Alla vigilia dell’attesissimo Parma-Juventus, l’allenatore dei crociati, Fabio Liverani, ha presentato in conferenza stampa la partita, valida per la tredicesima giornata della Serie A, che si giocherà domani alle ore 20.45 allo Stadio ”Ennio Tardini”. Tanti i temi affrontati dall’allenatore che ha parlato non solo dei temi riguardanti la gara, ma anche di calciomercato e del percorso di crescita dei suoi giocatori.
OTTIMISMO “L’impossibile non credo faccia parte di questo campionato. Credo che ci siano delle difficoltà, credo che noi e la Juventus facciamo due campionati diversi ma questo non vuol dire che nella gara secca non si possa fare risultato. Io credo che la mia squadra possa giocarsela con tutti, questo è il nostro pensiero e il nostro progetto. E’ inutile dire e sottolineare il valore della Juventus, conosciamo chi sono e dobbiamo concentrarci a dare seguito alla crescita soprattutto sulla prestazione”.
IL PROBLEMA GOL «Io penso che una squadra come la nostra avrà sempre dei nei durante la stagione. Bisogna cercare di limitarli il più possibile lavorando. In questo momento la squadra cerca di avere una solidità difensiva ma io leggo in modo diverso perché, come ha sottolineato qualche calciatore, è sembrata migliore la partita con il Milan perché abbiamo segnato due gol ma penso che la squadra abbia invece creato molto di più con il Cagliari e pure i dati indicano questo. Eppure non siamo riusciti a sbloccarla. Obiettivamente, se avessimo vinto anche 1-0, sarebbe stata la partita quasi perfetta. Il gol dà valore poi a quello che è la prestazione. Ci lavoriamo, cercheremo di creare e dare più possibilità ai nostri attaccanti ma penso che nell’ultima partita la squadra abbia creato abbastanza. Stiamo crescendo e stiamo cercando di portare i rifornimenti a questi calciatori, rifornimento che piano piano arriveranno anche con gli esterni di difesa. Ad oggi il rifornimento arriva più rapidamente con attaccanti esterni e mezzali mentre un po’ meno con gli esterni di difesa, questo per caratteristiche. Pezzella magari è un po’ più portato, Gagliolo a momenti. Ci si dimentica che, in questo caso specifico, tra la fine dell’anno scorso e questa stagione non c’è stata continuità di condizione. Dall’altra parte, Busi è arrivato il 4 ottobre con una lesione e su 70 giorni penso 35 li abbia svolti in maniera individualmente. Sono tutte situazioni che, per sviluppare un certo tipo di gioco, ti fanno fare più fatica. Per questo dico che non ho grandi preoccupazioni perché sono convinto che questa rosa così com’è, migliorandola in qualcosina e portando tutti ad una condizione ottimale, credo che creerà le occasioni da gol».
SU KARAMOH «E’ un giocatore che, penso, lo scorso anno non abbia fatto più di 2-3 partite dall’inizio. E’ un classe 1998, è un calciatore che bisogna accompagnare e col quale bisogna avere pazienza, bisogna aiutarlo nelle scelte durante la partita. I calciatori che a 20 anni sono determinanti, capiscono le scelte – come avete visto lo scorso anno – valgono poi 45-50 milioni. Gli altri bisogna accompagnarli nel far crescere le qualità che hanno per portarli a diventare dei calciatori importanti. Un po’ di tempo con i giovani ci vuole. La linea verde va benissimo, va accompagnata con i giocatori che ci sono qui esperti. Alla linea verde va dato un tempo».
IL MERCATO DI GENNAIO «Io di nomi sul mercato non ne faccio. Al massimo posso dare delle indicazioni sulle caratteristiche dei calciatori. Abbiamo purtroppo perso Nicolussi Caviglia e abbiamo questa difficoltà di Grassi. Due situazioni nate da poco. Noi non avevamo bisogno di fare tantissimo, credo che cerchiamo un calciatore magari mancino da poter mettere sulla parte degli esterni/trequartisti. Per il resto sono contento della mia rosa. Ci vuole del tempo per farli crescere. Se dovessi scommettere, sarei certo che avendo questa rosa fino a maggio possiamo raggiungere i nostri obiettivi senza grandi patemi d’animo».
SULLA JUVE «Il nostro calcio è un po’ troppo veloce con i giudizi. La Juventus, insieme al Milan, è l’unica squadra imbattuta del campionato. Poco tempo fa è stata padrona assoluta al Camp Nou contro il Barcellona. Ci vuole equilibrio, perché dopo una settimana non può essere definita in crisi. La Juventus sta bene, credo che anche con l’Atalanta potesse vincere e dunque dare continuità. E’ una squadra forte che affrontiamo con rispetto e umiltà. Però penso che siano anche le partite più belle in cui misurarsi e capire a che punto siamo con la nostra crescita. Dobbiamo dare continuità alla prestazione di Milano, alla prestazione con il Cagliari e ora vediamo a che punto siamo».
DIFESA BLINDATA «Giocheranno 4 stopper? Pezzella è fuori, non abbiamo tante alternative. Dall’altra parte ci sono Iacoponi, che è un centrale adattato ma ha mostrato ottime prestazioni, e Busi, che sta crescendo: c’è da valutare questo ballottaggio, se prima, dopo o durante, e capire quale può essere il cambio nella partita. Sarà importante l’atteggiamento, a prescindere da tutto. Penso che possiamo rispettarli, ci saranno momenti nella gara in cui potremo essere più alti e altri invece dove – per bravura dell’avversario – dovremo abbassarci. Questo fa parte dei 90 minuti. Sono poche le squadre che riescono a dominare per tutto l’intero incontro. Dovremo essere bravi, quando toccherà a noi, a provare a fare la partita, a far correre anche gli altri e creargli le difficoltà».
IL GRANDE EX «Kulusevski? Noi cerchiamo di analizzare il più possibile i calciatori che possono scendere in campo, analizzare le loro caratteristiche. E poi cerchiamo di organizzare la nostra squadra. Abbiamo rispetto per tutti quanti ma dobbiamo anche noi cercare di fare la nostra partita. E’ normale avere attenzioni, una volta che avrò la formazione avversaria in mano, sugli undici che scenderanno in campo».
SENZA TIFOSI «L’assenza di tifosi penalizza tutti. A me pesa tantissimo, perché non avere l’adrenalina della gente rende questo calcio sicuramente diverso. Purtroppo lo facciamo per motivi di salute e dunque ci adeguiamo, è evidente che è un calcio non bello e il fattore campo è sparito un po’ per tutti».
L’ATTEGGIAMENTO «Il nostro atteggiamento è quello di cercare sempre la vittoria, poi c’è un avversario che a volte te lo permette di più e altre di meno. Non abbiamo mai pensato di fare una partita per limitare i danni. Certe volte siamo stati costretti perché comunque c’è anche l’avversario, ma non per nostre scelte. Il nostro obiettivo è cercare di vincere tutte le partite perché penso che i punti siano importanti ovunque: a volte ci riusciamo di più e altre meno. Il percorso però, da Genova in poi, mi mostra una squadra in crescita sotto tutti i punti di vista. Se avessimo avuto due punti in più magari si sarebbe parlato di una squadra più avanti nel percorso ma fa parte del gioco».
AMARCORD «Contro la Juventus ho segnato il mio primo gol alla Lazio, era una partita molto bella, c’era una grande atmosfera. Entrambe lottavamo per lo Scudetto ed è stato pure un gol decisivo perché quella partita è terminata 1-0. Ora non serve più a niente, spero che questa gioia possa darmela qualcuno dei miei ragazzi. Osorio come Couto? Qualcosa di similare c’è, l’impatto di Yordan è stato importante. Credo che abbia delle qualità importanti: ha velocità, è attento, aggressivo e ha personalità. Deve migliorare l’intesa con i compagni e a volte la scelta tecnica ma penso, per quello che ha fatto e per quello che sta facendo, abbia avuto un impatto positivo. Poi Fernando è un mio amico, è stato uno straordinario calciatore e dunque posso solo parlarne bene».
IL POST PARMA-CAGLIARI “Della gara con il Cagliari mi sono piaciute molto la compattezza e il dominio alto che abbiamo tenuto nei 90 minuti. Le linea di pressione è stata – mediamente – a 40 metri dalla nostra porta. Questo però non basta perché poi le partite bisogna vincerle. Seguendo questo tipo di prestazioni però, nella continuità, penso sia più facile vincerle le partite che perderle. Riuscire a dominare per più tempo la partita deve essere il nostro obiettivo“.
SU MIHAILA «Per Mihaila ci vuole ancora un po’ di tempo, è un discorso più lungo. Cyprien invece, nel momento in cui, dopo Roma, stava migliorando e prendendo confidenza con il campo, ha avuto questo problema muscolare che gli ha rallentato un po’ di più l’inserimento. Adesso è guarito e in queste due partite avrà sicuramente spazio per fare un po’ di minutaggio».