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Fidentina, i segreti della difesa bunker (la migliore d’Eccellenza). Intervista al portiere Ghiretti

Fidentina, i segreti della difesa bunker (la migliore d’Eccellenza). Intervista al portiere Ghiretti

Marco Ghiretti è il nuovo che avanza. Portiere, classe 1997, al quinto anno di scuola superiore in corso e una patente ancora da conseguire. E la sensibile emozione della prima intervista in carriera.
Sul campo, però, Ghiretti è già un veterano, visto che in queste prime 14 partite di campionato si è reso protagonista non solo per alcuni interventi belli e decisivi, ma anche e soprattutto per esser riuscito a mantenere spesso la sua porta inviolata, contribuendo in modo determinante a fare della difesa della Fidentina la meno battuta del girone A di Eccellenza. Reduce dalle belle prestazioni nei derby con Colorno e Pallavicino, in cui non ha subito gol, i microfoni di SportParma hanno intercettato il numero uno dei granata di mister Mazza (attualmente secondi in classifica a 32 punti) per realizzare una meritata intervista.

Marco, la Fidentina ha subito appena 5 reti in campionato (solo due al “Ballotta”), non prende gol da due partite di fila e ha mantenuto la porta inviolata 9 volte su 14 incontri. Un po’ di merito è anche tuo, puoi dirlo… Che sensazione si prova ad essere il portiere (titolare) meno battuto del girone?
«Innanzitutto, ci tengo a dire che ho una difesa che in pochi in questa categoria possono vantare: gente esperta come Alessandrini, che ha fatto la Serie D, non ce l’hanno tutti. Rispetto alla tribolata stagione precedente con i Crociati, dove spesso alla domenica andavamo un po’ tutti sotto pressione, devo dire che ci si trova sicuramente meglio con compagni che trasmettono più tranquillità».

Come si lavora agli “ordini” di un preparatore bravo e capace come Marco Palmucci?
«C’è sempre tempo per ridere e per scherzare negli allenamenti, però Marco (Palmucci, nda) ha fin da subito messo in chiaro alcuni aspetti: necessario fin da subito l’impegno e lo spirito di sacrificio. Quest’anno volevamo – e vogliamo – migliorare insieme e ottenere risultati positivi».

Sei uno dei portieri più giovani della categoria, eppure ti trovi già a disputare il terzo campionato di Eccellenza da titolare. Quanto sono stati importanti per te i due anni ai Crociati Noceto?
«Tanto. Passare dalle giovanili a giocare con gli adulti è tutto un altro mondo! Bisogna assumersi più responsabilità. C’è sempre da imparare, anche dalle critiche dei compagni più esperti».

Con i Crociati hai vissuto anche l’amara esperienza della retrocessione, quest’anno con la Fidentina, invece, stai lottando per i vertici della classifica. Qual è il segreto della vostra squadra (che è l’unica a non aver ancora subito alcuna sconfitta)?
«Devo dire che un gruppo così non lo avevo mai trovato: ci si trova davvero benissimo. Il fatto di uscire spesso insieme, anche a cena, alla sera, si fa sentire poi in campo. Ci sosteniamo sempre l’uno con l’altro, non mancano mai le parole di sostegno».

Obiettivo primo posto possibile? O il Castelvetro ha già un piede in Serie D?
«Un piede in Serie D forse è un po’ troppo. Però – anche se quando hanno giocato contro di noi non erano molto in forma – là davanti sono di un altro passo per il livello di questa categoria. Noi proviamo a rimanere lì, continuando a fare questi risultati, poi vediamo cosa succede…».

Qual è l’attaccante (del girone A) più forte che sin qui ti sei trovato di fronte?
«Ce ne sono diversi forti… Per dirne uno, forse Cozzolino, anche se contro di noi non era al centro per cento».

Per chiudere: il portiere a cui ti ispiri è…
«Neuer».

«Palmucci è d’accordo!» ha aggiunto l’allenatore dei portieri della Fidentina (una colonna portante della società borghigiana, dopo che in passato era stato a lungo un giocatore granata, nda), che ci ha confessato, off the record, di prendere il portiere teutonico come esempio.
E così, dopo “l’allievo”, ne abbiamo approfittato per fare due chiacchiere su questo momento positivo, e del portiere e della squadra, anche con “il maestro”.

Ghiretti è senz’altro uno dei punti cardine della squadra. Merito anche del tuo lavoro, senz’altro. Te lo saresti aspettato questa estate?
«Io già lo conoscevo da prima, lo avevo seguito nello scorso campionato, e sapevo che era una persona seria, nonostante la giovane età. Una volta appurato la sua capacità di impegnarsi negli allenamenti, ho avuto e sto avendo piacevoli conferme. E spero che continui ad impegnarsi in questo modo, perché solo col duro lavoro si possono ottenere buoni risultati. La mia fortuna nel lavorare bene è avere due portieri giovani che si impegnano e si applicando a fondo. Per questo, merita una menzione anche Lorenzo Bergamaschi».

A detta dal suo personale mister, dove può arrivare questo ragazzo?
«Sai, i punti di arrivo sono spesso una chiacchiera da bar… Marco ha intrapreso una strada e può togliersi notevoli soddisfazioni, data la giovane età, se dovesse continuare così. Il cammino è in in discesa, deve continuare ad avere un atteggiamento positivo».

E la Fidentina?
«La Fidentina deve mantenere lo stesso profilo di adesso e rimanere compatta. Così, credo che possiamo ambire a qualcosa di importante. Il che non vuol dire vincere il campionato! Ma, più semplicemente, migliorare di domenica in domenica i risultati che stiamo ottenendo, e di cui siamo fieri, senza porsi limiti».

Grazie a entrambi per l’intervista. E in bocca al lupo per il resto della stagione!
«Crepi il lupo!» (rispondono in coro).

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