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Volley, il caso Spes Conegliano scuote la Serie A

Volley, il caso Spes Conegliano scuote la Serie A

Lo sport, non solo la pallavolo, si regala una brutta pagina proprio sulla linea d’arrivo del 2011. Sul “viale del tramonto” non cammina solo l’anno che sta per finire, ma soprattutto una società , la Spes Conegliano, che la sera del giovedì 29 dicembre avrebbe dovuto giocare l’11a ed ultima giornata di andata di Serie A1 Femminile al Palaraschi contro il Cariparma SiGrade e che invece pone fine anzitempo al suo campionato,

annunciando la chiusura e il ritiro della squadra per evidenti problemi economici, proprio dopo aver emesso, davanti ai suoi tifosi alla Zoppas Arena, con carattere e volontà “il canto del cigno”, nella straordinaria vittoria al tie-break ottenuta a Santo Stefano contro la rinvigorita Scavolini Pesaro, in quella che sarebbe diventata poi la sua ultima recita.

In virtù dei risultati degli altri campi ed in attesa dell’omologazione del match annullato a Parma, cui si saprà qualcosa solo nel 2012, rimane in stand-by la posizione in classifica del Cariparma SiGrade (e di conseguenza anche di altre squadre) in relazione alla partecipazione alla fase finale di Coppa Italia (ammesse le prime sei classificate alla fine del girone di andata più la Liu-Jo Modena, organizzatrice e quindi per regolamento qualificata di diritto), che si disputerà al Palapanini il 28 e 29 gennaio.

Dati i chiacchierati precedenti di inizio stagione creati imprevedibilmente da Lega Volley e Fipav, la questione sta tutta tra applicazione oggettiva o interpretazione soggettiva del regolamento: in una prima ipotesi, in maniera retroattiva, verrebbero tolti tutti i punti conquistati dalle altre squadre contro Conegliano (come se la Spes non fosse mai esistita), ridisegnando così la classifica, con Modena ottava e Parma settima (insieme a 12 punti) ma tagliata fuori dalla Coppa Italia a favore di Novara, sesta a 13 punti; nel secondo caso, ragionando anche per buon senso, a Parma verrebbe assegnata la vittoria a tavolino (completando così il girone di andata, laddove tutte le squadre avrebbero in un qualche modo affrontato Conegliano) e a quel punto, rimanendo sempre settima ma con 15 punti (come Modena), si lascerebbe dietro di un punto le “asystelle” novaresi, prendendo così l’ultimo biglietto utile per il Palapanini.

A margine di tutto questo, la vicenda scatenata da Conegliano rimane comunque oscura e per nulla scontata. Qualcuno parla con sarcasmo ed ironia di “botti di Capodanno” anticipati, qualcun altro discute su colpe ben definite da dividere tra proprietà, Lega Volley e Fipav (al centro della questione c’è il famoso “doping amministrativo” tirato in ballo dalle società che con sacrificio hanno fornito e garantito tutti i requisiti necessari e per il quale si può montare più di una polemica), ma in ogni caso in tantissimi parlano di morte annunciata, quella della Spes appunto, rimandata solo da cure palliative all’interno di un “accanimento terapeutico”, che forse avrebbe potuto davvero, in tempi non sospetti, salvare una società in difficoltà e di conseguenza salvare tutto ciò che ci ruota attorno, dalle giocatrici, primo tesoro da difendere e rispettare, in giù.

La formazione coneglianese, quest’anno formata anche da atlete di caratura internazionale (Veronica Angeloni, Kathleen Weiss e Kristin Richards su tutte), era tutt’altro che arrendevole date le sue note vicissitudini, la cui salvezza era tuttavia l’obiettivo dichiarato, anche se nelle ultime stagioni era passata tra scappatoie, imbuti e “viali”, in un mix di perplessità e ambizioni, riuscendo ad allestire anche roster di tutto rispetto.

Gli stessi “viali del tramonto” che vengono calpestati amaramente da tutto il popolo veneto, a cominciare dai sostenitori trevigiani, solidali come tutti, colleghe comprese, verso le proprie beniamine.

A fronte di più di un comunicato ufficiale di Lega Volley, Fipav e Spes Conegliano e di una lettera aperta del patron Giovanni Lucchetta, tecnicamente la squadra di mister Gaspari potrebbe ancora presentarsi per la 1a giornata di ritorno (il 6 gennaio a Busto Arsizio contro la capolista Yamamay) per continuare la propria avventura, qualora nel frattempo avesse trovato un regalo decisamente migliore (leggasi veloci, nuovi, disponibili e facoltosi sponsor) di quello scartato prima di fine anno.

Ma la dignità, oltre alle regole, impone di non infierire e non allungare oltre modo questa brutta pagina di sport, dove tutti, purtroppo, ci hanno perso qualcosa.

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