Andiamo al Tardini domenica? Quante volte lo abbiamo detto e lo diciamo tuttora.
Ma, c’è da scommetterci, molti giovani parmigiani ignorano chi sia Ennio Tardini, l’uomo a cui è dedicato lo stadio principale di Parma e i motivi per cui gli è stato dato il suo nome. Tardini, per chi non lo sapesse, è stato dal 1921 al 16 agosto 1923 (giorno della sua morte a nemmeno 44 anni) presidente del Parma calcio e fu lui l’ideatore del progetto di costruzione stadio che ha mostrato in città negli ultimi 20 anni il meglio del calcio nazionale, europeo e mondiale. Uomo di politica, Tardini, si prodigò per far crescere lo sport locale con attrezzature adeguate e quando lo stadio fu completato fu dedicato a lui. Ma non c’è solo il Tardini a Parma e in provincia, dove ogni stadio o centro sportivo ha la sua storia. Quasi tutti hanno un nome (tra i più noti solo il Comunale di Colorno e Il Noce di Noceto non sono intitolati a nessuno) e una storia che lo lega alla persona a cui sono intitolati. Eroi di guerra, allenatori, calciatori, politici, uomini di sport locale o nazionale. Ce n’è per tutti i gusti in questo viaggio storico de “Il Nuovo di Parma” tra i nomi dei campi sportivi di città e provincia.
EROI DI GUERRA
Molte amministrazioni comunali, di comune accordo con le società, hanno deciso di intitolare i centri sportivi a giovani caduti nella seconda guerra mondiale. Il più noto è il fidentino Dario Ballotta, al quale è dedicato lo stadio di Fidenza, situato in via Caduti di Cefalonia, luogo dove morì ucciso senza pietà a 29 anni l’infermiere borghigiano nel 1943. Stesso destino e intitolazione degli stadi di Busseto per Faustino Cavagna, giovane ucciso nei lager a Mauthausen a nemmeno 24 anni, dello stadio principale di Borgotaro, per Luigi Bozzia, partigiano “Guelfo” (che giocò nella Valtarese negli anni 30) trucidato dai tedeschi, Langhirano (lo stadio vecchio) con Bruno Monica (anche lui ex calciatore), ucciso dagli inglesi in Marmarica, Medesano con Ivo Maniforti, pure lui vittima delle bombe tedesche, e Baganzola con i fratelli Renato e Sergio Mordacci, morti nel gennaio 1945, il 7 e il 10, a pochi giorni di distanza.
UOMINI DI SPORT
La scelta più classica ed utilizzata, al momento di dedicare un campo da calcio o una struttura, resta comunque quella dell’ex sportivo, meglio se uomo della società, dirigente, calciatore o allenatore. Ha due stadi dedicati Sergio Tesauri, ex dirigente calcistico e politico di Traversetolo, dove sia il campo vecchio in via Don Bosco che il nuovo complesso in via Pezzani portano il suo nome. Fu grande uomo di sport e sindaco del suo paese anche Gianfranco Gandi a Bedonia, e in suo onore la nuova società ha deciso di non far morire il calcio nonostante le difficoltà. E’ stato un grande allenatore del Salsomaggiore invece l’uomo a cui è dedicato lo stadio della cittadina termale, Clemente Francani, stimatissimo negli anni ’60. Hanno scelto invece di ricordare ex giocatori del posto scomparsi prematuramente Monticelli Terme con Raffaele “Lele” Riva, Borgotaro con Bruno Capitelli (a cui è dedicato il secondo stadio locale) Soragna con Stefano Tabloni e Basilicanova con Claudio Furlotti. Nomi famosi nei rispettivi paesi, ma anche campioni parmigiani che si sono fatti conoscere anche fuori dalla nostra città. Come Dino Fragni (centro sportivo di Fognano), e Luigi Del Grosso (San Secondo), glorie del calcio cittadino e nazionale. C’è infine chi ha scelto nomi altisonanti, come il Real Val Baganza con Bruno Mora, che pure a Sala Baganza ha vissuto e che ha dedicato un campo anche a Parma in via Pelicelli, o l’ex capitano della Juve Gaetano Scirea che ha intitolati un campo a Fognano e Tabiano, oltre a quello vecchio di Monticelli. Infine c’è anche un ex arbitro: Ferruccio Bellè, veneziano ma parmigiano d’adozione e padre del noto giornalista GianFranco, a cui è intitolato il centro sportivo Stuard di San Pancrazio.
CALCIO E POLITICA
Eroi e sportivi ma anche i politici non potevano mancare tra i nomi dei campo da calcio parmensi. A Sorbolo è stato da poco costruito lo stadio comunale, dove gioca in Promozione la Biancazzurra e non ha ancora nome, ma c’è ancora anche l’Italo Balbo. Una scelta che fa ancora discutere quella di dedicare il campo sportivo all’ex aviatore, ministro dell’aereonautica e governatore della Libia, un uomo molto vicino a Benito Mussolini, in città noto per il celebre detto “Balbo t’è pas’è l’Atlantic mo miga la Perma”, frase commemorativa dell’azione di difesa di Parma dagli attacchi dello squadrismo fascista nel 1922. Insomma, chi si dirigeva a giocare a Sorbolo pensando ad Abel Balbo era fuori strada. Meno discusse le scelte di Langhirano, dove lo stadio è dedicato a Sandro Pertini, settimo presidente della repubblica, e a livello locale, oltre ai già citati Gandi di Bedonia e Tesauri di Traversetolo, di Anselmo Tanzi, ex sindaco commemorato con il nome dello stadio di Fornovo. Infine c’è il curioso caso dello stadio di Berceto, al momento senza squadra, dedicato al sindacalista brasiliano Chico Mendes, difensore dei diritti dei lavoratori, soprattutto tra i contadini molto noto nel Belpaese, dove portano il suo nome diverse associazioni.
ALTRI SPORT
Oltre ai già citati “Bellè”, “Boni” e “F.lli Mordacci”, impianti sportivi in cui si misurano altre discipline, come baseball e football americano ad esempio, e ai due PalaRaschi, quello di Parma e quello di Borgotaro dedicati a Bruno Raschi, importante e nota firma del giornalismo sportivo italiano, gli altri complessi sportivi più noti di Parma sono dedicati per lo più a dirigenti appassionati delle discipline di cui sono teatro. Basta pensare al Pala Citi, dedicato all’ex dirigente e al figlio ex giocatore molto vicini al Basket Parma, o al centro sportivo Aldo Notari (ex Quadrifoglio), intitolato al “signore del batti e corri” se ce n’è uno a Parma. Sempre dirigenti di baseball erano Enzo Fainardi, i fratelli Franchini e Tullo Massera, ai quali sono dedicati altri campi, mentre la pista ciclistica di Fognano è dedicata all’ex campione Gianni Ghidini. A differenziarsi è lo stadio di Moletolo dove si gioca a rugby che è dedicato a una data, il XXV aprile.