La WiMORE Energy Volley Parma è lieta di riabbracciare il centrale Iacopo Gentile, che la scorsa stagione era in forza al Busseto Volley in Serie C.
Classe ’90 di Ortona in provincia di Chieti, l’atleta abruzzese è cresciuto pallavolisticamente tra le fila di Pescara, con cui debuttò anche in C, poi ha vissuto altre esperienze tra Pineto in Serie B, Arezzo prima di trasferirsi all’Energy nell’estate di due anni fa, dove stava disputando il campionato di Serie C interrotto in anticipo dopo l’arrivo della pandemia.
E proprio l’impegno in prima linea da infermiere all’ospedale Maggiore di Parma nella lotta contro il Covid 19, balzato agli onori delle cronache nazionali, gli è valsa l’assegnazione della Stella d’Oro al Merito Sportivo da parte del Coni che gli ha riconosciuto l’importanza e lo spessore sociale del suo operato al servizio della collettività in un momento particolarmente difficile a livello planetario.
Oltre ai riconfermati Colangelo, Smalaj e al neoacquisto Muroni ritroverà alla WiMORE Energy Parma il secondo allenatore Marcello Mattioli che lo elogia dal punto di vista tecnico e umano. “E’ un centrale dotato di un buon salto e di una buona capacità di lettura, non ha mai fatto la Serie B nei gironi del Nord Italia e dovrà essere in grado di supportare i compagni e lo staff durante l’annata. E’ sicuramente un uomo spogliatoio, ha tanta voglia di fare e sono sicuro potremo contare su di lui in caso di necessità”.
E Gentile, a distanza di una sola stagione, è pronto a ricominciare da Parma stavolta tra i cadetti in un piacevole ritorno al passato anche sul piano personale. “Mi ero trovato molto bene due anni fa con il dispiacere di non esser riuscito a finire il campionato causa Covid, purtroppo per motivi lavorativi non ho potuto continuare a giocare lo scorso anno in Serie B. Per me era il massimo tornare all’Energy“.
Cosa significa giocare al PalaRaschi?
“Entrare e giocare al PalaRaschi è sempre un onore, in questo campo sono passati campioni di grande caratura che hanno scritto la storia della pallavolo italiana e mondiale. Ricordo ancora il primo giorno che misi piede al palazzetto e mi dissi “bisogna fare bella figura”. Una palestra così ricca di prestigio e tradizione ti spinge a fare il meglio possibile”.
Ti senti pronto per ricoprire anche il ruolo di uomo spogliatoio?
“Posso portare l’esperienza, la mia idea di pallavolo è di giocare da squadra e mai da singoli perché da soli non si vince. Mi piace unire la squadra e ragionare anteponendo il gruppo alle esigenze personali”.
Quanto ti ha lasciato l’esperienza in prima linea contro il Covid?
“Un’esperienza brutta, tosta che mi ha fatto crescere ancora di più e prendere più consapevolezza che la vita è importante e non bisogna mai darla per scontata. E’ stata dura, soprattutto, i primi tempi, all’inizio non eravamo preparati a questo “tsunami” poi fortunatamente a Parma ci siamo organizzati in modo veloce. E la Stella d’Oro del Coni è stata totalmente inaspettata, subito pensavo fosse uno scherzo”.
Quale sarà il tuo motto in questa stagione?
“Non bisogna mai accontentarsi ma è necessario fissare nuovi limiti e provare a oltrepassarli”.