La sedicesima occasione è stata una “liberazione” che ha permesso al Parma di invertire una preoccupante statistica che da mesi, per primi, qui sulle colonne di SportParma, abbiamo trattato, analizzato e cercato di esorcizzare.
Sì, perché ormai le situazioni di svantaggio erano diventate in numero rilevante e frequenti, mentre il bottino di punti ricavati da queste sempre troppo esiguo. La squadra di Pecchia, prima della gara con il Cagliari, era una delle poche del campionato di Serie B a non aver mai completato una rimonta da tre punti una volta andata sotto nel punteggio. Un tabù che sembrava impossibile da sfatare per i Crociati che, fino al derby della via Emilia di venerdì 14 aprile, avevano raccolto solo 4 miseri pareggi (a fronte di 11 sconfitte): contro Bari e Genoa, all’andata, e Ternana e Modena, appunto, al ritorno.
Ma sabato, contro i sardi al “Tardini”, l’incantesimo si è spezzato. Il Parma, partito con l’«handicap» per la sedicesima volta in campionato, ha saputo ribaltare il punteggio e portarsi a casa i primi tre punti da situazione sfavorevole. Un’impresa che tuttora non è riuscita a Perugia (0 punti da svantaggio), Spal (3 punti) e Como (8 punti), le uniche formazioni rimaste in cadetteria a non aver mai conquistato un successo in rimonta.
Tre punti in più ma anche tanta autostima che si va ad aggiungere al “bagaglio” di risorse di Vazquez e compagni che, contrariamente a questa statistica, sono tra i migliori (5° posto) in quanto a gestione del risultato: i 44 punti, frutto di 14 vittorie e 4 pareggi, sulle 19 occasioni in cui si è trovato in vantaggio stanno lì, da tempo, a dimostrare che il Parma sa come vincere le partite in cui si mette in fuga e fa la parte della gazzella. Ma forse ora ha scoperto anche come si sta nei panni del leone.