È un impegno molto ostico quello di Terni che attende il Parma, chiamato al riscatto dopo la prova non convincente nell’infrasettimanale.
Per superare una Ternana che, nella serie delle ultime 4 gare, ha raccolto 8 punti – gli stessi dei Crociati – e che nelle 15 sotto la guida di Roberto Breda ha una media di 1,53 a partita (è il settimo per rendimento in Serie B) servirà far leva soprattutto su un fattore: la testa. Intesa come concentrazione, certamente, ma anche come parte del corpo con cui fare o subire gol. Le Fere, attenendosi ai meri dati, hanno un loro perché nei colpi di testa: 4 gol segnati su 33 (un buon 12%), mentre i 3 subiti (sui 36 complessivi) la rendono la squadra meno perforata in questo fondamentale.
I ducali, dal canto loro, dovrebbero anzitutto incominciare a fare a meno di prendere gol di questo genere: l’incornata di Camporese per l’1-1 del Cosenza, martedì sera, ha messo a nudo uno dei pochi punti deboli della squadra di Pecchia, che di testa in campionato ha dovuto incassare 4 delle 27 reti totali. Inoltre, Chichizola ha dovuto raccogliere il pallone in fondo in 11 occasioni generate da palla inattiva (7° posto in questa speciale classifica) e altre 6 da corner (14° posto). È su questi dettagli che si giocherà una partita delicata per ambo le squadre, alla ricerca di obiettivi differenti.
Servirà concentrazione, servirà la testa da parte di Delprato e soci. La trasferta al Libero Liberati storicamente è proibitiva, visto che il Parma non ha mai espugnato il fortino dei neroverdi, e la Ternana sogna di fare un “tiro mancino”. Sì, perché un altro asso nella manica degli umbri sembra essere il gol di sinistro: 16 reti rossoverdi sono arrivate dai mancini dei vari Casasola, Celli, Diakitè, Distefano, Pereiro, Pyyhtiä, Sgarbi, Sørensen (tutti a quota 1) e Lucchesi (2), ma lo specialista è il baby bomber Antonio Raimondo: già a 9 marcature (tutte in trasferta), il classe 2004 usa bene il piede forte, il mancino, con cui ha realizzato 6 tiri vincenti.