(di Vincenzo Bellino) – Il campo ha parlato. A distanza di due anni dall’ultima volta un tennista italiano giocherà la finale dell’Emilia-Romagna Tennis Cup, torneo ATP Challenger 125. Nel 2021 toccò a Marco Cecchinato che però alzò bandiera bianca di fronte a Sebastian Korda.
Zeppieri, Maestrelli e Travaglia rappresenteranno il BelPaese nelle fasi conclusive della competizione: il sogno è di assistere sabato pomeriggio ad una finale tutta italiana, Müller permettendo. In attesa di capire chi sarà il vincitore dell’Emilia-Romagna Tennis Cup, la 5ª giornata del torneo ci consegna un ritrovato Stefano Travaglia. La stagione 2022-2023 infatti è stata avara di emozioni per il tennista marchigiano, costretto a sottoporsi ad un intervento chirurgico al braccio, rimediato al Masters 1000 di Montecarlo (2022). Tornato in campo dopo più di due mesi, Stefano non riesce ad invertire il trend negativo, anzi a Febbraio 2023 scivola indietro nel ranking, uscendo dalla top 400.
La Spagna gli offre la possibilità di riscattarsi, il pellegrinaggio verso il ritorno al successo fa tappa non a Santiago de Compostela bensì a Tenerife (Challenger) e Palmanova (ITF). Anche in questo caso però ci va soltanto vicino e deve accontentarsi di un doppio 2° posto per via delle sconfitte rimediate rispettivamente contro il connazionale Matteo Gigante e l’olandese Max Houkes. Nei nove tornei successivi disputati Travaglia non riesce però a trovar continuità, la svolta arriva sulla terra rosa di Montechiarugolo dove agli ottavi ottiene la rivincita ai danni di Gigante che lo aveva battuto in precedenza sul suolo iberico. Ora gli manca la ciliegina sulla torta, ma sulla strada verso il gradino più alto del podio ci son di mezzo Müller e uno tra Maestrelli e Zeppieri.
Quel Zeppieri che continua ad incantare, l’enfant prodige sta dimostrando che l’exploit al Roland Garros non è stato un caso ma il frutto di sacrifici e duro lavoro. A distanza di qualche giorno il tennista laziale ha perfezionato anche l’aspetto caratteriale, contro Bobrov si era lasciato andare ad un eccessivo nervosismo ma contro Ramos non ha tremato. Anzi è stato l’avversario a perdere le staffe a causa di alcune decisioni a suo sfavore da parte del direttore di gara, arrivando anche a battibeccare in malo modo col pubblico. Sapere di essere il favorito per la vittoria finale alle volte può causare effetti collaterali. Tuttavia chi è corretto dentro il campo del tennis, lo è anche fuori e viceversa: l’avversario va rispettato, il pubblico solitamente non gradisce questo tipo di atteggiamenti, è successo a Roma con Rune, a Parigi con Medvedev. Vale anche per Ramos.