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Cariparma SiGrade, Dalia: Continuiamo a lavorare per crescere come squadra

Cariparma SiGrade, Dalia: Continuiamo a lavorare per crescere come squadra

La seconda giornata del campionato di A1 non è coincisa con i primi punti in classifica per il Cariparma SiGrade Volley. Busto Arsizio ha bagnato il suo esordio casalingo stagionale con una vittoria, nonostante una generosa prestazione della squadra ducale.

Questi i commenti di capitan Dalia e mister Radogna sul secondo stop stagionale.

Ludovica Dalia (capitana Cariparma SiGrade): “Sapevamo che la gara con la Yamamay sarebbe stata molto difficile. Di fronte avevamo una squadra di prima fascia. L’unico modo per metterla in difficoltà era cercare di rischiare molto la battuta. La ricezione è senza dubbio uno dei loro fondamentali migliori; creare problemi alla loro seconda linea ci avrebbe dato sicuramente un vantaggio. Invece questo non è accaduto, perché abbiamo commesso troppi errori al servizio, soprattutto nel primo set.
Rispetto a noi la Yamamay ha tenuto più palloni in difesa ed è stata più cinica in attacco nei momenti decisivi della gara. Il terzo credo sia stato il nostro set migliore. Siamo partite forte, più aggressive e abbiamo cercato di sfruttare un loro piccolo calo. Nella seconda parte del parziale però, non siamo riuscite a gestire il vantaggio; merito senza dubbio della Yamamay ma anche un po’ demerito nostro perché è mancata la lucidità per poter allungare la partita. Dobbiamo continuare a lavorare in settimana per poter crescere sempre di più come squadra”.

Donato Radogna
(allenatore Cariparma SiGrade):
“Non c’è stato un netto passo in avanti rispetto al match d’esordio con Urbino; la ricezione direi che probabilmente è il fondamentale che è cresciuto di più.
La differenza però l’ha fatta l’attacco. La Yamamay è stata brava a mettere a terra i palloni più delicati, mentre noi non siamo ancora concreti nel chiudere il punto. Un aspetto dove dobbiamo certamente migliorare nelle prossime partite.
Dobbiamo cercare di capitalizzare di più in contrattacco, visto che i punti più combattuti e gli scambi più lunghi sono stati quasi tutti conquistati da loro.
Qualche muro l’abbiamo preso ma anche in questo fondamentale siamo stati tutt’altro che perfetti: una cattiva gestione del piano di rimbalzo a muro solitamente la paghi, e così è stato. Anche in difesa potevamo fare qualcosina in più. La scelta di battere su Marcon? Per cercare di affaticarla un po’, ma è stata brava a non accusare le tante ricezioni. L’obiettivo era evitare Leonardi, uno dei migliori liberi in Italia”.

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