LA SPEZIA – Le parole a caldo post derby Spezia-Parma (clicca qui per le pagelle), raccolte dall’inviato Lorenzo Fava per SportParma.
Davanti ai giornalisti presenti gli allenatori Fabio Pecchia e Luca D’Angelo, oltre al portiere Leandro Chichizola, grande ex della partita al “Picco”.
PECCHIA «C’è stata un’autorete e abbiamo beneficiato di un tocco dell’avversario. Avremmo meritato il gol prima. Abbiamo affrontato una squadra che ci ha fatto correre e soffrire: tornerà su, è una squadra forte. Abbiamo fatto una partita di grande umiltà. Contro il Modena abbiamo avuto una gestione più sporca della palla, oggi dovevamo confrontarci con la qualità dello Spezia. Quando ci siamo sciolti anche noi abbiamo fatto uscire la nostra qualità.
Il Venezia? Il Parma non deve fare campionato a parte. Io penso al nostro percorso. Insito: la classifica non conta nulla.
Parma cinico? Ho visto una squadra che ha accettato il confronto con una squadra forte. Ma non credo ci siano state parate di Chichizola. Al di là dei cambi e delle valutazioni che devo fare, voglio un gruppo forte: la prima parte andava fatta in questo modo, soffrendo.
Mihaila? Sono contento, per lui non è semplice riprendere dopo qualche partita ed entrare nel ritmo gara. L’ingresso di Partipilo ci poteva dare maggiore gestione della palla rispetto a Vale, che è più verticale.
Di là c’era una squadra che ha avuto più verve di noi e ci ha tolto il palleggio. Lo Spezia aveva speso tanto e noi abbiamo preso campo nel finale. Faccio i complimenti a D’Angelo. Nell’ultimo quarto d’ora ho visto una squadra serena e lucida, che ha tenuto palla nella metà campo avversaria.
Bernabé? Non si è allenato tutta la settimana. Ha fatto la rifinitura ieri».
CHICHIZOLA «Arrivavamo da due partite che non portavamo i tre punti a casa, contava vincere e l’abbiamo fatto. Io non sono andato sotto la Curva a esultare, resto in solitaria. In campo si è visto che loro erano forti, l’avversario ci ha messo in difficoltà e noi dobbiamo saper soffrire. Questa è la Serie B.
Il fuorigioco? Ce ne siamo resi conto in campo, ma poi succede sempre di tutto. Bisognava aspettare la decisione. Come con il Modena…
Bello, molto bello, tornare al Picco, ho fatto la mia prima esperienza in Europa qui. La gente mi vuole bene, vuol dire che ho fatto le cose abbastanza bene. Ho onorato la maglia, come si dice da queste parti. Lo Spezia ora sta attraversando un momento difficile, ma vedrete che durerà molto poco.
La mia crescita? Quando avevo 24 anni e giocavo a La Spezia avevo meno esperienza. Sono cresciuto: penso che, se nel mezzo uno gioca 150 partite e non cresce, c’è qualcosa che non va. Portiere da A? Non mi tiro fuori, come si dice in Argentina.
La difesa che cambia? No, non è un problema. Lavoriamo tutti i giorni con gli stessi giocatori, diventa una cosa naturale. Può giocare chiunque: io, Corvi, Circati, Balogh, Osorio… sono tutti all’altezza.
Io mercoledì a Firenze? No, non lo so (ride, ndr). Questo va chiesto al mister. Ma sicuramente farà una squadra per passare il turno».
D’ANGELO «Problemi a sinistra? Non mi va di addossare colpe a Moutinho. Noi abbiamo Elia e Joao Moutinho in quella posizione: Elia era affaticato e ha chiesto il cambio, poi è capitata la sventura dell’autogol. Non sarebbe corretto analizzare la partita sul singolo episodio.
L’impeto e l’impegno ci saranno, i ragazzi stanno mettendo tutto quello che hanno. I cambi nel calcio sono determinanti, il nostro cambio è stato fautore dell’autogol.
Cerchiamo di giocare a viso aperto contro chiunque, lo abbiamo fatto a Genova contro la Samp e lo abbiamo fatto oggi. Va considerata anche la conformazione dello stadio: sapevo bene che, se la squadra avesse dato una certa impronta alla partita, la gente sarebbe stata vicina ai ragazzi.
Come ho trovato il Parma? Il Parma dell’anno scorso era molto forte, quest’anno lo è anche di più perché sono abituati a giocare insieme: è una delle candidate alla promozione».