L’università delle corse su strada promuove Marcello Razzini. A rilanciare il cammino dell’emiliano – sempre affiancato dal piacentino trapiantato nel Lodigiano Gianmaria Marcomini – nel principale campionato italiano di rally è la gara più antica del mondo e, senza tema di smentita, una delle più difficili da interpretare nell’intero panorama nazionale: al Targa Florio, terzo appuntamento del Campionato Italiano Rally, l’equipaggio di Collecchio Corse confeziona una prestazione convincente e di grande sostanza, venendo premiato alla fine da un piazzamento di tutto rispetto che cancella la battuta d’arresto di San Remo, tonifica il morale e dà ossigeno alla classifica.
Dopo il buon tempo staccato nella prova-spettacolo inaugurale, Razzini e Marcomini mostrano maturità e freddezza nelle fasi iniziali e centrali di gara, durante le quali faticano a trovare l’assetto giusto della propria Skoda Fabia (vettura che, in generale, ha dato la sensazione di non essere molto a proprio agio sulle strade siciliane): in questi frangenti, l’equipaggio gestisce la gara con lucidità, tenendo un passo che consente loro di restare in scia dei migliori senza commettere errori. Una volta sistemata al meglio la vettura, i portacolori di Collecchio Corse alzano il ritmo, andando ad agguantare il quinto posto nella classifica del Campionato Rally Asfalto e l’ottavo posto in quella assoluta del rally (e del Campionato Italiano).
“Abbiamo perfettamente centrato il nostro obiettivo, rispettando il piano gara della vigilia – racconta Marcello Razzini appena sceso dal palco d’arrivo di Termini Imerese -, tuttavia devo ammettere che è stata molto dura. Perché la Targa Florio è proprio come tutti la descrivono, ma ti rendi conto delle difficoltà solo quando le tocchi con mano. A metterci in soggezione è stato l’asfalto, assolutamente particolare e scivoloso: noi abbiamo impiegato più di metà gara a comprenderne bene le caratteristiche ed a trovare un assetto adeguato, che ci permettesse di cambiare ritmo e tenere il passo che ritengo sia alla nostra portata. Nel finale sono quindi arrivati anche i riscontri che attendevamo e che confermano di nuovo quanto già visto al Ciocco e nei pochi chilometri del San Remo: e cioè che anche noi possiamo dire la nostra nel Campionato Rally Asfalto. Il quinto posto finale in questa classifica, a pochi secondi dalla quarta posizione, rappresenta un riscontro più che positivo”.
Dalla Targa Florio con rinnovato furore, quindi? “Proprio così – conferma il rallysta di Parma -. Il bilancio è in attivo: la gara palermitana ha rappresentato una grande lezione, un’esperienza preziosa che ci tornerà utile nel prosieguo del campionato. Siamo soddisfatti del modo in cui abbiamo approcciato la gara ed abbiamo poi saputo affrontarne difficoltà che si sono presentate. La crescita finale è frutto dell’ottimo lavoro di squadra con DP Autosport ed i tecnici Michelin: il feeling con loro cresce di giorno in giorno e sono sempre più soddisfatto ed orgoglioso di essere parte di questa compagine. Infine, ma non ultimo, vorrei sottolineare la magia della Targa Florio: anche questo è un aspetto del quale abbiamo sempre sentito parlare ma che ci ha colpito tantissimo nel corso del fine settimana. Il calore, la passione e la competenza dei siciliani è all’altezza della storia della loro gara”.
Razzini e Marcomini torneranno sul palcoscenico tricolore a fine luglio, in occasione del Rally di Roma Capitale. Prima di allora, però, Marcello e Gianmaria disputeranno una gara a loro particolarmente cara: “Abbiamo deciso di correre il rally del Taro, fra un mese – annuncia infine il pilota di Collecchio Corse -; attendo questo impegno con grande trepidazione sia perché il Taro è il rally di casa, sia perché rappresenterà una preziosa occasione per sviluppare la conoscenza con la Fabia ed i pneumatici Michelin su strade che conosco bene”.
(Foto Leonelli – Arctualfoto)