Nella giornata di ieri Gianluigi Buffon è stato l’ospite d’onore del Festival dello Sport, organizzato da La Gazzetta dello Sport.
Ieri, sul palco del Teatro Sociale di Trento, il capitano del Parma Calcio 1913, intervistato dai conduttori Federica Masolin e Pierluigi Pardo, ha parlato a tutto tondo della sua carriera; ovviamente, non potevano mancare i riferimenti alla sua seconda storia – definita «romantica» – con la maglia crociata/gialloblù. Un ritorno alle origini, a chiusura di un cerchio e di una carriera, che ha ancora tanto da dire e da dare. Sia a Buffon sia a tutti i tifosi ducali. La piazza di Parma trasmette a Gigi uno stato di benessere dovuto da un senso di «riappropriazione della libertà», che lo fa sentire se stesso; così come lo fa stare bene la condivisione dello spogliatoio con il gruppo plasmato da mister Pecchia. La stagione di B, nonostante «l’età dell’oro», lo vedrà protagonista: sì, perché Buffon si sente «ancora forte» e ha tutte le intenzioni di competere con Grosso, Inzaghi e adesso anche Cannavaro (i suoi compagni nel Mondiale 2006), che a differenza sua hanno “già” appeso gli scarpini, per la promozione in Serie A.
Queste le dichiarazioni di Gigi Buffon al Festival dello Sport di Trento:
«Ho continuato a giocare per tante ragioni. Mi sento ancora forte, quando ti senti forte e competitivo non devi smettere. E poi perché ho raggiunto l’età dell’oro, come la chiamo io, l’età che puoi decidere di fare quello che vuoi. Ovvero mi sono riappropriato di una dimensione che è la mia dimensione più intima ed è quella che mi rappresenta di più. In più non ho la scelta dell’ambizione, ma le mie scelte hanno sempre avuto un senso. Anche quella di tornare a Parma ha un senso che mi piace tanto e ancora adesso sono contento: è stata la scelta giusta, perché sono un uomo felice di vedere il tifoso del Parma che mi ferma per strada e mi dice siamo aggrappati a te, forza, dai. Non ho bisogno di vincere la Champions per sapere quanto valgo. Sono felice di quello che ho fatto, mi sono riappropriato della libertà. La storia romantica di Parma? E’ una dimensione che mi piace, rispecchia chi sono e me stesso, mi fa stare bene. Quando sono nello spogliatoio con i ragazzi, mi diverto ancora molto perché io so che per avere un’influenza devi divertirti insieme a loro. Forse si aspettavano un altro tipo, ma la normalità è la vera trasgressione di una persona. E questo mi fa stare bene. Berlino? Ci torneremo a Berlino, farò una proposta al Presidente Balata. Se dovessimo andare ai playoff, il Parma, il Frosinone con Grosso, la Reggina con Inzaghi e il Benevento con Cannavaro, si può fare un quadrangolare a Berlino. Tutti quanti per giocarsi la Serie B».