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Rugby

Rugby, campionato d'eccellenza 2010/11: a 12 squadre. Però…

Rugby, campionato d'eccellenza 2010/11: a 12 squadre. Però…

In caso di rinunce, nessun ripescaggio se il numero resta pari, quindi potremmo ritrovarci ancora a 10. Treviso e Viadana come? Con che liste? Il nostro giro d'opinioni riguardo ai fragili equilibri su cui poggia il futuro del rugby italiano

La rivoluzione dunque è partita. Adesso bisogna programmare, parola grossa, il futuro. E quando si parla di futuro si parla soprattutto del campionato italiano d’eccellenza, il prossimo Super (decisamente senza piombo)12. Forse. Molti si chiedevano: ma parteciperanno anche Treviso e Aironi 2? L’intenzione, loro, sarebbe stata questa. Subito dopo l’ufficializzazione dell’avvenuta accoglienza nella Magners League, il dg del Viadana Tonni ce lo confermava e quando gli si ammiccava che potrebbero monopolizzare le competizioni europee (Aironi in HC e Aironi 2 in CC) «Certo, è il nostro obiettivo».
Ma siamo sicuri che ciò faccia il bene del rugby italiano? Possono, o devono, Treviso ed Aironi giocare anche nell’italico campionato? (sulla carta dilettantistico ma che dovrebbe essere “professionale” per preparare i giovani alla Celtic). Gli Ospreys, com’è noto, non partecipano alla Welsh Premiership come tali ma con le due singole squadre che la rappresentano ovvero Neath e Swansea. E non sono l’unico esempio, a livello mondiale (tralasciando la Scozia la cui situazione è diversa). Il comunicato Fir conferma che il prossimo sarà a 12 squadre con due gironi da sei, come avevamo preannunciato nel nostro articolo di lunedì 8 marzo, ma con un però. Se ci saranno uno o più squadre che pur avendo acquisito il diritto a parteciparvi, per qualsivoglia motivo non lo facessero, amen, niente ripescaggi o al massimo uno solo in modo da poter contare su un numero pari di squadre. Ergo, potrebbe essere a 10 o addirittura 8: e i gironi … Della serie: ci affidiamo alla selezione naturale. Dunque gli Aironi 2 (3×1) esclusi: chi ha diritto sono Viadana, eventualmente Gran ed eventualmente Colorno. Ma le ultime due non ci saranno, indipendentemente dal diritto acquisito. Treviso è un caso a parte in quanto non franchigia, in barba a quanto stabiliva la direttiva Fir (ma lo si dovrebbe equiparare?) bensì singola squadra con diritto di partecipazione. Ma si può impedire che Viadana e Treviso partecipino al campionato cui avrebbero comunque diritto come singole entità? E le liste? In tutto questo marasma ci vorrebbe forse un decreto interpretativo. Abbiamo posto il quesito sul futuro del prossimo campionato d’eccellenza, escludendo le dirette parti in causa (Viadana e Treviso) di cui conosciamo già il pensiero, ai dirigenti delle squadre locali e non. L’esito lo si sapeva scontato ma sono interessanti le varie argomentazioni, soprattutto quelle pre-comunicato che ci fanno capire le mosse future.
Andrea Bandini, pres. Gran (dichiarazione ante comunicato Fir odierno) «Noi faremo gli Aironi 2 come era nei patti. Il progetto che avevamo presentato alla Fir era molto chiaro. Ha un senso perché se hai bisogno di formare giocatori in ottica Celtic questi hanno nella seconda squadra la possibilità di crescere sotto lo stretto contatto della struttura. Mantenere più di una squadra sarebbe una dispersione di risorse economiche»
Francesco Mazzariol, consigliere Fir «Sarebbe forse più giusto che le due franchigie non partecipassero al campionato; lo falserebbero perché avrebbero a disposizione i giocatori migliori. Con il ridimensionamento del budget come fai a convincere un nazionale A al quale dovrai chiedere meno soldi di quello che prende ora di stare con te quando dall’altra parte può prendere almeno il 50% in più? Con tutte le altre e le liste aperte, in qualsiasi momento un giocatore può essere precettato per la Celtic»
Andrea Barocelli, pres. Noceto «Ogni società, giustamente, deve mantenere la propria squadra, che sia Viadana, Gran e via discorrendo. La Fir però deve porre dei diktat, altrimenti tutti i giocatori d’interesse sarebbero calamitati in quelle due realtà depauperando di fatto tutte le altre con i rischi che ne conseguono. Io do i miei giocatori migliori alle franchigie e poi me li ritrovo contro per cosa? E poi: li do alla franchigia 1 o 2? Non è chiarissimo e il discorso cambia»
Paolo Bussolati, ds Colorno (dichiarazione ante comunicato Fir) «Sposiamo, ovviamente, la tesi Aironi. Le squadre che hanno giocatori giovani ma di interesse nazionale possono anche tenerseli, se questi reputano che la loro attuale società possa formarli in un certo modo resteranno lì, altrimenti verranno da noi o andranno a Treviso»
Pasquale Presutti, dt Petrarca «Non c’è ancora chiarezza e questo non fa il bene del movimento. Perché Treviso e Aironi dovrebbero partecipare anche al campionato italiano? Nel Veneto forse ci sarà qualche movimento ma dalle altre parti? Chi ha i contratti coi giocatori anche per la prossima stagione? Il rischio serio è che torneremo ad allenarci di sera, con meno personale nello staff; e i giovani dell’Accademia che hanno bisogno di allenamenti intensivi?»
Fabrizio Tonfoni, pres. Prato «Con un campionato a 12 torneremmo indietro. Treviso e Aironi devono, a mio avviso concentrarsi esclusivamente sulla Celtic League. Ipotizzare Treviso 2 ed Aironi 2 rischierebbe di falsare i campionati come successo in serie A nella stagione scorsa e sarebbe un pasticcio. Oggi come oggi il campionato a 12 non regge; io vedrei bene 8 selezioni territoriali per raggruppare il meglio. La Fir deve tutelare il proprio patrimonio»
Loreto Cucchiarelli, ds L’Aquila «Io constato che in diversi Paesi le franchigie le hanno già da parecchi anni; per noi, per il nostro campionato sarà una gara dura data la nostra indole, ma se lo imponesse la Fir … Credo non si debba far confusione tra quelle della Celtic e le altre, ciò provocherebbe delle reazioni perché in quelle squadre partecipanti che sono coinvolte nella Celtic buona parte dei giocatori sono “pagati” dalla Fir mentre gli altri si arrangiano. Qualora, in qualche modo, fossero parte del campionato dovrebbero esserci liste di 30, più o meno, per la Celtic e le altre bloccate per il campionato»
Ultima nota a margine ma non … marginale: e la Challenge Cup? (compresa la prossima edizione) Parteciparvi con quattro squadre (ma vi sono sempre voci che si possa scendere a due e nel caso, a maggior ragione dovrebbe essere vietato iscrivere Aironi/Viadana e Treviso in campionato) di club depauperate dei giocatori migliori rischieremmo una figura, anzi la faremmo, ancor più indecorosa. Le strade sono due: la vecchia “proposta Ascione”, mini torneo a franchigie territoriali con “guida” della meglio piazzata oppure vanno le prime quattro ma con la possibilità di pescare a gettone i migliori delle altre squadre. Insomma: è un bel guazzabuglio, ma siamo in Italia, non c’è da stupirsi. A fine mese si terrà il consiglio federale: comunque vada, sarà un successo?

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