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Alessandro Lucarelli club manager Parma

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Lucarelli e la nuova vita da club manager: «Restare a Parma era il mio sogno»

Lucarelli e la nuova vita da club manager: «Restare a Parma era il mio sogno»

Quella di oggi è una data speciale per Alessandro Lucarelli che, dopo aver dato l’addio al calcio giocato non più tardi di un paio di mesi fa, è entrato a tutti gli effetti nello staff tecnico del Parma Calcio. L’ex capitano (recordman di presenze in crociato, con ben 350 apparizioni in gare ufficiali) è stato infatti nominato come nuovo club manager della società e il suo ruolo è stato al centro della conferenza stampa di questa mattina nel centro sportivo di Collecchio.

Lucarelli, accompagnato dal direttore sportivo Daniele Faggiano e dal consigliere d’amministrazione Pietro Pizzarotti, ha risposto così alle domande della stampa circa il suo nuovo incarico:

ENTUSIASMO: «Ringrazio la società, il direttore e il mister per questo incarico, per me è una dimostrazione di fiducia perché non è così scontato continuare subito sotto un’altra veste. Continuo a lavorare nel posto che amo e che più mi piace con la stessa responsabilità, con la stessa voglia e con lo stesso entusiasmo di prima. Sarò una figura di raccordo tra squadra, mister, proprietà e tifosi. Voglio dare una mano a chiunque: conosco moltissimo questa piazza, sono sicuro di poter dare tanto. Sono alle prime armi come dirigente, ma di certo Faggiano mi potrà dare una mano. Sarò a disposizione della squadra in allenamento e in ritiro: la mia figura va a completare l’area tecnica di questa società. E quei confronti a due tra direttore e mister ora li faremo in tre: sarò pronto a dare mio punto di vista, per confrontarci su tutto ciò che riguarda il Parma Calcio».

ADDIO CALCIO GIOCATO: «Non è stato facile e ancor oggi non mi sento un ex giocatore. La gioia che ci siamo conquistati a maggio è ancora fresca; è stata un’estate travagliata, ricca di pensieri e di paure, di sensazioni anche negative: quando sei al mare e non devi allenarti da solo per arrivare pronto in ritiro, mentre gli altri partono per iniziare la stagione, non è facile… Allo stesso tempo, però, la possibilità di poter cominciare fin da subito come dirigente mi fa reagire. Certo, farlo con la fascia al braccio e in campo è un’altra cosa, ma riuscirò a farlo anche ora in questa nuova veste».

L’EREDITÀ DELLA FASCIA: «Nel gruppo ci devono essere quattro o cinque giocatori che spingono e portano avanti gli altri. A livello di spessore umano e caratura internazionale il primo che mi viene un mente è Bruno Alves: credo possa essere un leader e dare una mano a tutti. Ma è una mia opinione, sarà il mister a decidere il più idoneo».

PARMIGIANO D’ADOZIONE: «Non mi vedevo da nessuna altra parte. Da parte mia è stato scontato e logico rimanere a Parma: il mio sogno era quello di restare qua. Non c’è cosa più bella. Il mio non sarà un ruolo di immagine, ma operativo. Sono a disposizione del Parma, ma un supporto e una veduta da parte di mia possano aiutare. Non penso di esser stato messo qua per fare da parafulmine a qualcuno. Non c’è da mettere la faccia per nessuno, ma solo da prendersi delle responsabilità».

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(Foto dal sito del Parma Calcio 1913)

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