Il lunedì di Sportparma.com è firmato a mister Pietro Carmignani che con la sua rubrica, “Il Gede risponde”, analizza l’ultima sconfitta del Parma a Cosenza (1-0) e l’intera giornata di serie A che esalta ancora di più il Napoli capolista.
Quale giudizio si può dare sulla squadra di Pecchia dopo l’ennesima figuraccia della stagione?
“Si può partite con un attenuante, le parate di Micai che hanno salvato il Cosenza. Ma basta questo per giustificare la sconfitta del Parma contro una squadra che non vinceva da 9 giornate? Direi
proprio di no. Il differente tasso tecnico delle due squadre era evidente, lo si vede dal mercato, dagli stipendi e da tutto il resto. Eppure queste differenze non si sono viste. Ed è un grosso problema”.
Cosa è mancato?
“E’ mancata grinta, fisicità e atteggiamento tattico. Tutte cose in cui il Parma è stato inferiore al Cosenza. La squadra calabrese è stata costruita per salvarsi, di contro il Parma costruito per vincere. E allora cosa si fa? Visto che il mercato è ancora aperto i dirigenti crociati sappiano fare delle scelte; dei correttivi e dare alla città e ai suoi tifosi una squadra che sia costante nel rendimento. Il Parma deve lottare per la promozione in A, almeno per i playoff. Si può prendere esempio dal Cosenza che con l’atteggiamento mentale ha saputo svolgere una gara solida,
concreta, attenta, ovviando all’inferiorità numerica nel momenti determinanti della gara e ribaltando i pronostici della vigilia. In campo non basta la qualità tecnica, c’è tutto il resto, soprattutto gli aspetti caratteriali”.
Da dove si può e si deve ripartire per evitare di archiviare anzitempo anche questa stagione?
“Serve una scossa, anche la stampa deve fare la sua parte. Io giudico a 200 km di distanza, non conosco bene la realtà attuale. Di sicuro posso dire che ci sono troppi parmigiani fuori dal progetto e questo non ha senso. Negli ultimi anni sono state fatte delle scelte discutibili. Krause ha speso tanti soldi, dispiace…. Una città come Parma non può fare un campionato così. Servono provvedimenti. Però non riesco a capire se il problema è tecnico, anche perché Pecchia lo scorso anno ha vinto il campionato”.
Passiamo alla serie A e non si può non partire dalla strapotere del Napoli. Scudetto già assegnato?
“E’ stata una bella partita, giocata bene dal Napoli che ha vinto nel finale quando il pareggio sembrava già scritto. L’ha decisa Simeone, uno che gioca poco. Tutti quelli che entrano nel Napoli danno il meglio. E’ difficile credere che il Napoli possa crollare, ha 13 punti di vantaggio. La Roma avrebbe meritato anche il pari, ha giocato a viso aperto, ha avuto diverse occasioni per pareggiare.
La perla della partita è stato il gol di Osimhene, un capolavoro di tecnica e fisicità. Si può chiudere con un “rien ne va plus”.
Una giornata segnata dai clamorosi tonfi di Milan e Juve…
“Partiamo dal Milan: una dato la dice lunga, nelle ultime 7 partite i rossoneri hanno preso 18 gol. Questo non vuol dire che è colpa della difesa, ma di tutta la squadra che sembra abbia mollato, come se stese aspettando la fine del campionato; invece c’è da lottare per la Champions. In queste condizioni è impensabile aspettarsi qualcosa di positivo. Bisogna resettare tutto e ripartire. La squadra non può aver dimenticato di giocare a calcio. E’ un problema mentale. Ha perso le caratteristiche che lo avevano portato a vincere il campionato lo scorso anno. Non si può andare avanti così.
La Juve ha un motivo di giustificazione dal punto di vista psicologico, visto tutto quello che è successo nelle ultime settimane, ma quando perdi in casa col Monza non puoi più gridare alla sorpresa; il Monza ha vinto anche all’andata (1-0). Grande merito alla squadra di Palladino, non ha fatto le barricate, ha giocato a viso aperto e nel secondo tempo ha resistito esaltando le parate del portiere Di Gregorio. Nel secondo tempo Allegri ha cambiato volto alla squadra, ma non è bastato a correggere gli errori del primo tempo. La Juve deve reagire, non può andare in campo con quell’atteggiamento, deve avere più rabbia e determinazione. Come il Parma, se sei forte fisicamente e tecnicamente lo devi dimostrare sul campo. Il tasso tecnico lo acquisti dal mercato, le altre qualità no, come quelle morali”.
E l’Inter come sta?
“L’Inter ha ribaltato la partita con una grande reazione grazie ai suoi due attaccanti, Dzeko e Martinez. Quando hai due attaccanti così è tanta roba, perché migliorano il gioco di tutta la squadra e arrivano le occasioni. Lo spirito battagliero della Cremonese ha creato diversi problemi. Bisogna ricordarsi che sono gli attaccanti a far giocare bene la squadra”.
Intanto l’Atalanta è tornata tra i grandi…
“E’ la solita bella Atalanta che concede e rischia pur di proporre un calcio sempre offensivo. Grande qualità nella costruzione del gioco, l’unica nota stonata della formazione? La quasi totale mancanza di giocatori italiani. Muriel e Zapata, infatti, sono stati sostituiti da nuove leve. A Bergamo sono molto bravi nello scegliere i giocatori sul mercato. La Samp ha dato tutto e creato diverse occasioni, ma la classifica è sempre più delicata”.
La Lazio ha sprecato una grossa occasione?
“Con la Fiorentina è stata una partita a fasi alterne, entrambe le squadre hanno cercato la vittoria fino alla fine ma hanno prevalso le difese. Pareggio giusto. La Lazio ha fallito l’aggancio al secondo posto”.
Empoli-Torino è stato uno spot al calcio?
“Partita avvincente, pareggio giusto che lascia inalterata la classifica di entrambe. Primo tempo poco stimolante ma nella ripresa le cose si sono ribaltate e la partita è stata scoppiettante, con ritmi elevati e tante occasioni. Sì, hanno onorato il calcio”.
In zona salvezza importante colpo esterno della Salernitana…
“La Salernitana è tornata alla vittoria dopo 7 gare, il riscatto è frutto di una prestazione attenta e decisa contro un Lecce confuso e impreciso che ha perso il secondo scontro diretto consecutivo. Nicola ha saputo riprendere la squadra dal punto di vista psicologico”.