A piccoli passi l’Italia ha cominciato ad adeguarsi al resto dell’Europa nella costruzione di nuovi e moderni stadi da calcio. Il giornalista Paolo Avanti ha fatto il punto della situazione su Gazzetta.it (vedi in basso) sui nuovi impianti che dovrebbero sorgere nei prossimi anni nel nostro Paese: Roma, Firenze, Bergamo, Bologna, Cagliari e Empoli. “Progetti approvati e ruspe pronte ad entrare in azione”.
Nell’elenco dei nuovi progetti purtroppo non c’è lo stadio Ennio Tardini di Parma. Un argomento che in città suscita sempre accesi dibattiti e differenti punti di vista, e che periodicamente torna d’attualità. Negli ultimi mesi il Comune e il Parma Calcio 1913 hanno affrontato l’argomento e presentato una bozza per il rifacimento del Tardini e di una parte del quartiere Cittadella (progetto simile ma non uguale a quello presentato anni fa da Tommaso Ghirardi), trasformando lo stadio in un luogo di aggregazione permanente con attività commerciali, esposizioni e grandi eventi.
Un progetto ambizioso ma costoso: le indiscrezioni che circolano, infatti, parlano di una cifra compresa tra 20 e 30 milioni di euro. Somma che sarebbe interamente a carico del Parma Calcio 1913 il quale ha in gestione il Tardini fino al 2025. le parti (Comune e società) stanno ragionando su come reperire i fondi necessari e sulla fattibilità dell’intero progetto. Attualmente il discorso è in stand-by, con il Comune che aspetta un segnale dal club crociato il quale a sua volta non ha ancora preso una decisione, perché si tratta di un investimento importante che richiede una progettualità a lunga scadenza e soprattutto solidità economica. Una spesa finanziabile, certo, ma che comunque rischia di avere ripercussioni negative (minori investimenti) sulla gestione sportiva. Ecco, per questi motivi il nuovo Tardini al momento resta solo un’idea stampata su carta.