, si dispone in fascia sulla linea dei centrocampisti, per lasciare spazio in avanti agli arieti Gytkjaer e al nemico pubblico numero uno Joel Pohjanpalo.
UN BUGIARDO 1-1 Un Parma veemente e motivatissimo parte davvero col coltello fra i denti, si vede che la voglia di riscatto è tanta. Sostenuti da una curva incendiata, i gialloblù costringono il Venezia in apnea per quasi l’intero quarto d’ora iniziale, tanti recuperi alti con i lagunari che non riescono praticamente a uscire dalla loro trequarti. L’unica volta in cui vi riescono sono dolori: Busio rompe la pressione e conduce per servire Pierini, staffilata rasoterra che chiama Chichizola a un intervento mi-ra-co-lo-so in angolo.
Il Parma ricomincia a macinare, così si creano i presupposti che conducono al meritato gol del vantaggio. L’azione è da stropicciarsi gli occhi: recupero di Coulibaly nei pressi dell’area gialloblù, palla per Man, velo per la sovrapposizione di Hernani, filtrante per il taglio di Mihaila, che svernicia Altare e a tu per tu con Joronen lo fredda inesorabile. Consulto VAR per smentire l’iniziale fuorigioco, il gol è buono. Viene spontaneo fare i complimenti a questi primi 25′ del Parma, laddove eventuali dubbi sulla posizione degli attaccanti sono state presto fugate. Bravi!
Dopo nemmeno 5′ però, un calo di tensione è fatale al Parma. Con Di Chiara a terra nella metà campo ospite, dopo un contrasto parso regolare, dalla fascia di competenza Altare ha tutto il tempo di controllare e crossare un pallone coi giri contati alle spalle di Osorio, preso un po’ alla sprovvista. Pohjanpalo invece è un falco, sempre pronto a colpire, e azzanna il gol del pareggio.
Tutto da rifare per il Parma, che subito sembra aver subito il colpo, ma reagisce prontamente.
Di Chiara vola sulla fascia sinistra del Parma (dove i crociati hanno costantemente creato pericoli ai veneti, incapaci di arginare le incursioni parmensi), cross basso per il colpo a botta sicura di Benek, che deve però fare i conti con Joronen: pallone centrale e bloccato.
Tuttavia non è più un monologo gialloblù come nella prima mezz’ora, il Venezia riesce a conquistare campo adesso, trovando anche modo di affacciarsi dalle parti di Chichizola: Tessmann dà un saggio delle sue doti tecniche liberandosi alla conclusione dal limite, alta. Successivamente sarà Busio ad approfittare
Occasione clamorosa per il Parma a 5′ dal termine: break di Circati, assolutamente dominante, che recupera palla in difesa, esce dalla pressione lagunare e avvia il contropiede per Man. Il romeno sbaglia il primo passaggio, ma fortunosamente si riappropria del possesso, per servire in area proprio Circati. Furioso batti e ribatti nell’area piccola, conclusosi con l’occasione capitale di Mihaila, sul cui tiro da zero metri è miracoloso Joronen.
Prima dell’intervallo ci sarebbe un’altra occasione buona per Benedyczak, ma il polacco si perde in un tocco di troppo e non riesce a concludere.
CAMARA IL FARO NELLA MAREA Si gioca poco in apertura di ripresa, data la zuccata tonante tra Benedyczak e Candela, coi due rimasti a terra per diversi minuti. Quando le ostilità riprendono, il Parma va vicino al gol del vantaggio. Bonny riceve il filtrante di Man, ma sull’uscita di Joronen, il suo tocco sotto finisce sul petto del finlandese.
Vanoli rimescola un po’ le carte data la sofferenza tremenda imposta dal Parma al suo Venezia. Passa alla difesa a tre, disponendo i suoi con il 3-5-2 grazie all’ingresso di Bjarkason, anche per consentire a Busio più libertà in fase offensiva. Per quanto il centrocampista statunitense diventi così una spina nel fianco crociato, l’occasione arriva sugli sviluppi di corner: Ellertsson trova spazio per concludere al volo, bravo Chichizola a bloccare in due tempi.
I ritmi nel secondo tempo sono inevitabilmente più bassi, l’equilibrio è maggiore, ma le chance sono per il Parma: Man controlla una seconda palla dal limite dell’area, chiamando Joronen all’ennesima grande parata del suo match.
Ancora Parma al 41′; Di Chiara, meno propositivo nella ripresa, sfiora l’eurogol al volo col mancino, palla a una spanna dall’incrocio.
Beffa sfiorata al 49′: il Venezia conquista un corner su un altro calo di tensione del Parma, dalla battuta Altare svetta su Osorio, per fortuna senza inquadrare la porta.
Attimi di apnea in casa Parma al 6′ dei 9′ di recupero, quando DI Chiara interviene malamente su Candela inducendo Marchetti, la cui odierna condotta di gara non è sembrata sempre certa, a estrarre un rosso, che però il VAR derubricherà in giallo, giustamente.
Al 100′ la vince Camara! Il giustiziere del Venezia: dopo 9 mesi, per il secondo anno di fila, è l’ivoriano ex Audace a risolverla per il Parma. Lo fa con uno stupendo tiro al volo da fuori area, su cui stavolta anche Joronen deve desistere. Esultanza sfrenata di Camara, che si leva la maglietta e si lascia andare a un rivedibilissimo ballo, ma ci regala una bolgia da Serie A al Tardini. Glielo perdoniamo.
PARMA – VENEZIA 2-1
Reti: pt 21′ Mihaila (P), 26′ Pohjanpalo (V), st 55′ Camara (P)
PARMA (4-2-3-1): Chichizola; Coulibaly, Circati, Osorio, Di Chiara; Bernabè (37′ st Cyprien), Hernani (32′ st Estévez); Man, Bonny (32′ st Charpentier), Benedyczak (22′ st Camara), Mihaila (37′ st Partipilo).
A disposizione: Turk, Corvi, Balogh, Delprato, Colak, Sohm, Zagaritis.
Allenatore: Pecchia.
VENEZIA (4-3-3): Joronen; Candela, Altare, Svoboda, Sverko (46′ st Idzes); Pierini, Tessmann, Busio (46′ st Andersen), Ellertsson (22′ st Zampano); Gytkjaer (22′ st Bjarkason), Pohjanpalo (39′ st Olivieri).
A disposizione: Bertinato, Grandi, Modolo, Cheryshev, Lella, Dembelé, Ullmann.
Allenatore: Vanoli.
Arbitro: sig. Matteo Marchetti di Ostia Lido
Assistenti: sigg. Di Iorio di Verbano.-Cusio-Ossola e Colarossi di Roma 2
Note: Stadio “Ennio Tardini” di Parma; spettatori 13.289 (di cui 7.452 abbonati e 502 ospiti), per un incasso totale di 134.131,45 euro. Ammoniti: Tessmann (V) al 16′ pt per gioco falloso, Ellertsson (V) al 32′ pt per gioco falloso, Di Chiara (P) al 51′ st per gioco falloso, Camara (P) al 55′ st per comportamento non regolamentare. Corner: 11-4 (4-1). Recupero: 1′ pt, 9′ st.