Dopo una partita equilibrata e decisa dopo il settimo inning Parma conquista l'accesso alla finale dopo 13 anni. Grande prova di Corradini. Questa sera si chiudono i playoff e spazio a chi ha giocato meno.
E’ finale! Dopo dodici lunghi anni trascorsi a guardare gli altri, ora tocca anche a Parma provare a cucirsi lo scudetto, il cui ritardo è lo stesso dell’ingresso in finale. Una finale meritatissima che non poteva non arrivare dopo una stagione simile. La finale di Yepez, autore di un out al volo tanto provvidenziale quanto spettacolare al 9°; di un Corradini monumentale per otto riprese; di Gasparri e la sua esperienza a basi piene; ma anche di uno Zileri che non voleva perdersi questa occasione ed ha recuperato in modo incredibile da un serio infortunio; di un Orta gran rilievo che si è portato a casa la salvezza contro i suoi freschi ex; di un encomiabile e stoico Munoz che continua a giocare, e si vede, con un ginocchio malandato; di un Bertagnon al quale ruberanno qualche base di troppo ma che nei playoff è stato un’ira di dio in battuta; di un gran lead off quale Desimoni; di un duo Gerali-Saccardi che ha saputo infondere tranquillità e al contempo sicurezza alla propria squadra conducendola praticamente senza sbavature; ma anche di Dallospedale, di Camilo, di Sambucci, di Ugolotti, di Michele Gerali e tutti gli altri, dirigenza compresa.
Una finale che si aspettava anche la gente di Parma: erano quasi in 2000 coloro che “sentivano” l’aria di festa. Per un attimo alcuni flash dei tempi andati hanno illuminato la mente di chi c’era anche negli “anni del boom”.
Dopo la splendida vittoria di mercoledì, Parma voleva chiudere i giochi subito e contro lo scontato Da Silva ha opposto colui che in regular season è stato il lanciatore col miglior record e che contro San Marino aveva ottenuto due vittorie: Corradini. Ed ha avuto ragione per la terza volta.
San Marino aveva iniziato con aggressività la partita. Subito un singolo di Granato, più rubata, che veniva spinto a casa da due sacrifici. Parma non è stata da meno, anzi. Anche Desimoni arrivava in base, rubava la seconda e Dallospedale tirava fuori dal cilindro un perfetto bunt spinto verso la seconda che portava il compagno in terza. Poco male se Yepez batteva in doppio gioco perché Desimoni segnava il punto del pareggio. Mentre Corradini chiudeva 2° e 3° inning come il 1°, con uno strike out, Parma si portava sopra di 1 al 3°. Zileri veniva messo al piatto ma raggiungeva la prima perché Albanese si lasciava sfuggire la pallina. Altra rubata a buon fine e dopo l’out di Desimoni che gli vale la terza base, Dallospedale provvedeva a fargli completare il giro con una volata di sacrificio. Nell’inning successivo i ducali andavano vicino al 3-1: questione di centimetri per il lunghissimo fuoricampo in foul a destra di Camilo. La partita si smuoveva nuovamente al 6°. Al pareggio sammarinese con Imperiali, su volata di Albanese, faceva seguito il nuovo vantaggio Parma con Camilo, triplo, che segnava sulla debole battuta in diamante di Gasparri che la difesa non riusciva a tramutare in un doppio gioco, Munoz aveva ricevuto l’intenzionale, che avrebbe chiuso l’inning. Al 7° gli ospiti portavano Pantaleoni in terza con zero out ma la volata di Duran a sinistra era troppo corta e sulla battuta di De Biase su Yepez, Pantaleoni restava dov’era suscitando le proteste di De Biase verso il proprio dugout. L’out al volo di Jansen (0/4 con tre kappa) poneva fine all’inning. Per Parma sarebbe stato importante segnare ancora per iniziare il 9° con un minimo di tranquillità in più: detto fatto. Con un out Yepez batteva un singolo imitato subito dopo da Camilo a destra; l’interbase dimostra di avere le stimmate del giocatore Pro pestando sul cuscino di seconda limando così una base in più e sul tiro di Jansen, Camilo avanzava in seconda. Bindi a questo punto si giocava la seconda intenzionale a Munoz per forzare le basi ma su un ball alto, Gasparri andava benissimo al contatto mettendo un doppio in mezzo agli esterni per i due punti del 5-2. Sull’azione, Munoz veniva colto fuori base in terza.
Dopo 128 lanci, Corradini restava nel dugout applaudito dal pubblico e toccava così ad Orta l’opportunità di firmare la salvezza-finale. Firma apposta seppur con un attimo di apprensione. Con un out e Pantaleoni in prima, Duran, negativo in entrambe le partite, batteva una palla a metà tra Zileri e Yepez, l’interbase correva in territorio esterno, Zileri non ci sarebbe arrivato, e spalle al diamante raccoglieva la pallina a guanto aperto vicino il proprio addome aiutandosi con la mano nuda: applausi a scena aperta e grosso sospiro di sollievo. De Biase poi batteva lungo, l’illusione era quella del fuoricampo ma la pallina cadeva mezzo metro dentro: un doppio che portava a casa Pantaleoni. Bindi provava l’ultima carta Snijders al posto di un negativo Jansen ma la via 63 risultava quella della finale. Da venerdì si parte col batticuore.
SAN MARINO 100 001 001 – 3 bv 12 e0
PARMA 101 001 02x – 5 bv 10 e1
Doppi giochi San Marino 2. Rimasti in base Parma 5 San Marino 11. Doppi Pantaleoni, De Biase, Imperiali, Sheldon, Gasparri, Munoz. Tripli Camilo. Migliori medie battuta Desimoni 2/4, Dallospedale 1/3, Camilo 2/4, Munoz 1/2, Gasparri 2/4 (2pbc), Sambucci 1/3, Pantaleoni 3/4, De Biase 2/5 (1pbc), Imperiali 1/3, Rovinelli 2/4.
CORRADINI (v) rl8, p2, pgl2, bv10, bb1, so7 – ORTA (s) rl1, p1, pgl1, bv2
DA SILVA (p) rl 7.2, p5, pgl5, bv10, bi2, so5, lp1 – SALSI rl0.1