Primo appuntamento del 2020 con “il Gede risponde” la rubrica di Sportparma.com firmata dall’ex tecnico gialloblù Pietro Gedeone Carmignani. Sotto la lente di ingrandimento la 18a giornata di serie A e la pesante sconfitta rimediata dal Parma a Bergamo (5-0).
Il Parma è stato travolto dall’Atalanta, basta l’enorme differenza tecnica tra le due squadre a giustificare il risultato finale?
“Innanzitutto buon anno a tutti i lettori di Sportparma. L’Atalanta è una squadra che gioca un gran calcio, a memoria, che arriva al tiro con estrema facilità, ma questo non è dovuto all’insufficienza tecnica del Parma, ma all’alta qualità prodotta dai giocatori nerazzurri. Anche tatticamente la squadra gioca in maniera perfetta, affronta senza timori tutti i duelli singoli, crea superiorità numerica. Tante volte si vedono addirittura 5 giocatori nell’area avversaria. Il Parma è rimasto annichilito”.
Le assenze del Parma sono una valida scusante?
“Certamente, con Inglese in panchina e senza Gervinho, il Parma è mancato nelle ripartenze. Questo indipendentemente dal valore dell’Atalanta, ma se non riesci a ripartire rimani schiacciato nella propria metà campo”.
Come saranno i prossimi mesi di Kulusevski?
“Ieri l’ho visto sotto tono. Sinceramente non sono quanto questo ragazzo possa assorbire quanto accaduto nell’ultima settimana. A 19 anni ti girano tante cose per la testa. La cessione alla Juventus non so se lo potrà limitare. Sento dire che è un ragazzo intelligente. Deve fare un gran lavoro l’allenatore e la società”.
Kurtic può essere il nome giusto per il mercato di gennaio?
“E’ un bel giocatore, sarebbe un ottimo acquisto. Ideale per una squadra come il Parma. Un domani il Parma potrebbe fare quello che fa l’Atalanta oggi. Certo Gasperini è il grande artefice, ma insieme alla società e a tutta la struttura. Trovano sempre grandi giocatori. E’ un merito generale, globale, compresi i tifosi e tutto l’ambiente”.
Lunedì al Tardini arriva il Lecce, una squadra formato trasferta…
“Il Parma deve cancellare subito la scionfitta di Bergamo e voltare pagina, perché il prossimo impegno non sarà facile. Il Lecce è un rebus, fa male in casa (nessuna vittoria), mentre fuori fa meglio, questo perché ha poca qualità nel palleggio ma è bravo e rapido nelle ripartenze. A parte questo ieri l’ Udinese ha fatto un grande secondo tempo e ha meritato di vincere”.
A proposito di ripartenze o contropiede: lo scontro ideologico tra vecchie e nuove generazioni di allenatori continua. Oggi sembrano due parole tabù, eppure producono ottimi risultati. Perché?
“Infatti non capisco perché bisogna vergognarsi di parlare di contropiede. L’Inter è una squadra che aspetta gli avversari e ha i due attaccanti 20 metri la metà propria metà campo. Ci vuole grande abilità per arrivare al gol. Il Milan di Capello giocava con il 4-2-4: 4 lancio lungo dei difensori per 4 attaccanti fortissimi: recuperavano palla negli ultimi 30 metri e lanciano, ripartivano. L’Inter sa fare questo, ma sa giocare anche in maniera manovrata. Trovo ridicolo che gli allenatori si offendano quando sentano parlare di questi argomenti, in primis Conte. E’ il modo migliore per affrontare una squadra forte, partendo da dietro. Magari una squadra potesse giocare sempre in contropiede, lo farebbero anche il Manchester e il Tottenham, partendo da dietro. E’ la cosa più semplice da fare”.
La difesa è il primo grande problema del Napoli?
“La difesa del Napoli ha fatto passi indietro notevoli rispetto all’anno scorso, ieri erano ridicoli, errori individuali e di reparto a bizzeffe. Hanno regalato tutti e 3 i gol. Vuoi scommettere che a fine campionato vendono Meret? E’ da un po’ che sta commettendo errori. Poi Lautaro Martinez è un cobra. L’Inter è brava a sfruttare gli errori. E’ stata una bellissima partita, l’Inter lavorava bene nel recupero di palla a livello di squadra. Erano bravi nelle ripartenze, corti tra i reparti e gli attaccanti sempre nella posizione giusta. Il Napoli ha subito il pressing basso e si è dovuto affidare solo ai singoli. Lukaku incontenibile. Due squadre che ho visto bene sul piano psicofisico, tant’è che col 2-1 il Napoli è tornato in partita. Squadre lunghe, un’azione da una parte e dall’altra. Partita bella, con continui capovolgimenti. Il Napoli ha commesso 3 errori e preso 3 gol”.
La Lazio ha la mentalità di una grande squadra che può puntare allo scudetto?
“La Lazio vince sempre nel recupero, evidentemente Inzaghi ha saputo trasmettere le caratteristiche giuste e la squadra gioca fino al 95’. Però anno nuovo cori vecchi: tifosi scatenati contro Balotelli, prima o poi ne verremo fuori? L’espulsione ha favorito la rimonta di una Lazio che era stata poco reattiva dopo il vantaggio del Brescia. La squadra di Corini non meritava di perdere. Comunque, la Lazio è destinata a dare fastidio a Juve e Inter. Nona vittoria di fila”.
E la Juventus? Come l’ha vista?
“Nel primo tempo ha avuto le sue difficoltà contro un Cagliari che pur non essendo nel momento migliore (3 sconfitte di fila), ha sempre dimostrato di avere un ottima condizione fisica e di avere le capacità di sorprendere. La Juve è stata trascinata da Ronaldo nella ripresa dimostrando concentrazione e condizione; ha travolto il Cagliari con forza. Nessuna sorpresa”.
Il passo falso della Roma era impossibile da prevedere?
“La Roma si è fermata contro un grande Torino che ha meritato il colpaccio. Una squadra ben messa in campo, forse il miglior Torino della stagione, con Belotti che ha saputo rompere gli equilibri. La Roma ha giocato un calcio molto manovrato, Torino abile nelle ripartenze, siamo sempre agli stessi discorsi. Mazzarri ha fatto un grande lavoro tattico. Roma poco cattiva e incisiva nelle conclusioni”.
Ibrahimovc non risveglia il Milan. Quali sono i problemi dei rossoneri?
“Il Milan ha difficoltà evidenti, perché è difficile creare superiorità numerica solo con i passaggi. No dribbling, un solo tiro nel primo tempo. Poi manovra lenta, è stato facile per la Sampdoria chiudersi, fare densità e chiudere tutte le linee di passaggio. Il Milan non ha solidità difensiva, non è aiutata dai centrocampisti che sono più preoccupati per giocare per gli attaccanti. Troppo giro palla. Prevedibile. Ibrahimovic quando è entrato è stato un punto di riferimento, ha trascinato la squadra, ma si è mosso poco. Alla fine le occasioni migliori le ha avute la Sampdoria, che ha giocato in contropiede; bravo Donnaruma. Il Milan attuale fa quello che gli concedono gli avversari. La buona volontà non basta. Manovra troppo lenta”.
La Fiorentina è in ripresa?
“Bologna-Fiorentina è stata una partita giocata molto fisicamente più che tatticamente, alla fine è stata premiata la determinazione del Bologna che ha giocato un secondo tempo di grande intensità. Fiorentina punita per la tattica troppo attendista dopo il gol del vantaggio di Benassi”.
La vittoria del Genoa, considerando anche i primi colpi di mercato, può essere l’inizio di un nuovo campionato?
“Il Sassuolo ha molto da recriminare, ha avuto tutti gli episodi arbitrali contrari. Ha giocato in modo corale, il Genoa ripartenze e lanci lunghi a cercare gli attaccanti, per evitare il pressing. Tre punti importanti per Nicola, la sua squadra ha avuto il merito di giocare con il cuore e con i nervi”.
La Spal, sempre più ultima, ha possibilità di salvarsi?
“Partiamo col dire che ha vinto il Verona, una squadra che è da un po’ che evidenza una superiorità tecnico-tattica, sta confermando la sua grande stagione, non è un caso. Vittoria e classifica merita, è una squadra che sembra uscita da un’officina, che fa tutto bene quello che gli dice l’allenatore. La Spal è sempre in inferiorità numerica nella partite che contano. Il Verona è nella parte sinistra della classifica, Spal inguaiata, eppure nell’ultima giornata aveva vinto fuori casa a Torino. E questo ti dice che in fin dei conti, a parte due tre squadre, è un campionato equilibrato, puoi vincere e perdere contro chiunque”.