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Il Gede Risponde

Il Gede:Parma, devi essere più autoritario. Calciomercato? Forse serve un attaccante. A Palladino farei rivedere la partita in tv

Il Gede:Parma, devi essere più autoritario. Calciomercato? Forse serve un attaccante. A Palladino farei rivedere la partita in tv

Nuovo apputamento con mister Pietro Carmignani e la sua rubrica "Il Gede risponde". Un'analisi attenta e sapiente sull'ultima giornata del campionato di serie A, in attesa del posticipo di questa sera tra Roma e Juventus. Grande attenzione al pareggio del Parma a Cagliari e alle possibile mosse di mercato di gennaio.

Il Parma pareggia a Cagliari (secondo 0-0 consecutivo), il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto?
“Il Parma ha avuto un unico demerito, doveva essere più autoritario. Vedendo la partita la sensazione era che prima o poi il gol l’avrebbe fatto e invece niente. Insomma, il Parma deve convincersi che ha grandi potenzialità. Per il resto ha sempre controllato la partita e ha creato buone occasioni, fino all’ultimo. In difesa Paletta e Lucarelli hanno giocato un’ottima partita, limitando Ibarbo; stesso discorso a centrocampo dove Morrone e Galloppa hanno oscurato la fantasia di Cossu. I crociati non hanno rischiato niente”.

Quanto pesa l’infortunio muscolare di Giovinco?
“Bhe, il suo infortunio è stato penalizzante nell’economia della partita, perché ha tolto fantasia e imprevedibilità alla squadra. Di contro c’è il rientro di Floccari, con lui in campo c’è più qualità e si vede”.

L’attacco è rimasto a secco anche ieri, c’è da aspettarsi qualcosa dal mercato di gennaio? E come giudica la reazione di Palladino subito dopo la sostituzione?
“Forse sarebbe opportuno, ma un altro attaccante costringerebbe Colomba a cambiare modulo? A quel punto dovrebbe giocare con Giovinco alle spalle di due punte, e tutto a scapito del centrocampo che perderebbe un uomo; siamo sicuri che sia la mossa giusta? Su SportParma ho letto il nome di Simplicio: un ottimo giocatore, sarebbe un grande acquisto, ma, ripeto, bisogna capire dove vorrà intervenire l’allenatore. Passiamo alla sostituzione di Palladino e alla reazione assurda del giocatore. Quando queste cose succedevano a me, chiamavo il giocatore e altri suoi compagni di squadra, e gli facevo vedere la partita in tv. Poi gli chiedevo di giudicare la prestazione. Solo così capiva dove aveva sbagliato. Perché a Cagliari la prestazione di Palladino è stata insufficiente”.

E’ stata la domenica degli errori arbitrali, ma anche quella della rinascita dell’Inter e dei passi falsi di Milan e Napoli…
“Rocchi l’ha combinata grossa, clamoroso il fallo di mano non visto di Seedorf. Credo sia veramente arrivato il momento di affidarsi alla tecnologia. Altri errori gravi sono stati commessi a Bergamo (espulsione di Spolli) e a Udine (rigore non dato a Pellissier). Torniamo a Bologna-Milan: alla fine credo che il risultato di parità sia giusto. Il Milan ha giocato un primo tempo da squadra presuntuosa, mentre il Bologna ha attaccato con grande efficacia. Mi meraviglia il rendimento molto basso di Pato, oltre agli errori della difesa che ha sempre concesso troppi metri a Di Vaio e Diamanti. Anche il Napoli è stato poco brillante, una squadra scarica a livello psicologico dopo la bella impresa in Champions League. Giocare due competizioni ad alto livello non è facile per nessuno, figuriamoci per il Napoli. In classifica è un po’ in ritardo, anche se ora avrà due mesi per concentrarsi sul campionato. Infine l’Inter: la vittoria è figlia dei demeriti della Fiorentina (priva di giocatori importanti) ma anche di una buona determinazione dei nerazzurri, oltre alla costante maturazione dei giovani, non ultimo Faraoni. L’Inter, più del Napoli, è in forte ritardo in campionato. Vedremo come andrà a finire il recupero contro il Genoa, ma confermo le sensazioni delle ultime settimane: è una squadra stanca; una squadra che dipende troppo dai sudamericani, tant’è che riprenderà la preparazione il 2 gennaio, sarà l’ultima squadra della serie A. E tutto perché i sudamericani non potranno tornare prima”.

L’Udinese può ripetere l’impresa del Verona di Bagnoli?
“Se non avrà grossi infortunii e se a gennaio il presidente Pozzo comprerà un paio di giocatori, allora credo che se la potranno giocare fino alla fine. Senza dimenticare che le vittorie fanno crescere l’autostima. Comunque, la Juventus resta la favorita per lo scudetto, ma è una squadra con cui puoi giocartela”.

Nella lotta per non retrocedere spicca la scalata del Cesena, mentre il Lecce, prossima avversario del Parma, è già condannato?
“Il Lecce ha perso con la Lazio immeritatamente, quindi non mi sembra una squadra allo sbando. E poi c’è il mercato di gennaio che può stravolgere gli equilibri. Il Cesena ha un giocatore, Mutu, che le altre contendenti alla salvezza non hanno. E poi Arrigoni ha dato la scossa, non solo dal punto di vista psicologico, ma anche tattico. Contro un Palermo un po’ sulle gambe, ho visto una squadra trasformata: più agile e veloce, anche nelle idee. Il Siena è in discesa, così come l’Atalanta. Due squadre che hanno impostato una preparazione diversa dalle altre, per avere una partenza sprint. Tutto dipenderà da come lavoreranno nelle tre settimane di pausa”.

Questa sera si gioca Roma-Juve? Se dovessero perdere i giallorossi, Luis Enrique si dimetterà?
“Non credo. Se sceglie questa strada significa che è d’accordo con la società. Il termine giusto è farsi dimettere”.

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