La storia è scritta. I Cadetti Farma Crocetta sono campioni d’Italia per il secondo anno consecutivo. Mai una squadra della Crocetta Baseball era riuscita in tale impresa, con l’aggiunta di due stagioni ufficiali di sole vittorie.
Gli aggettivi si sprecano per definire questi ragazzi e il loro capolavoro cesellato in gara 2 contro un Nettuno coriaceo e mai domo piegato solo all’ultimo inning al termine di una partita tanto lunga quanto emozionante. Mani spellate anche per i tecnici Chiuri, Gradali, Davide Bassi, Bertoli e Picelli che in due anni hanno lustrato un gioiellino.
Come in gara1 a Nettuno, partenti sono Gradali e Rodo. La strada inizia in discesa per i leoni che segnano punti in ciascuno dei primi tre inning. Apre le marcature Lanfranchi su volata di sacrificio di Fossa, al secondo bissa Gerali che dalla seconda gira per casa su errore del seconda base; l’arrivo a casa sul tiro di quest’ultimo è molto chiuso, l’arbitro dà il salvo e inutili sono le proteste degli ospiti. Al terzo la Crocetta si porta sul 4-0: segna prima Lanfranchi su valida di Fossa quindi lo stesso Fossa su errore di tiro dell’interbase.
Nettuno deve vincere per rifugiarsi nella bella e si avvicina al cambio campo. Un doppio di Rodo porta a casa i due compagni sulle basi ed è 4-2. Al quinto è nuovamente Fossa, grande protagonista nel box con 2/2 e 4 pbc, che con seconda e terza occupate indovina una “texas” che porta a casa entrambi i compagni. Sceso Gradali (11 so, 1 bb, 5 bv) come da regolamento, Chiuri si affida al suo secondo partente, Bassi, per provare a chiudere i giochi. Succede invece che il più giovane della stirpe non riesce ad ingranare e dopo soli tre uomini affrontati e due punti subiti,sul singolo di Di Lorenzo, lascia il mound a Bocchi il quale riempie le basi. Una rimbalzante su Fossa è pane per un doppio gioco quanto mai salutare ma il nuovo terza base spara fuori bersaglio a casa ed entrano i due punti del 6-6.
Succede altresì che al cambio campo con due out e uomo in prima il prima base nettunese sbaglia un facile pop in foul graziando Dallatana il quale punisce piazzando una valida. Quella successiva di Lanfranchi è decisiva e manda a casa il pinch hitter Piazza per il punto del 7-6. Ma il Nettuno è deciso a non mollare e apre il settimo attacco con un singolo ed un doppio. Provvidenziale è la linea nel guanto di Fossa che allunga il piede sul cuscino di terza per eliminare anche il corridore ed uscire da una situazione imbarazzante. Nel box si presenta Del Bene che colpisce una rimbalzante sull’interbase Lanfranchi al quale si materializza “il braccino”: ne esce un’assistenza che non arriva più, la pallina rimbalza ben un metro davanti alla prima base ma è molto bravo Gerali ad arpionarla. E’ di nuovo scudetto.
«E’ la vittoria della società – dichiara il manager Stefano Chiuri al termine – che ha creduto nello staff, nei giocatori, ci ha aiutato sempre. E’ un progetto che può continuare. Questa è una squadra anomala, diciamo bipolare: si diverte a giocare, quando non gioca … non gioca. Quando siamo sopra ci sediamo, quando c’è tensione giochiamo».