Il lunedì è il giorno della rubrica "Il Gede risponde". Il commento firmato dall'ex allenatore dei crociati, Pietro Carmignani, sull'ultima vittoria del Parma a San Siro e sull'intera giornata di campionato.
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Il Parma sbanca San Siro con un’altra grande prestazione e consolida il sesto posto in classifica. Quali sono stati i segreti della vittoria di ieri?
“Ieri è stato tutto facile, dopo tre minuti rigore ed espulsione. E’ una regola assurda che penalizza le partite. Il Parma però era partito alla grande mettendo in difficoltà la difesa del Milan, una difesa impalpabile. La difesa rossonera, infatti, va protetta, mentre Seedorf azzarda troppo con questo 4-2-3-1. Seedorf ha tardato a capire le mosse di Donadoni che aveva la superiorità sulle fasce grazie alle continue sovrapposizioni dei terzini e alla mossa Schelotto. Comunque, il merito del Parma è quello di saper sfruttare tutti gli errori degli avversari. Dopo il 2-2, infatti, il Parma è tornato subito in vantaggio sfruttando uno dei tanti inserimenti”.
Nel finale di partita il Parma ha gestito il risultato in maniera impeccabile. E’ la conferma di un livello di maturità da grande squadra?
“Nel finale grande gestione della partita, ma il Milan era in dieci e non aveva forza di pressare. Prima del 2-2 Donadoni si arrabbiava perché voleva il raddoppio, perché la partita andava chiusa subito. Il Parma ha raggiunto un tale convincimento che è pronta per sfidare chiunque”.
Le assenze di Gargano e Paletta sono passate in secondo piano?
“E’ bello trovare dei sostituti all’altezza come Felipe e Acquah, perché un campionato non lo giochi solo con 11 giocatori. Schelotto era inguardabile lo scorso anno all’Inter, ieri è stato imprendibile. Ora si trova in un ambiente dove tutto gira per il verso giusto e questo è determinante. Il gioco e i risultati trascinano tutto”.
Il Parma pensa al futuro, come programmare la prossima stagione considerando anche la possibilità di giocare in Europa League?
“Il Parma ha già programmato la prossima stagione, ne sono convinto. Credo che il Parma farà di tutto per confermare e riscattare giocatori importanti come Gargano, soprattutto se dovesse andare in Europa. Europa o no il Parma non farà grandi stravolgimenti, ma ci saranno sempre delle migliorie”.
Il genio Donadoni e il principiante Seedorf?
“Donadoni è un allenatore bravo, la programmazione paga sempre. Più tempo ha a disposizione più può fare il suo lavoro e mettere in pratica le sue idee. Il Milan è una società che deve giocare sempre per vincere, come l’Inter e la Juventus. Per cui gli obiettivi sono sempre gli stessi, la gente è scocciata perché il cambiamento (Allegri) non ha portato frutti. Non è detto che un grande giocatore sia un grande allenatore. Ora il dubbio è chi sarà l’allenatore del prossimo anno. Il Milan è accusato di essere a 37 punti dalla Juve, di aver buttato via la Coppa Italia contro l’Udinese, e a Madrid un atteggiamento sbagliato. I tifosi rossoneri devono ricordare che Galliani ha fatto tantissimo per il Milan. Su Balotelli il discorso è diverso. E’ comprensibile la disaffezione verso la società da parte dei tifosi, i risultati sono devastanti”.
Il dilemma del momento: Cassano in Nazionale oppure no?
“Cassano è un giocatore da Nazionale, per qualità tecniche, ma mi sembra che Prandelli non ne voglia sapere. Lui è un giocatore che crea superiorità numerica e che in area di rigore sa sempre cosa fare. Se ci sono motivi di natura disciplinare che lo dicano chiaramente. Prandelli deve essere realista e dire le cose come stanno. Tutta la gente si chiede perché Cassano non fa parte della Nazionale, ci spieghino perché non fa parte della Nazionale”.
Domenica al Tardini arriva il Genoa…
“Domenica arriva il Genoa, una buona squadra che ieri ha messo sotto la Juventus. Poi la Juve risolve la partita con una delle solite magie di Pirlo. La qualità dei giocatori è sempre determinante”.
Il rigore parato da Buffon in Genoa-Juve è frutto della tensione di Calaio’, palesemente visibile sul volto dell’attaccante del Grifone?
“Le tensioni di una partita, contro una squadra importante, possono condizionare qualsiasi giocatore. La Juve non è in calo, a volte ci sta di dover soffrire la corsa e la vivacità dell’avversario. La Juve ha grande carattere, non è una novità”.
La Fiorentina ritorna alla vittoria e riprende il cammino. La crisi Viola è finita?
“La Fiorentina, tra il primo e il terzo gol, ha sofferto tanto. Il Chievo meritava di segnare prima, Paloschi ha avuto diverse occasioni. Gomez è tornato a fare gol e questo sarà determinante per il finale di stagione. Il Chievo è sulle montagne russe”.
Anche l’Inter sembra in grande ripresa?
“Con Hernanes ha trovato maggiore qualità, anche se non è soltanto lui a giocare bene. L’Inter è una squadra di sostanza, contro il Verona ha vinto tutti i duelli. Ha trovato equilibrio tra base difensiva e offensiva. Si è vista la differenza tra la qualità di una squadra da vertice e una squadra brava emergente, ma che è stata costruita per salvezza”.
La zona retrocessione resta molto incerta, ma la vittoria del Sassuolo è un segnale molto importante. E’ d’accordo?
“Il Bologna ha giocato una partita brutta a Livorno, ha fatto troppo poco, eppure era una sfida importantissima per la salvezza. Il Livorno ha vinto con merito, dopo una prestazione con grande veemenza. Il Catania ha giocato a viso aperto, poi grande reazione del Sassuolo. Viene da pensare cosa avrebbe potuto fare il Sassusolo se fosse rimasto Di Francesco. Comunque, i neroverdi, soprattutto nella ripresa, hanno evidenziato segnali di grande ripresa. Il Cagliari, dopo la meritata sconfitta interna contro la Lazio. deve stare attento. Secondo me i sardi pagano la poca chiarezza a livello societario”.