Entra in contatto:
giochi trad 942737020

Altri Sport

I Giochi Tradizionali: investire nella memoria per far crescere nei bambini la cultura e l'etica dello sport

I Giochi Tradizionali: investire nella memoria per far crescere nei bambini la cultura e l'etica dello sport

E' stato presentato stamane a Palazzo Sanvitale il progetto "I Giochi Tradizionali", che vede Banca Monte Parma al fianco dell'Agenzia per lo Sport della Provincia e della Uisp nel proporre ai bambini i giochi praticati dai ragazzi alcuni decenni fa.

Il progetto coinvolge diversi comuni, Mezzani, Varsi, Sala Baganza, Busseto, Palanzano, Compiano e Lesignano Bagni, alcuni dei quali hanno già toccato con mano l’entusiasmo scatenato nei bambini dall’iniziativa.
“Banca Monte riserva grande attenzione al mondo dello sport giovanile – ricorda Enrico Verderi, responsabile relazione esterne dell’Istituto parmigiano -, perchè lo ritiene uno strumento di grande valore sociale che aiuta la formazione, la crescita e l’integrazione dei ragazzi. Per questo partecipiamo con entusiasmo a questo progetto, inserito nell’ambito del programma “Sport per Tutti”, che ben testimonia l’impegno da sempre rivolto da Banca Monte allo sport giovanile e ai suoi valori, confermati anche nel progetto “Insieme nello Sport” che portiamo avanti ormai da tre anni in collaborazione con tantissime società della provincia e che ogni anno coinvolge oltre 3000 giovani atleti”.

Il direttore dell’Agenzia per lo Sport della Provincia, Walter Antonini, ha spiegato come questa iniziativa ben si sposi con la filosofia della Banca con cui l’Agenzia sta concludendo una collaborazione che si è esplicata in 16 iniziative di cui “I Giochi Tradizionali” è la 15esima. “E’ un progetto volto a rafforzare la memoria storica dello sport – spiega Antonini -, per riscoprire i giochi, le tradizioni e le storie vissute dai padri e dai nonni dei bambini di oggi. Si tratta quindi di investire in memoria, per far crescere la cultura e l’etica dello sport, in una competizione meno esasperata di quella che si vive oggi. Parliamo di giochi, come il tiro alla fune, bandiera, spazzola, scalpo, che i nostri ragazzi non conoscono ma che per la mia generazione erano un vero e proprio sport, giocato nel cortile del condominio o nelle piazzette, in una dimensione di sana e serena competizione. Attività che non necessitano di grandi impianti e attrezzature e che noi vogliamo portare soprattutto nei paesi medio piccoli e piccoli, rinunciando a grandi eventi, per dare la possibilità ai nonni e ai padri di ricordare e ai piccoli di scoprire. Proprio con le stesse motivazioni – conclude Antonini – stiamo progettando un documentario da diffondere nelle scuole che raccolga le testimonianze di 10-12 sportivi over 75, che spieghi ai ragazzi cos’era lo sport sul nostro territorio 40 -50 anni fa”.

“L’entusiasmo riscontrato nei bambini – spiega Martina Berto dell’Uisp -, è la prova che con qualche calza, una fune e 20 mollette da bucato si può far divertire tanti ragazzi anche con cose semplici, superando le abitudini ormai consolidate dei più piccoli in tema di gioco e divertimento”.

Commenti
Pubblicitร 
Pubblicitร 
Pubblicitร 

Altri articoli in Altri Sport