Luciana Do Carmo, l’opposto brasiliano che, per classe ed esperienza, funge da asso del Terre Verdiane Servizi Italia alla prima stagione in serie A2, è realista e pragmatica. Tramuta i suoi pensieri e le sue competenze sempre in campo.
Alla terza giornata di campionato è già lassù, seconda realizzatrice del torneo con cinquantotto punti, distanziata solo di tre lunghezze dalla leader Valeria Rosso, schiacciatrice di ruolo però, del Biancoforno Santa Croce, con la quale domenica scorsa ha dato spettacolo, al PalaLiabel di Salsomaggiore Terme, inscenando una sfida nella sfida straordinaria fra chi batteva a terra, nel fazzoletto di Taraflex avverso, il maggior numero di palloni.
Luciana è il motore principale, non l’unico certo, che sta facendo viaggiare la squadra allenata da Marco Botti con due punti nelle prime tre gare, bottino che, un mese fa, era insperato.
“Sinceramente non mi aspettavo questa nostra classifica dopo un trittico di partite iniziali molto difficile. Non immaginavo, oltretutto, che riuscissimo a conseguirli contro le due squadre più forti, Giaveno, tra l’altro in trasferta, e Santa Croce. Credevo – confessa l’atleta verdiana – ne riuscissimo a conquistare solo uno. Per tutte le incertezze che portavamo con noi, formazione giovanissima, praticamente senza ossatura, costruita da zero. Sono contenta per il modo con cui abbiamo ottenuto questi primi risultati. Abbiamo superato tanti limiti, anche caratteriali. Questo valico è un passaggio essenziale”.
Nell’ambiente verdiano ha serpeggiato, in alcuni, un pizzico di incontentabile rammarico per i due tie-break persi, seppur con avversari superiori. In quei frangenti, forse, è mancato qualcosa, proprio sotto il profilo psicologico, con un involontario senso di appagamento, ma Luciana non è preoccupata, così come l’intero contesto che gravita attorno al ‘club’, del resto, perché si è consci delle varie fasi di un percorso da compiere.
“In questo periodo ci può stare, soprattutto conoscendo la forza di chi avevamo di fronte. Certamente ci mancano ancora tante cose, siamo carenti in diversi aspetti. Sono lacune fisiologiche – ammette Do Carmo – sulle quali stiamo lavorando e io, per l’esperienza che ho, posso dire, senza retorica, che il lavoro paga davvero. Insomma, avverto che siamo destinate a migliorare ancora”.
Così, mentre si riscalda sulla cyclette della sala pesi nel quartier generale del Terre Verdiane Volley, il Pala ‘Olimpia’ di Fontanellato, tanto per non sottrarre tempo prezioso alla fatica quotidiana, l’atleta verdeoro si schernisce sorridendo quando le si fa notare come con l’anticipo di Pontecagnano Faiano, contro il Lavoro.Doc ultimo in graduatoria, sabato, inizi il vero campionato della matricola parmense: “Ah, credevo fosse già cominciato da un mese il campionato… Attenzione, questi sono discorsi che non valgono, soprattutto in serie A2, una categoria che, per certi versi, è più ardua dell’A1”.
Una considerazione che Luciana, domandandole lumi, motiva subito, senza esitazione alcuna:“Perché in questo torneo, già da due stagioni, non c’è più nulla di scontato. Ci sono tre squadre fortissime, poi, più o meno, vige l’equilibrio generale tra tutte le altre e a fare la differenza è davvero lo spirito con cui si affrontano gli impegni di volta in volta, la tensione continua anche nel contesto della stessa gara. Lo abbiamo visto domenica scorsa, al di là del nostro risultato, con Soverato che costringe al tie-break Crema in casa propria, Busnago che perde a Sala Consilina e, soprattutto, Frosinone che vince tre a zero sul campo di Verona, che era a punteggio pieno”.
Con due postille non secondarie. Una, generale, direttamente connessa:”Per quanto ci riguarda, abbiamo l’esempio di cosa ci è capitato due settimane fa. Tre giorni prima, rilassate e distratte, abbiamo perso in amichevole contro una squadra di B1. Poi, alla domenica, abbiamo messo alle corde Giaveno”. L’altra specificatamente dedicata alla contingenza:”A Pontecagnano Faiano, non ci si illuda di partire già vincenti. Sarà molto difficile, perché lì ci ho già giocato, sempre da avversaria. Sopperiscono ai valori tecnici con l’ambiente. E’ un campo piccolo, angusto, con la gente praticamente addosso, che ti grida di tutto. E’ richiesta una dose doppia di energia, come con Giaveno e Santa Croce”. Quella che Do Carmo, alle nove e mezza del mattino, mezz’ora prima dell’allenamento, per una seduta differenziata a lei riservata, sta caricando e immagazzinando, pedalando sulla cyclette della sala pesi, affiancata da capitan Valentina Rania.