Orgoglio parmigiano del volley se ci sei, batti un colpo. Ed eccolo, al di là delle valide categorie giovanili e non forte come nell’irripetibile passato, che in lontananza risuona all’interno della finale scudetto di A1 femminile che si aprirà sabato sera tra la Igor Novara e la Pomì Casalmaggiore, formazioni che avevano già chiuso nell’ordine davanti a tutti la regular season. Le migliori per distacco insomma.
A Parma, appunto, la grande pallavolo manca da tanto tempo, troppo. Le ultime fugaci apparizioni femminili e maschili in serie A hanno sedotto e abbandonato il tifoso e sono ormai tristi ricordi datati rispettivamente tre ed undici anni fa, frutto di progetti societari poco pazienti o molto improvvisati. Così gli appassionati locali devono espatriare fuori provincia per godersi un match di serie superiore o addirittura fare contorsionismi geo-anagrafici per trovare interessanti frammenti parmensi nelle partite più importanti. Cosa che peraltro potrebbe accadere a breve per il calcio gialloblu, sprofondato tra debiti e scandali, ma che non può essere una consolazione per la pallavolo, quanto piuttosto una malattia che rischia di far sparire tutto lo sport d’eccellenza nel nostro territorio.
Tuttavia questo nostalgico vuoto viene attualmente riempito dal derby “sui generis” tra due brave e simpatiche ragazze parmigiane di nascita: Mi Na Kim e Alessia Gennari, rispettivamente palleggiatrice di Novara e schiacciatrice di Casalmaggiore, che sottorete durante la serie finale avranno modo di riscoprire la loro anima ducale.
Entrambe sono ancora legate a Parma, seppur per motivi diversi malgrado si siano poi formate pallavolisticamente altrove: Mi Na, 31 anni, è figlia d’arte di quel gran genio di Kim Ho Chul, che sbarcò alla Santal nell’81 dalla Corea del Sud stravolgendo il gioco e vincendo 2 scudetti e 1 Coppa Campioni in tre anni, ed ha sempre seguito gli spostamenti del padre, crescendo principalmente a Treviso quando Kim firmò per la Sisley da giocatore, prima di ripetere lo stesso tragitto da allenatore a metà anni ’90; Alessia, classe ’91, padre originario della Val Baganza, lascia Parma con la famiglia quando ha nove anni per andare a vivere nel reggiano a San Martino in Rio (paese della madre) e diventa pallavolista prima nella squadra locale, poi nell’Anderlini Modena e toccando Sassuolo, Cadelbosco, Pavia, Piacenza e Chieri durante la sua carriera.
Mi Na mantiene il filo con Parma ritornandoci per singole parentesi (giocherà a Collecchio in due diversi momenti prima in A2 poi in B1) e per vedere vecchi amici, mentre Alessia è iscritta all’Università di Parma alla facoltà di Lettere e Filosofia (segue il corso di Scienze e Conservazioni di Beni Culturali) e per tutte e due sarà un tocco di folklore poter rappresentare la propria città natale in finale, sperando che anche questo aspetto curioso possa servire a rilanciare il movimento nostrano.
Kim e Gennari, dopo le due gare in campionato (vinte da Novara), si sfideranno ancora per completare ognuna il proprio percorso e così potranno conoscersi meglio: “Pensate – racconta divertita Alessia – che una volta eravamo sul treno assieme, sedute distanti, io l’avevo riconosciuta perché sapevo perfettamente chi era il padre ma non la salutai per paura di fare una brutta figura e aver sbagliato persona. Capii che era lei quando scese a Parma e mi pentii di non averla salutata. Recupererò in finale ora che so che abbiamo qualcosa in più in comune”.
Già, in palio c’è solamente uno scudetto tra due formazioni che mai avevano osato tanto con una favorita d’obbligo (la Igor ha vinto anche la Coppa Italia) però il pronostico resta da 1X2 in schedina. “Noi – spiega Mi Na – abbiamo un sestetto più esperto, con giocatrici di livello però io dico sempre che sarà il campo a parlare e Casalmaggiore è una formazione molto competitiva. Dovremo stare attente ed infatti abbiamo sfruttato la settimana in più di riposo per affinare qualche mossa segreta per sorprenderle. Personalmente provo una grande soddisfazione perché, insieme a Valeria Alberti, siamo le uniche rimaste dalla A2 (questa Novara è un’altra società rispetto a quella scomparsa qualche anno fa, ndr) e abbiamo vissuto con entusiasmo questa nostra cavalcata che ovviamente vogliamo terminare con lo scudetto”.
“Ci siamo meritate – ribatte Alessia, tornata in condizione dopo essere stata operata l’anno scorso per una trombosi arteriosa al braccio destro – ogni singola vittoria, ce l’abbiamo messa tutta in ogni partita ed il nostro percorso è stato in crescita sia a livello fisico che tecnico. Loro partono avvantaggiate ma noi abbiamo grinta e cuore, come abbiamo dimostrato vincendo gara 4 in casa di Conegliano davanti a 5000 tifosi avversari. Lì abbiamo capito che avremmo raggiunto la finale, nonostante gara 5 sia durata un’eternità, e forse anche il nostro potenziale. Possiamo mettere in difficoltà Novara, ma dipenderà solo da noi”.
Tocca a loro quindi, Kim e Gennari, ravvivare lo spento orgoglio parmigiano del volley.