La protesta contro il Green pass ha raggiunto anche il mondo del calcio, in particolare il mondo degli steward.
“La circolare del Viminale genera errate interpretazioni. Stiamo suggerendo e continueremo a suggerire ai delegati della gestione degli eventi, durante i Comitati per l’ordine pubblico, di usare persone diverse, quindi non steward, per il controllo del Green pass.
Noi interverremo solo nei casi in cui sarà necessario esibire il documento di identità. Gli steward sono già pochi per controllare i biglietti. Le società dovranno avvalersi di volontari, come uomini delle forze dell’ordine in pensione”. Così Ferruccio Taroni, presidente dell’Associazione nazionale delegati alla sicurezza, che rappresenta la categoria degli steward.
Secondo la circolare diffusa ieri dal Viminale, “con riferimento agli spettacoli aperti al pubblico e agli eventi sportivi”, possono ritenersi abilitati alle verifiche del Green pass, “anche i cosiddetti steward, ossia il personale iscritto negli appositi elenchi tenuti dai questori” e “di tale personale a cui potrà farsi ricorso per eventi e manifestazioni di genere diverso dalle competizioni calcistiche (…) potranno innanzitutto avvalersi le società sportive che risultino proprietarie dell’impianto”. Queste ultime potranno “demandare le verifiche in questione ai propri delegati, nel cui novero vanno senz’altro ricomprese, benché non espressamente menzionati nella disposizione in commento, anche gli steward”.
La possibilità di avvalersi di delegati è prevista anche per le verifiche cui sono deputati – nei casi in cui è obbligatorio l’accesso con Green pass – i titolari di strutture ricettive e pubblici esercizi, i vettori aerei marittimi e terrestri e i gestori delle strutture che erogano prestazioni sanitarie socio-sanitarie e socio-assistenziali.