Digiuno spezzato: 77 giorni dopo l’ultima e unica vittoria in Serie A, il Parma torna a fare festa. E ci riesce vincendo, per la prima volta, un pesante scontro diretto: a Venezia finisce 1 a 2.
In trasferta, ancora una volta, non si perde: dopo 4 pari consecutivi, Delprato e soci ottengono la prima gioia. Sotto lo sguardo del presidente Kyle Krause. Ma è stata una vittoria sofferta, non scontata e, per certi versi, imprevedibile. Il team lagunare – andato subito sopra grazie a un errore in disimpegno di Valeri, pur venendo ripreso dall’1-1 dello stesso terzino sinistro gialloblù – aveva dato segnali di maggior solidità e compattezza, facendo presagire un secondo tempo di marca arancioneroverde. Invece, così non è stato: scampato il pericolo in un furibondo batti e ribatti, il Parma ha marcato il gol decisivo con una magistrale ripartenza in cui hanno brillato i tre uomini-chiave della fase offensiva. Sohm ha dato sfoggio del miglior repertorio della casa, Man si è illuminato con un tiro insidioso sul secondo palo, il neoentrato Bonny ha insaccato l’unico pallone toccato. Un pallone dal valore di tre punti, che in Emilia mancavano dal 24 agosto. La giovane truppa di Pecchia, finalmente, mettono fieno in cascina contro una diretta concorrente: i punti in classifica diventano 12, il rendimento esterno cresce (7 punti in 6 uscite) e i lagunari vengono affossati all’ultimo posto.
LE SCELTE Scelte sorprendenti, da una parte e dall’altra. Pecchia spiazza tutti: restano fuori dalla difesa Coulibaly e Balogh (dopo 11 gare da titolare), al loro posto Hainaut e il 17enne Leoni (all’esordio in Serie A dopo le 12 presenze in B con la Sampdoria); solo Keita con Sohm a centrocampo, perché nel 4-2-3-1 il Parma si presenta con quattro bocche da fuoco: oltre ai rumeni Man e Mihaila spazio a Cancellieri e Benedyczak. Bonny ed Estévez partono dalla panchina.
Di Francesco rispolvera il 3-4-2-1: nel terzetto arretrato la spunta Candela su Šverko e Altare, mentre in mediana di fianco a Duncan c’è l’ex Nicolussi Caviglia con Busio avanzato sulla trequarti, assieme a Oristanio, per innescare bomber Pohjanpalo.
VALERI NEL BENE E NEL MALE L’avvio è dei ducali è uno shock. Valeri al 5’ perde sanguinosamente un pallone a centrocampo, dando il là alla sgroppata di Oristanio che, da quel lato, pesca sul secondo palo Nicolussi Caviglia: diagonale vincente per il più classico dei gol degli ex. Il terzino laziale, però, si fa subito perdonare: al 17’, sugli sviluppi del terzo corner battuto dagli ospiti, l’ex Cremonese e Frosinone trova l’angolino basso alla sinistra del portiere con un mancino dalla distanza imparabile.
Ristabilita la parità, è il Parma a creare i presupposti per segnare ancora, sempre con un tiro da fuori: al 27’ il destro di Benedyczak fa correre un brivido ai padroni di casa, ma si spegne sul fondo. I ritmi della partita sono bassi e le squadre non si scoprono: e così, eccetto una conclusione di Haps (in bocca a Suzuki) al 35’ e un colpo di testa innocuo di Pohjanpalo al 45′, non succede nulla di rilevante fino al duplice fischio di Chiffi. Il punteggio di 1-1 non soddisfa un Venezia preferibile per ordine e proposta di gioco: 252 passaggi riusciti a 170 e possesso palla pari al 60% per gli arancioneroverdi.
SLIDING DOORS L’inizio di ripresa favorisce digestione e annessa pennichella post pranzo. Tra uno sbadiglio e l’altro si arriva indisturbatamente al 61’ quando Cancellieri, assistito da Charpentier, sveglia tutti calciando in curva col mancino; poi, qualche secondo più tardi Pohjanpalo gela i gialloblù, andando in gol, ma è in fuorigioco. Pecchia fa subito tre cambi: dentro Balogh, Estévez e Bonny, che sarà decisivo poco dopo. I secondi che trascorrono fra 22’ e 23’ rappresentano il momento sliding doors del match: i lagunari sfiorano il gol sotto misura con Zampano (decisivi un “disperato” Delprato in combo con Valeri) e sulla transizione positiva il Parma è letale a colpire con il francese appena entrato. Il gol dell’1-2 avviene in ripartenza: coast to coast avviato da Sohm, tiro a giro di Man, parata difettosa di Stankovic e tap-in vincente di Bonny, che segna il suo 4° gol in campionato che completa la rimonta.
Di Francesco per evitare la sconfitta mette in campo tutto l’arsenale offensivo a disposizione, ma è il solito Pohjanpalo a testare i riflessi di Suzuki con una frustata di testa da corner (centrale). Non succede nient’altro nei 4’ di recupero concessi da Chiffi: il Parma si difende a pieno organico e non concederà più nulla ai lagunari. Il “Penzo” si conferma amico agli emiliani: 3ª vittoria in 4 partite e imbattibilità mantenuta nello stadio degli arancioneroverdi, ultimi e ora a -4 punti dai ragazzi di mister Pecchia.
VENEZIA – PARMA 1-2
Reti: pt 5’ Nicolussi Caviglia (V), 17’ Valeri (P); st 23’ Bonny (P)
VENEZIA (3-4-2-1): Stankovic; Candela (40’ st Carboni), Idzes, Svoboda; Ellertsson (1’ st Zampano), Nicolussi Caviglia (28’ st Yeboah), Duncan (19’ st Andersen), Haps (40’ st Gytkjær); Busio, Oristanio; Pohjanpalo.
A disposizione: Joronen, Grandi, Altare, Sagrado, Črnigoj, Schingtienne, Šverko, Raimondo, El Haddad, Doumbia. All. Di Francesco.
PARMA (4-2-3-1): Suzuki; Hainaut, Leoni (19’ st Balogh), Delprato, Valeri; Keita (19’ st Estévez), Sohm; Man (28’ st Coulibaly), Cancellieri, Mihaila (19’ st Bonny); Benedyczak (1’ st Charpentier).
A disposizione: Chichizola, Corvi, Almqvist, Camara, Haj Mohamed, Di Chiara. All. Pecchia.
Arbitro: sig. Chiffi di Padova.
Assistenti: sig. Lo Cicero di Brescia e sig. Votta di Moliterno.
Quarto uomo: sig. Crezzini di Siena.
VAR e AVAR: sig. Serra di Torino e sig. Massa di Imperia.
Note: stadio “Per Luigi Penzo” di Venezia, spettatori 10.866 (di cui 5.781 abbonati, 523 ospiti) per un incasso di 273.587 euro. Ammoniti: al 5’ st Cancellieri (P), al 39’ st Andersen (V), al 45’ st Charpentier (P) per gioco falloso. Falli fatti: 9-10 (5-3). Corner: 7-7 (0-4). Recupero: 1’ pt, 4’ st.