“Serviva una convinzione diversa, mi aspettavo da chi gioca un po’ meno un impulso migliore, siamo mancati in diversi aspetti, quello caratteriale innanzitutto e poi abbiamo subito quei tre gol: la partita è finita lì, nonostante fossimo partiti bene e avessimo avuto noi un paio di occasioni per andare in vantaggio”. L’analisi post partita di Roberto Donadoni non fa una iega. Il Parma visto all’Olimpico è sembrata una squadra arrendevole, la brutta copia di quella vista contro la Juventus.
“E’ anche vero che abbiamo sempre perso tutti i contrasti e questo è un ulteriore segnale negativo – continua Donadoni -. Abbiamo perso contro un avversario tecnicamente più forte, con più gamba e più voglia di noi, ma comunque dobbiamo far tesoro anche di questa partita e cercare di migliorare in vista della prossima gara che ci aspetta. La retrocessione matematica non ci cambia nulla, l’atteggiamento che abbiamo avuto fin qui e che ci ha portato anche a fare cose positive non cambia”.
Di tutt’altro umore l’ex Stefano Pioli che con la sua Lazio sta inseguendo il sogno Champions League: “Siamo stati belli e concreti, una gara perfetta. La partita l’abbiamo chiusa nel primo tempo, abbiamo giocato bene contro un avversario in grande convinzione, è stata un’ottima prestazione: “Il campionato non è ancora concluso, abbiamo delle partite difficili, ma dobbiamo pensare una partita alla volta. Alla fine tireremo le somme per capire dove saremo in grado di arrivare”. L’ultimo pensiero di pioli è per il “suo” Parma: “Sono molto dispiaciuto per la retrocessione del Parma, ma soprattutto per la sua situazione societaria. Non doveva succedere tutto ciò.  Per tutto quello che ha fatto negli ultimi anni, mi auguro che il Parma possa rimanere nel calcio professionistico”.