Portare a casa una medaglia sarebbe stata un’impresa, chiudere nelle prime 10/15 posizioni una bella speranza, fare esperienza al primo Mondiale “prof†e saper voltare pagina qualsiasi piazzamento si ottenesse una semplice realtà e un sicuro punto di partenza.
Adriano Malori a Copenaghen chiude 24° nella cronometro individuale, completando una prova generosa ma un po’ al di sotto delle attese, pur pedalando a quasi 48 di media, anche se onestamente oggi sarebbe stato davvero difficile fare meglio o ritagliarsi una discreta fetta di visibilità.
Se il 26enne Tony Martin conquista l’oro (dopo i bronzi del 2009 e 2010) con la media più alta di sempre (quasi i 52 di media) e sbriciola letteralmente tutti i suoi diretti rivali, da Wiggins in giù (ottimo argento per l’inglese uscito bene da una Vuelta chiusa al terzo posto) compreso l’ex re del tic-tac Cancellara (3° anche per un errore in una chicane finale, ma apparso comunque lontano dai suoi soliti eccelsi standard, forse distratto dalla prova in linea di domenica) significa che oggi non ce n’era per nessuno e pertanto onore al merito alla vittoria del tedesco dell’HTC, che conferma così di essere il miglior cronoman della stagione e l’uomo da battere per il futuro.
Certo, un piazzamento migliore avrebbe fatto più piacere e dato morale, ma per Malori, al 2° anno tra i prof, tanto vale quindi incassare il colpo tutto in una volta pagando dazio subito nella sua prima rassegna iridata tra i grandi, avendo la consapevolezza di avere tanto tempo davanti a sé per continuare a lavorare nella “sua” specialità (cosa che peraltro ha sempre fatto), magari senza alcune inutili pressioni e togliersi belle soddisfazioni.
Piuttosto una riflessione più ampia sui discontinui risultati degli italiani nelle gare a cronometro (in Danimarca gli azzurri hanno raccolto solo un incoraggiante 5° posto nelle donne junior con Rossella Ratto, già campionessa europea in carica) la dovrà fare la Federciclismo cercando di riportare la nostra scuola ai vertici mondiali come in passato ed in vista dei prossimi importanti appuntamenti, Olimpiade di Londra su tutti.
In ogni caso Malori non deve scoraggiarsi, alla fine ha affrontato la gara a viso aperto, in progressione come ha dichiarato in conferenza stampa:”Come è mia abitudine, avevo deciso fin dai giorni prima di partire agile e di spingere solo nel finale il rapporto più duro. Ho dato il massimo che avevo, purtroppo sapevo di non essere al top della condizione. Stavo meglio al campionato italiano. Mi sono preparato meticolosamente a questo appuntamento, ma ero consapevole che con un dieci per cento di condizione in meno non potevo aspettarmi di più. Spero che questa non sia solo un’occasione ma l’inizio di un percorso con la Maglia Azzurra”.
Da oggi è iniziato il suo percorso nel Mondiale dei prof e aspettiamo con calma i suoi risultati, che certamente arriveranno.
Ordine d’arrivo (prime 10 posizioni)
1-Tony MARTIN (Germania) km 46,4 in 53’4”85 alla media di 51,813 km/h
2- Bradley WIGGINS (Gran Bretagna) a 1’15”83
3- Fabian CANCELLARA (Svizzera) a 1’20”59
4- Bert GRABSCH (Germania) a 1’31”76
5-Jack BOBRIDGE (Australia) a 2’13”86
6-Richie PORTE (Australia) a 2’29”54
7-David MILLAR (Gran Bretagna) a 2’45”62
8-Lieuwe WESTRA (Olanda) a 3’18”52
9-Alexandr DYACHENKO (Kazakhstan) 3’19”76
10-Jakob FUGLSANG (Danimarca) a 3’30”59
24-Adriano MALORI (Italia) a 4’46”58