Drastica posizione del direttore sportivo del Colorno Alberto Vicini, ospite stamane nella dodicesima puntata di “DDay, il giorno dei dilettanti”. All’interno del talk, formato podcast, di SportParma, il manager è andato controcorrente: «Sospendere la stagione 2019/2020 è una posizione semplicistica. E sarebbe anche un disastro. Non mi interessa parlare di classifiche, ma valutare il sistema calcio dilettantistico. Lo stop ai campionati è un modo come un altro per liberare le società dagli impegni. Riprendere, non appena ci saranno le condizioni sanitarie e di sicurezza per farlo, invece, sarebbe un vincolo che consentirebbe di tenere legati insieme sponsor, società, staff tecnico, giocatori».
Un pensiero in controtendenza rispetto alle posizioni assunte dai Comitati Regionali del nord Italia, in ultimo quello piemontese, che aveva suggerito un “congelamento” degli organici, ammettendo nel caso solo i ripescaggi. Una prospettiva che non piace a Vicini, tanto da mettere in dubbio la sua presenza futura nel calcio: «Siamo di fronte a posizioni contrapposte. Il problema è che ci saranno società arrivate a metà classifica che, senza aver dato nulla sul campo, si ritroveranno ripescate in categorie superiori. E, se questo sarà il modo di ragionare, non avrà più senso che io rimanga nel calcio. Così non c’è uno stimolo ad andare avanti».
Se lo scenario futuro di Alberto Vicini appare incerto, anche il Colorno potrebbe accusare il contraccolpo della crisi portata dal Coronavirus: «Il Colorno è una di quelle società che ha una serie di problematiche che possono avere tutte le altre. E, se ci sono dei dubbi sul Colorno per la stagione 2020/2021, assicuro che i problemi ci saranno per tutti. Non so cosa sarà del mio futuro e non so cosa deciderà di fare il Colorno: non ne abbiamo parlato, ma le voci sono di sofferenza e di scarsità di entusiasmo».