Ringraziamenti di rito ma anche motivazioni velenose. La separazione tra il Parma e Roberto D’Aversa non è indolore, per mille motivi, a cominciare dalle parole scritte dal club crociato nel comunicato di questa mattina: “Nelle ultime settimane sono infatti venute meno quella coesione, unità di intenti, sintonia ed entusiasmo reciproco alla base dei successi raggiunti insieme negli ultimi quattro anni”. Motivazioni molto simili a quelle che qualche giorno prima hanno portato all’esonero di Fabio Liverani (futuro tecnico del Parma) dalla panchina del Lecce.
Il Parma parla di mancanza di coesione e entusiasmo, ingredienti fondamentali per inseguire la terza salvezza consecutiva. Carenze che certamente si possono spiegare con la partenza a sorpresa di Daniele Faggiano (ora al Genoa), il piano di riduzione dei costi voluto dalla società e la possibile partenza di 2-3 big, tra questi Bruno Alves e Gervinho. Scelte che evidentemente hanno demotivato D’Aversa, il quale si aspettava un salto di qualità e un ulteriore sostegno alle proprie ambizioni, cioè puntare a qualcosa di più della salvezza.
Differenze insanabili e divorzio con polemica: D’Aversa resta uno degli eroi della grande scalata dalla Lega Pro alla serie A, ma gli ultimi avvenimenti hanno generato delusione e rabbia, anche perché l’allenatore è sotto contratto con il Parma fino al 2022.